Lui si sedette sul divano e sospirando disse -Martina è una storia passata- lo guardavo dalla porta con le braccia conserte -Perché non me ne hai mai parlato?- gli domandai. Lui alzò lo sguardo, aveva gli occhi lucidi, come se stesse per piangere, mi pentii per tutte le domande che gli avevo posto, doveva essere duro per lui. Mi andai a sedere accanto a lui sul divano e gli presi la mano nelle mie e gliela baciai, lui mi sorrise. -Stiamo attraversando uno strano momento, e tra me e te c'è qualcosa, se tu mi nascondi una cosa oppure se lo faccio io questo, questo qualcosa che sta crescendo si perderà, appassirà ed io non voglio perderti- lui mi sorrise e mi baciò con dolcezza le labbra, quando si staccò mi guardò per un momento, poi disse -Stavamo insieme dalla 2° superiore, stavamo bene insieme, tutti c'è lo dicevano, eravamo felici. Ci separammo per il college e poi quando fu finito le chiesi di sposarmi, lei mi disse di si. Siamo stati per tre anni insieme, per la prima metà del primo era stato stupendo, poi ci siamo persi, lei si stava allontanando ed io avevo troppa paura di perderla per vedere che mi tradiva. Litigavamo ogni giorno, ed ogni giorno io bevevo per consolarmi. Poi un giorno sono tornato a casa dal lavoro, era il nostro anniversario e lei mi aspettava con questo Diego, un suo vecchio amico mi disse, poi mi rivelò che mi stava lasciando e che Diego era il suo amante, mi aveva tradito con lui al college e si erano lasciati dopo che io ero tornato, però ormai non mi amava più, i primi sei mesi del nostro matrimonio furono di prova, quando poi si era accorta che mancava qualcosa l'aveva chiamato, mi sono sentito uno schifo, avevo tanta voglia di piangere, di urlare e di picchiare il tipo seduto sul mio divano con cui si teneva la mano, quando se ne andarono lui mi disse "Hey amico, senza offesa, l'hai persa tu ed io l'ho presa". Era un imbecille, ma non glielo dissi, si meritavano entrambi. Non la vedo da allora- Rimasi in silenzio senza sapere cosa dire, così lo abbracciai e gli baciai il collo. -Mi dispiace- gli dissi. -Non preoccuparti- mi rispose -ormai non ci penso più, l'ho dimenticata- sorrisi, accarezzandogli la schiena e gli misi la mano nei capelli scompigliandoli. -Tu non le assomigli proprio per nulla- mi disse ed io non sapevo se era un complimento o un insulto. Sentii che inspirava l'odore dei miei capelli e poi mi baciò la spalla. Sentii un brivido lungo tutta la schiena. Mi allontanai leggermente, lui non ne sembrò felice. -Che succede?- mi chiese. -Credo che sia meglio che oggi io dorma qui- dissi. Lui mi guardò sorpreso -Ho detto qualcosa di sbagliato?- mi domandò, scossi la testa. -è solo che non doveva accadere, quello che è successo in Francia intendo, non doveva accadere- gli spiego. Lui fa cenno di si con la testa -Hai paura, lo capisco- scossi la testa -Il problema è che tu non capisci, non ho paura, ma non possiamo. Domani torno, però oggi devo dormire qui, per favore- lui fece cenno di si con la testa e si alzò dal divano. -Non c'è bisogno tu te ne vada ora- gli dissi. -Meglio se vado, si nota che la mia presenza è il problema- ed uscì, io rimasi a fissare la porta aperta piangendo e dandomi della stupida, bevvi in un sorso tutto ciò che era rimasto nella bottiglia di birra e mi stesi sul divano con lo sguardo rivolto al soffitto, la testa che martellava e lo stomaco sotto sopra, chiusi gli occhi, ma l'unica cosa che sognai fui io che piangevo in salotto, non so esattamente se fosse un sogno o la realtà.
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Ti amerò per sempre. Laliter
FanfictionLali e Peter non si conoscono...affatto, ma un giorno, si ritrovano in un letto di un albergo, completamente nudi, e...sposati. Loro due conducono vite completamente diverse, e da quel momento, si vedono costrette ad unirle, e a dover convivere per...