"Ogni grande artista convive con il rifiuto"
Carol Becker
Ho ancora in mente le parole di mio padre sul fatto che i giovani cercano esempi e non prediche. Sto andando all'incontro con il gruppo di sostegno che ha scovato per me questo cantante emergente, Natanaele dei Simple Angels (l'ho googlato e la band è niente male. I loro pezzi su YouTube hanno un sacco di visualizzazioni e sono molto romantici). Non l'ho più incontrato al parco i giorni seguenti, c'era sempre l'altro - quello strafottente - che suonava: peccato, mi sarebbe piaciuto approfondire di più la conoscenza, forse gli avrei proposto di sfilare perché ho riconosciuto in lui il portamento di chi è abituato a farlo, e di solito non sbaglio. Non mi stupirei che quel bel ragazzo l'avesse già fatto per guadagnarsi da vivere. Male che vada gli parlerò quando verrà da me alla maison: oggi, lunedì, gli ho fatto fissare un appuntamento da Alice. Ci incontreremo fra un paio di giorni e lui verrà col suo agente. Sono curiosa di sapere che cos'hanno da propormi.
Se Ruben sapesse che cosa mi accingo a fare non ci crederebbe. Lo sto facendo per lui: l'amore ci cambia al punto da renderci migliori.
L'associazione "Io volo libera" è ubicata in una palazzina anni Cinquanta nel quartiere dell'Università, rimessa a lustro con murales colorati, infissi rossi e vasi di fiori alle finestre. Sulla porta aperta spicca il logo dell'associazione: una ragazza in punta di piedi con le braccia aperte e gli occhi spalancati rivolti in alto, sullo sfondo una collina e un cielo azzurro.
Varco la soglia e rimango stupita del clima composto e dall'energia positiva che respiro. Mi aspettavo uno sciame di ragazzine scalmanate e vestite a casaccio, mentre incrocio un paio di ragazze acqua e sapone in maglietta e jeans che stanno parlottando tra loro. Da una stanza sbuca una ragazzina più piccola che mi sembra assolutamente normale. Butto la testa nella stanza e scorgo altre ragazze fare i compiti, leggere o disegnare.
Natanaele mi ha spiegato che ci presta servizio sua cognata, gemella di sua moglie. Si chiama Romina e mi ha suggerito di chiedere di lei. Ho telefonato, ma oggi Romina non c'è, per cui parlerò direttamente con la direttrice. Mi guardo intorno: c'è un tranquillo brusio di sottofondo ed un gradevole aroma di limone si sprigiona dai diffusori d'ambiente posizionati sulle mensole.
- Desidera? - mi chiede la ragazza più grande.
- Sono qui per parlare con la signora Gelsomina.
La ragazza annuisce e sorride. - Vado subito a chiamarla.
Sparisce su dalle scale e torna accompagnata da una donna accogliente, alta nella media a cui do circa quarantacinque anni. Ha un viso pulito da cui traspare una pace profonda e mi trovo ad invidiarla. Indossa una semplice giacca blu con una camicetta e un paio di jeans. Scarpe comode ai piedi. Non fa la tinta da un po' perché le spunta qualche capello grigio in testa. Eppure trovo che abbia una sua bellezza.
- Piacere - mi stringe la mano cordiale.
- Piacere mio.
Ci chiudiamo nel suo studio e mi spiega che il gruppo conta attualmente dodici ragazze tra gli undici e i diciotto anni. Sono state tutte segnalate ed inserite lì dall'ufficio dei Servizi Sociali del comune di Milano, alcune part-time altre full-time a seconda delle esigenze, e presentano diverse problematiche legate all'ambienti di solito di degrado da cui provengono; ambienti esposti a rischio sociale e a cui la famiglia non è in grado di porre rimedio. L'obiettivo del progetto è di offrire alle ragazze un posto protetto, sicuro, in cui respirare un clima accogliente in cui aprirsi, affrontare i loro problemi, le loro paure, ma anche i desideri e i sogni per il futuro. E per poter essere in grado di rimettersi in carreggiata, sono previsti dei percorsi mirati, specifici, da fornire alle ragazze.
YOU ARE READING
Il mio adorabile dilemma
Любовные романы[PRIMI 4 CAPITOLI DEL PREQUEL + SEQUEL IN VIA DI PUBBLICAZIONE] IL MIO ADORABILE NEMICO (SU AMAZON) Carol Becker è una bag-designer, una stilista di borse che lavora con successo per una maison milanese. Quando la sua liaison con il proprieta...