Capitolo 22

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Pov Ariana

Guardai nervosa l'orario, é quasi ora di pranzo, nell'hotel c'era anche una sala per pranzare e cenare, ed ovvio il mattino fare colazione.. ma penso che avrei saltato l'ora di pranzo e avrei sgranocchiato qualcosa in camera. Ma Jonh e Max non mi avrebbero lasciato un attimo respirare, ho bisogno dei miei spazi. Jonh rientra in camera, e non appena apre la porta la puzza di quel veleno, invade la stanza facendomi soffocare. Max continuava a sgridare Jonh per la puzza, preoccupandosi di me, mentre io continuavo a tossire. Jonh fa il dispiaciuto continuando a scusarsi falsamente. Ero seduta nel mio letto, la camera si era riempita di silenzio, a volte alzavo lo sguardo e lo passavo da Max a Jonh, mi sarei liberata di entrambi. Dovevo trovare un modo al più presto. Stavo pensando a quella sera. Se non fossi andata in discoteca o non fossi andata in quella stupida pizzeria con lui, io ora non sarei qua. Ma quella sera, lo ammetto, mi ero incollata all'immagine di quei due occhi oceano, che brillavano in mezzo al buio. Sembrava diverso, ma se lo guardo ora, l'unica cosa che provo per lui é odio. Non si pesava molto, il fatto di aver stravolto la vita di una persona innocente. Ero tra due idioti, il cui uno mi avrebbe ucciso volentieri, se non avrebbe ottenuto il desiderato e l'altro che mi voleva, ma il suo non era amore. Ogni ragazzo di quell'etá pensa a tutt'altro tranne all'amore. Ma nessuno dei due poteva capire. C'era un certo imbarazzo nella stanza, e il silenzio non aiutava, ma Jonh non sembrava disconcentrarsi dal suo obbiettivo.

"Io resto in camera, voi andate a mangiare" dissi rompendo il silenzio. Vidi Jonh lanciarmi un'occhiataccia. "Allora rimango anche io qua" disse Max comportandosi da bambino. "Ok, andiamo" dissi arresa all'idea che non mi avrebbero lasciata solo un secondo. Eravamo nella grande sala, piena di gente comune. Molti stavano ordinando altri stavano mangiando. Ci sedemmo ad un tavolino vicino a noi. Stavo per dire l'ordininazione al cameriere, esitai quando mi arrivó un messaggio〰. Ordinai e dopo visualizzai il messaggio.

FBI :
Downloading...


Chiusi subito il messaggio. In modo che la visualizzazione non fosse confermata. Cosa poteva volere da me FBI? Era una trappola per vedere se parlavo? Se chiedevo aiuto? Molte domande con presto risposte. Guardai Jonh che continuava a tenermi d'occhio, sperando che iniziassi a chiedere del codice a Max e poi spostai il mio sguardo a Max senza farmi notare. Decisi di scoprirne di piú, una scelta voloce, ma intelligente, dissi ai ragazzi che stavo andando ad incipriarmi il naso, mi guardarono confusi e subito dopo capirono. Portai con me la borsa. Jon teneva d'occhio dal tavolo, la porta del bagno. Non poteva seguirmi li dentro, lo avrebbero buttato fuori, lui avrebbe sicuramente reagito, e non con le parole ma con le mani. Ci sarebbero stati morti se lui avesse reagito, e con la confusione io e Max saremmo potuti scappare. Ma si limito a guardarmi da lontano, con lo sguardo di Max che bruciava su di lui.

Entrai. Poi rovistai nella borsa, tenevo sempre delle pasticche in borsa, cioé sonniferi. Quando avevo troppi pensieri sulla testa e avevo bisogno di dormire la camomilla non aiutava e allora usavo sonniferi. Non li usavo piú da molto tempo, ma la scatolina con le pasticche era rimasta dentro la mia disordinata borsa, ripromettendomi di sistemarla. Finalmente potevano essere utili maggiormente, al loro solito uso.

Qualche giorno fa, stavo pensando di dargli la pasticca ad entrambi, e andarmene. Ma poi ripensai alla vendetta, e a Lucas, non volevo vittime sulla mia coscienza, quindi decisi di restare, ma sbagliai, ero rimasta bloccata.

Ecco le pasticche😈....

Spazio autrice

Ciao a tutti, ecco un nuovo capitolo.
Spero vi sia piaciuto...
Tra qualche giorno se non domani, uscira il 22esimo capitolo...

CIAONE !!

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