Ero lì,tra la vita e la morte. Bastava un passo e tutto sarebbe finito. Niente più solitudine,niente più depressione,niente più sofferenze inutili. Sarei stato bene,almeno credevo.
Ero salito sul tetto del palazzo in cui abitavo ,c'era la neve ma io ero a piedi scalzi. A un uomo che vuole morire non interessa patire il freddo,tanto non avrebbe patito più niente.
Avevo con me le foto di mia moglie e di mio figlio. Le tenevo strette a me,come se fossero parte di me. Mi mancavano un sacco da quel dannato incidente in autostrada. L'unico sopravvissuto allo schianto fui io. Avrei preferito morire con loro . Non avrei sofferto per la loro scomparsa. Tutti mi dicevano che ero stato fortunato ad essermi salvato,io non credo. Non possono capire cosa si prova nel sapere che le uniche persone che hai amato siano sparite,senza preavviso,in un giorno come un altro. Non sapevano che senza di loro mi sentivo niente,vuoto, senza una vita;loro erano la mia vita. Troncata via come un rametto. I miei amici o almeno presunti tali cercavano di confortarmi ,ma più si avvicinavano più mi allontanavo. Era un controsenso la mia vita e lo è tuttora. Volevo stare nel mio dolore ma volevo che qualcuno mi aiutasse.Vinceva sempre il dolore che mi tormentava. Mi aveva trasformato,non ero più io . Da persona solare e amichevole che ero mi ero incupito ,il mio umore sempre funereo. Ero diventato un'altra persona.nessuno capiva il mio dolore. Andavo da dei specialisti ma non serviva a niente ,mi entravano solo nel profondo dell'anima per scoprire che ormai era marcia ,annerita dal dolore. A volte mi pareva che volessero dire che non c'era più speranza per me ma insistevano che ne sarei uscito grazie agli antidepressivi che sarebbero stati un ottimo aiuto. Tutte balle. Ne prendevo a bizzeffe ,come caramelle ,ma ero solo stordito. Stordito e depresso. Oramai l'inferno per me era in terra ,niente mi faceva alzare dal letto,nessuno ormai scriveva più ,avevano lasciato stare ,ero irrecuperabile anche per gli "amici". Oltre agli antidepressivi mischiai l'alcool . Finii in ospedale varie volte,non seppi mai come riuscii a cavarmela ogni volta . Ormai erano passati 4 anni da quel dannato incidente. Stavo sempre peggio. Oggi decisi che sarebbe stata l'ora.l'ora di tornare con la mia famiglia e di smettere di soffrire. Soffrire,ciò che a l'uomo riesce sempre e sempre bene. Nevicava come ho già detto ed ero scalzo sul tetto del palazzo in cui abitavo. Mi sedetti sul cornicione che dava sulla strada. Nessuno mi aveva ancora fermato ,chissà magari arriva, come nei film ,qualcuno che ti implora di non farlo,che la vita è lunga ,che si può sempre ricominciare.. ma questo non è un film,nella vita non c'è solo il finale bello,felice,tutti contenti . No. Non è un fottuto film. Penso che finirò spappolato dritto dritto su quel manto stradale ricoperto di neve. Misi la fotografia dentro al giubbotto e piansi ,piansi con tutte le forze che avevo in quella dannata vita. Era peggio che morire ,ricordavo i momenti felici che avevo trascorso con loro. Ma loro ora,non c'erano più. E io tra un po' lo stesso. Un salto nel vuoto ,un salto verso la mia famiglia ,un salto per fermare il mio dolore. Mi buttai. Nel mentre sentii una voce gridare "nooooo" . Era troppo tardi.