Capitolo 11

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Guardai i miei genitori, seduti su due poltrone a bere il caffè e guardai Peter seduto accanto a me sul divano, in imbarazzo, come me ed i miei genitori, che girava la tazza di latte fra le mani, non ne aveva bevuto nemmeno un sorso, io invece guardai le due bottiglie di birre abbandonate per terra, e quella piena in mano mia che presto sarebbe finita con le altre. -Allora, com'è accaduto?- chiese mio padre, era la prima volta che parlava da quando era entrato, mi maledissi mentalmente di avergli dato le chiavi se accadevano le emergenze, in mano di mia madre. -Insomma, tua sorella ci aveva detto che avevi una relazione, ma non che ti eri sposata, perché non c'è lo hai detto Mariana?- mi chiese lei. Io inspirai con forza, pensando a cosa dire, erano due le scelte, dirgli una bugia e poi fra un anno dirgli che non era andata bene, o dirgli la verità e sorbirmi mia madre per tutta la mia vita che mi riprendeva e mi iscriveva ad un corso per farmi diventare astemia. Guardai Peter chiedendomi se mi avrebbe coperta, e come se mi avesse letto nel pensiero si girò verso di me e mi sorrise, poi si girò verso i miei genitori e disse -Ci siamo conosciuti per caso in un pub, Lali si era lasciata da poco col ragazzo, mi ha attratto subito, abbiamo parlato per tutta la notte, è scoccata la scintilla, ma per il mio lavoro devo viaggiare molto, così la nostra relazione si stava rompendo, lei mi ha raggiunto quando ero in Italia, e ci siamo sposati lì sulle coste- lo guardai, la storia era perfetta, come se non se la fosse inventata, ma fosse una cosa successa veramente, poi lo disse con un aria molto triste come guardando al passato. -Be' Peter, giusto?- chiese mia madre e quando fece cenno di si con la testa lei continuò -Be' Lali non è tipo da fare queste cose, questo è più lo stile di sua sorella- io la guardai male, lei pensava che non ero capace di fare pazzie, e da una parte non aveva torto, seguivo sempre le regole, andavo sempre per la retta via e non avevo mai fatto una pazzia, nemmeno quando ero un adolescente o al college, ma poche settimane prima mi ero ubriacata e mi ero ritrovata sposata con uno sconosciuto, ed ora stavamo avendo una relazione di sesso, se non era una pazzia quella allora non sapevo cos'era. -Non vorrei contraddirla signora Esposito, ma Lali a quei tempi stava soffrendo molto e dopo aver sofferto tanto è normale fare pazzie- gli disse lui. -Quindi tu ti stai riferendo una pazzia?- gli chiese mia madre -Perché delle pazzie te ne penti, ed il dolore scompare, stai cercando di dire che non sei duraturo nella sua vita?- Peter rimase in silenzio per un momento, poi disse -Be' questo solo il destino lo deciderà, io e Lali per il momento stiamo bene insieme, se succederà qualcosa starà a noi cercare di ripararlo, e starà sempre a noi decidere cosa fare- lo guardai e sorrisi, Peter era bravo nei discorsi, avrebbe dovuto fare l'avvocato, certamente mi avrebbe battuto. -Ora non pensiamo a questo- intervenne mio madre -Proviamo a conoscere Peter, insomma, non sappiamo nulla su di lui- mia madre fece cenno di si con la testa e gli chiese -Che lavoro fai Peter?- -L'impresario- le rispose. -Bene, immagino tu guadagni molto, eppure non hai detto a Lali di smettere di lavorare e che l'avresti mantenuta tu- gli fece notare lei. -Certo perché Lali è liberissima di fare ciò che più le pare, lavorare, stare a casa, a me basta che lei sia felice- a mia madre parve piacere molto la risposta. -Come l'ha presa la tua famiglia quando ha scoperto che ti eri sposato?- gli chiese mio padre -Sempre se glielo hai detto- intervenne mia madre e mi lanciò un occhiataccia. -Si, glielo ho detto e ne sono rimasti stupiti che io mi sia risposato così presto- tutti e tre lo guardammo stupiti, -Risposato?- domandò mia madre. Peter spostò lo sguardo sul pavimento -Si, una donna che ho amato tanto, eravamo amici fin da bambini, ma non aveva funzionato particolarmente dopo che ci eravamo sposati. Litigavamo spesso, comunicavamo poco e poi ho scoperto che mi tradiva, ci sono rimasto molto male. Ma comunque Martina è un capitolo chiuso della mia vita, non la penso più e non le parlo più. Ora la mia vita dipende da Lali- e si girò a guardarmi e mi prese la mano nella sua. Però io non riuscì a sorridere, tutto ciò a cui riuscivo a pensare era quella Martina, mi chiedevo com'era, se fosse più bella di me, se lo avesse reso più felice di me, mi chiesi se fosse accaduto sulle coste dell'Italia il loro matrimonio e come fosse stato, mi chiesi se avesse fatto con lei tutto ciò che ora faceva con me, i viaggi, la passione, la colazione, mi chiesi se fosse vero che l'avesse dimenticata, insomma, la maggior parte della storia che stava rifilando ai miei era falsa. I miei se ne andarono dopo averci fatto altre domande, alle quali rispose come sempre Peter, e ci dissero che in quei giorni sarebbero passati a trovarci e che io non dovevo nascondergli mai più nulla. Quando chiusi la porta, Peter mi si avvicinò e mi schiacciò contro di essa e mi chiese -Allora dov'eravamo rimasti?- poi tentò di baciarmi, ma io scansai il bacio -Mi stavi dicendo chi era questa Martina- dissi io, lui rimase in silenzio e si mise a guardare il pavimento. 

Ti amerò per sempre. LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora