Capitolo 33

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Dan non dava risposta, era concentrato a sfrecciare a tutta velocità sulla strada deserta, svoltò a destra verso una spiaggia piena di scogli e si bloccò.
Non aveva detto una parola, nulla.
Cosa significava tutto questo?
Le lacrime scendevano senza interruzione, andare così veloce mi spaventava, mi faceva tornare in mente troppi brutti ricordi, ero quasi entrata in panico e lui non rallentava, era andato avanti senza fiatare.
Scese dalla macchina e si avviò verso la spiaggia; volevo scappare, scappare da tutta quella situazione, ma dove? Non sapevo dove mi trovavo e non c'era nessuno in quel posto.
Decisi di seguirlo.
"Ora vuoi spiegarmi cosa sta succedendo? Non ci sto più capendo un cazzo. Ho paura, TU mi fai paura!" Gli dissi, lui era accovacciato con la testa bassa.
Troppe domande, troppa confusione, non aveva senso nulla.
Alzò lo sguardo, era tutto rosso e dai suoi meravigliosi occhi uscivano lacrime.
Il mio Dan, quel favoloso ragazzo enorme che mi era sempre sembrato forte come una roccia, ora mi guardava piangendo. Lasciai perdere qualsiasi cattiverai mi avesse fatto o detto e mi accovacciai di fianco a lui e lo abbracciai.
Poco dopo ricambiò l'abbraccio e mi strinse fortissimo, come non aveva mai fatto.
"Spiegami" mormorai.
Tirò su col naso due volte e mi guardò, gli asciugai le lacrime e gli misi un mano tra i capelli spettinati dalla brezza marina e aspettai.
"Era mia sorella." Iniziò a piangere ed appoggiò la testa sui miei seni.
"Hai una sorella?" Dissi incredula, com'era possibile che non me lo avesse mai detto?
"Avevo" mi portai una mano alla bocca e i miei occhi iniziarono a luccicare.
"Lei.. Lei era bellissima, come te." Sorrisi malinconicamente. "Aveva l'età di Mark quando è successo." Singhiozzò. Cosa era successo? Continuavo a non capire.
"Eravamo là" indicò  degli scogli. "Lo vedi quello che sembra un drago? Era il suo preferito."
Mi si formò un vuoto nel cuore, era terribile.
Fece due respiri profondi, come quando ci si sta per tuffare nel mare per andare a toccare il fondo.
"Eravamo bambini, lei aveva 3 anni e mezzo e io ne avevo 15. Era la bambina più bella e dolce mai esistita, e me l'hanno portata via. Stavamo giocando sugli scogli e le avevo detto di stare attenta e di non andare troppo lontano da me, ma lei voleva giocare con lo scoglio drago e così, mentre io stavo giocando con un granchietto è scivolata e picchiando la testa è morta all'istante"
Non ci potevo credere.
"Io.." Non sapevo cosa dire.
"È per questo che sono così! È per questo che sono diventato un puttaniere e non riesco a mantenere la calma appena mi si da del figlio unico viziato, è per questo che ti ho gridato contro perchè lei.. lei non c'è più."
Si morse il labbro e guardò quegli scogli, non mi ero mai sentita così male in vita mia.
Lo abbracciai e lui mi stinse forte, iniziai a piangere pure io commossa ed impressionata dalle parole appena uscite da Dan.
Rimasi ad ascoltare il rumore delle onde infrangersi sugli scogli per ore.
"Tu mi ricordi lei." Persi un battito appena lo disse.
Alzai lo sguardo e lo guardai, avevamo ancora entrambi  gli occhi lucidi.
"La tua risata, il tuo sorriso e i tuoi capelli sono come i suoi. Io ti a... Ti voglio un bene dell'anima."
Cercò di baciarmi ma mi spostai, troppe cose da chiarire; ci voleva tempo.
"Che c'è?" "Io non posso.." "No, non puoi lasciarmi pure tu." "Dan.. Io non ti conosco, è stato tutto troppo veloce." "Ma ci ho messo 1 mese a baciarti! Come puoi dirlo." "Si ma.." "Ovvio che non possiamo sapere subito tutto l'uno dell'altra, ci vuole tempo, e fiducia." "Io sono troppo diversa da te. Non posso capire cos'hai provato." "Non voglio essere capito, per quello ho la mia famiglia, o un gruppo di recupero per gente che ha perso un familiare! Io ho bisogno di te, di te."
"Io non sono come tua sorella." "No che non lo sei, ma.."
Lo interruppi, com'era possibile che in quel giorno continuavo a piangere? Ero un disastro.
"Io me ne andrò. Fra 1 mese e mezzo non ci vedremo più e sarò solo un triste ricordo, come tua sorella! Forse è meglio finirla qui." Mi guardava con aria persa, era come un altro Dan. Non parlò, solo silenzio. Decisi di andarmene, non sapevo dove, ma lontano da lui, lontano dal problema principale della mia vita.
Poco dopo lo sentii rincorrermi e prendermi un braccio, mi girai e la sicurezza di Dan e era ritornata in lui.
"Mi spiace." Disse secco. "Ho sbagliato tutto. Ho sbagliato a parlarti in quel modo e mia sorella non è una scusa lo so. Ho fatto una cazzata a portarti qui di peso come se volessi rapirti, non è stato un comportamento da persona sana di mente. Ho sbagliato a riversarti in faccia tutta la mia triste vita ma cazzo se ora mi sento meglio" lo guardai confusa, possibile che quel ragazzo mi facesse sentire sempre così? "Si! Mi sento meglio, sono riuscito a buttare fuori tutto ciò che avevo sempre dentro, e ora posso cambiare pagina. Quando ti ho vista per la prima volta." Mi prese le mani. "Io.. Io ho visto te in lei,  no amore, non sei un rimpiazzo, sei il mio angelo. Colei che mi ha riscaldato il cuore e mi ha fatto voltare pagina; ora io non so se ti rivedrò dopo quest'estate ma ora voglio stare con te, fare l'amore con te, baciarti qui e in tutti i posti possibili. Non pensare al futuro, per una volta lasciati andare, lo sapevamo che poteva fare male all'inizio ma poi tutto filerà per il verso giusto; tutto si chiarirà, te lo prometto. Charlotte.." Lo zittii.
Era il ragazzo più forte che io avessi mai conosciuto ed era anche il più affascinante, non so cos'avesse ma quando mi guardava, io perdevo le staffe ed ero solo portata a baciarlo, e così feci, lo baciai.
Lo amavo, era meraviglioso, era perfetto.
Sentii formarsi un sorriso sulle sue labbra mentre ricambiava il bacio.
le sue mani si avvicinarono alla zip dei miei pantaloncini e mi fermai alzando un sopracciglio.
"Bisogna festeggiare." Disse lui, ridacchiando.
Ero completamente a sua disposizione, non ci capivo niente, ero solo felice.
*In macchina*
Lo avevamo fatto in spiaggia, da pazzi lo so, ma non mi interessava, bastava avere Dan al mio fianco.
Lo guardavo guidare con un sorriso stampato sulle labbra; non lo avevo mai visto così felice.
Era come se tutto fosse cambiato in 2 minuti, mi sentivo più rilassata dopo tutto quello che era successo, so che può sembrare stano, ma io mi sentivo così; lui mi aveva detto il suo grande segreto, si fidava di me, ed io avevo deciso lasciarmi andare e basta, basta pensieri.
Solo una voce mi tormentava anche se cercavo di farla tacere alzando al massimo la radio: "gli dirai mai del tuo grande segreto?"

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