Capitolo 67

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SCUSATE IL RITARDO.
Volevo dirvi da subito che saranno molto più frequenti i capitoli mensili d'ora in poi che quelli settimanali: con la scuola è difficile trovare tempo ma sorattuto ispirazione. Per circa due settimane non ho scritto nulla, e so che questo potrebbe ricapitare. Vi prego solo di esser pazienti e di continuare a leggere, i ragazzi e le ragazze hanno ancora molte avventure da affrontare!
Un abbraccio,
a_yo_soy_asi

Mary's P.O.V.

Sono passati esattamente cinque mesi da quando Harry mi ha chiesto di essere la sua ragazza. La vita è meravigliosa da quando stiamo insieme. Amo passare il tempo con lui, sia parlando che pomiciando...
Mi fa sentire bene con me stessa, protetta e orogliosa. Mi ha regalato quella fiducia e quella pace interiore che con Bradley non riuscivo ad avere: ero sempre emotivamente instabile e sempre piena di incertezze, solo perché lui non era capace ad amare solo me.
Sono cambiate così tante cose da quando io ed Harry ci siamo messi insieme: Ale si è ripresa senza il mio aiuto, la relazione tra Léa e Connor va a gonfie vele, Perrie è felicemente single, Zayn stalkera Perrie, James si sta sentendo con una nuova ragazza, Bradley ha tolto il gesso e man mano sta riacquisendo la memoria. Spero sempre che non ricordi la sua proposta, altrimenti si creerebbero troppi impicci che preferirei di gran lunga evitare.
Io lavoro ancora con Simon mentre proseguo i miei studi: compongo canzoni per tutti gli artisti tranne che per le Fifth Harmony, spiegando al mio datore di lavoro che non ho un buon rapporto con loro. Simon mi insegna tutti i trucchi del mestiere, ripetendomi sempre che avrei la stoffa del produttore discografico, non sapendo che io voglio diventare una cantante.
Squilla il cellulare ed è Harry a chiamarmi, dicendomi che mi aspetta alla casa discografica. Accetto l'invito mentre incomincio ad essere in ansia: come faccio a preparmi con così poco tempo di preavviso?
Mi vesto in fretta e furia con dei jeans a sigaretta, un crop top nero a maniche lunghe, le sneakers bianche e completo il tutto truccandomi con una sottile linea d'eyeliner, matita nera e mascara volumizzante.
Esco dalla camera chiedendo chi può darmi un passaggio infilandomi il cappotto: fa freddo a marzo eh. Poiché non mi risponde nessuno, mi avvio verso il salone dove trovo solo Bradley che scrive su un blocco con la chitarra imbracciata. Gli sono cresciuti molto i capelli e infatti spesso porta il codino, come adesso, mentre si è leggermente ingrassato, promettendo ogni volta di andare in palestra appena starà meglio.
- Ehi, gli altri? - chiedo guardandolo concentrato a scrivere.
- Sono usciti, io sono rimasto a scrivere.
- Che componi di bello? - prendo il blocco poggiato sul tavolo ma lui me lo strattona.
- È privato.
- Prima non erano private le tue canzoni per me.
- Già.
- Va bene, quindi vado con la metro?
- No, ti accompagno io.
Si alza andando a prendere il giacchetto e le chiavi.
- Sicuro di poter guidare? Sai, la tua gamba...
- Ormai ho tolto il gesso e sto facendo fisioterapia, credo di poter guidare un'auto.
- Va bene ...
Usciamo quindi da casa montando in auto e Bradley comincia a guidare con sottofondo BBC Radio, che ho cominciato ad apprezzare molto. Passano varie canzoni che non conosco che colmano il silenzio tra noi due.
- Allora, come va tra te e Harry?
Davvero Bradley, il ragazzo di cui sono stata innamorata per anni e con cui ho condiviso le mie esperienze più intime, mi sta chiedendo di me e il mio ragazzo?
- A gonfie vele. Tu invece ti stai vedendo con qualche ragazza?
- No. Non sono interessato a delle relazioni...
- Perché?
- Beh, non posso frequentare nessuna senza aver dimenticato te Per te invece pare che sia scomparso dalla tua vita.
Lui mi ama ancora, ma io non amo lui.
Arriviamo e frena la macchina in modo brusco. Ci ritroviamo vicinissimi con le labbra distanti di pochi centimetri.
- Se solo non fossi fidanzata, ti bacerei senza pensarci due volte.
Mi distacco e scendo dall'auto scappando dentro l'edificio, cercando di non pensare a ciò che Bradley ha appena detto.

Harry's P.O.V.

Ricapitolando: ho preso lo champagne, i flûte, le fragole, il cioccolato e la torta. Sistemo nuovamente la coperta da pic nic e cambio posto ai vari oggetti. Accendo due candele e spargo petali di rose sul palco: già, ho allestito il pic nic sul piccolo palco su cui proviamo, poiché Mary ama questo posto. Mi arriva un suo SMS a cui rispondo subito, dicendole dove mi trovo.
Appena arriva rimane sorpresa e felice.
- Buon quinto mesiversario, piccoletta. - le dico porgendole una rosa rossa.
- Tutto questo per me? - domanda incredula.
- Solo ed esclusivamente per te. - arrossisce dandomi un bacio a stampo - Volevo fosse qualcosa di speciale.
- Hai centrato esattamente l'obiettivo.
Ci sediamo vicini mentre Mary mi chiede cosa ci sia nel cestino da pic nic. Tiro fuori la bottiglia dello champagne stappandola e versandolo nei calici. Brindiamo alla nostra coppia prima di bere e successivamente di cominciare a baciarci intensamente. Ad un certo punto si ferma vedendo le fragole: ne prende una dalla vaschetta di plastica e la mordicchia sensualmente facendomi impazzire ed eccitare.
- Mary, se vuoi che rispetti la tua verginità, devi assolutamente smetterla, capito?
- E chi ha detto che io lo voglia?
Questa ragazza mi stupisce sempre di più: ogni volta scopro su di lei qualcosa che non sapevo, come se non la conoscessi mai del tutto. Addento l'altra metà della fragola che ancora ha in bocca, facendo così scontrare le nostre labbra. Avvicino il suo volto ancor di più spingendo sul suo collo: i nostri corpi si scontrano e sento i miei pantaloni stringersi sul cavallo.
Mi richiama tra un bacio e l'altro ed allora mi fermo un attimo aspettando cosa dica.
- Stai premendo la tua erezione sulla mia coscia... - mi informa timidamente. Arrossisco e mi sposto leggermente approndendo il bacio. Credo di aver bisogno di più. Le alzo il lembo della maglietta ma lei mi blocca.
- Credevo lo volessi ... scusami ...
- Sì, ma non qui. Non offenderti, l'atmosfera è perfetta ed è tutto così romantico, ma non voglio che accada su un pavimento, scusami davvero.
- Sta' tranquilla, capisco.
Mi siedo un po' deluso dal fatto che lei non voglia fare l'amore con me ma non me ne preoccupo troppo, so che è ancora presto per lei.
- Sdraiati. - dice.
- Perché?
- Mi vuoi dar retta o no?
Mi sdraio come mi ha detto, non sapendo perché. Si avvicina a me con fare sensuale, slacciandomi la cintura e abbassandomi i pantaloni con i boxer. Avvicina la testa lasciandomi baci sulla guancia scendendo man mano verso giù con una lentezza decisamente straziante, ma si interrompe sbuffando sentendo la suoneria del cellulare.
Chi è il coglione che la sta disturbando adesso?! Finalmente riuscivamo a fare qualcosa oltre ai baci e la chiamano: e che cazzo!
Mi risistemo mentre lei parla con un tono preoccupato e impaurito al cellulare. Attacca ed è sbiancata, con gli occhi lucidi e non parla. Mi sto seriamente preoccupando.
- Mary, che succede?! Ti prego, dimmelo, mi sto agitando.
- Léa... lei...
- Devo portarti da lei?
- Sì, qui. - mi mostro l'indirizzo sul cellulare e corriamo verso la macchina per raggiungerla, senza che io sappia il motivo.

Make me crazy [b.w.s.] (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora