Stiamo ridendo. Insieme. È una sensazione bellissima. Mi mancava questo contatto. Mi mancava la sua risata, il modo in cui arriccia il naso quando le sue labbra si spiegano in un sorriso a dir poco meraviglioso. Quel suono così famigliare è così rilassante. Mi impedisce di pensare alle mie preoccupazioni. I suoi occhi ancora illuminati dalle mie buffe parole mi fanno sentire così bene. Sono felice.
La sveglia suona. Maledetta sveglia. Era solo un sogno. Lui non è qui, il mio migliore amico non è qui. Faccio questo sogno praticamente ogni notte da quando abbiamo litigato. Mi manca così tanto, ma ho paura di non mancare a lui. Se ci penso, abbiamo litigato per una cosa davvero stupida, che non mi va di spiegare. Io e Sebastian eravamo così uniti, una di quelle amicizie nate per caso, quelle dove non sai il momento esatto in cui hai iniziato a fidarti della persona in questione, non sai chi o cosa vi ha spinto nella stessa direzione, non sai perché il destino ha voluto questo. Iniziano e basta. Come un uragano che poco a poco comincia ad impadronirsi di te stesso. Vuoi solo il meglio per lei, vuoi vederla felice. Vuoi vedere il suo sorriso sempre, perché diventa come la tua ancora, il tuo punto di forza. Fiducia reciproca. Tu per lei e lei per te
Guardo l'ora, sono le 7:00 in punto.
Cavolo, è da 15 minuti che mi rigiro tra le lenzuola profumate di rosa a rimuginare sulla mia amicizia finita. Strano che mia madre non sia venuta a controllare se stessi bene: dopo l'incidente è in perenne ansia nei miei confronti. Appena scaccio il pensiero, come se l'avessi invocata, sento dei passi in corridoio e subito dopo la porta della mia stanza si apre. La testa di mia mamma spunta da dietro il mio armadio e con voce molto dolce mi dice 'tesoro, ti senti bene? Sono le 7:00, dovresti alzarti'. Adoro mia mamma -anche se un po' troppo protettiva- è sempre così dolce nei miei confronti e in quelli delle mie due sorelle più grandi. 'Tranquilla mamma, sto benone, ero solo troppo pigra per alzarmi' replico tirandomi in piedi. Lei sorride ed esce dalla stanza.Mia mamma ha sempre paura che potrebbe risuccedermi quello che mi è successo: sono stata investita. Da una moto per la precisione, circa due mesi fa, adesso sto abbastanza bene, ogni giorno mi sento un po' meglio, ma devo dire che è stato un grande spavento per tutti. Stavo tornando a casa dopo scuola, ero immersa nei miei pensieri con le cuffiette nelle orecchie, mi ricordo ancora cosa stavo ascoltando: How to save a life - The fray. Quella canzone porta con se un sacco di bei ricordi, è la nostra canzone, delle MAL: Maria, Alexandra e Lisa. Maria e Ale sono le mie due migliori amiche, Lisa sono io. Quella è la nostra canzone, quindi quando stavo rischiando la vita ero felice. Quando il semaforo dei pedoni è diventato verde mi sono messa a camminare, solo che non avevo notato la moto che stava arrivando. Quel deficienze è passato con il rosso. Mi sono accorta di lui quando era troppo tardi. Non ho urlato, sono rimasta immobile, incapace di fare qualsiasi cosa logica. 'How to save a life' (come salvare una vita) diceva la canzone nel momento esatto in cui la moto ha preso contatto con il mio corpo. Quello che è successo dopo non ricordo. Ero svenuta per lo spavento, e quando mi sono svegliata ero già in ambulanza circondata da medici. Non mi sono fatta niente di grave, mi sono solo rotta il braccio, ma ho spaventato tutti. Ho fatto un'operazione al braccio il giorno stesso, dopo di che ho dovuto tenere per 2 settimane il gesso. Adesso ho ancora il braccio debole, non posso fare movimenti troppo bruschi, ma per il resto sto benone -escluso Sebastian-