Capitolo 26.

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«Oh, certo.» sogghigno a braccia conserte. «L'importante è crederci, Cameron.»

Lui sfodera un insopportabile sorrisetto beffardo e dà segno di una completa e indiscutibile sicurezza quando pronuncia le parole a mezz'aria; «Ci credo, infatti. Tu verrai con me, tesoro.»

Levo gli occhi al cielo e mi preparo a riservargli una risposta del tutto spiazzante, ma m'interrompo appena  mi ritrovo le sottili dita di Camila intorno al polso.

«Strategia già vista, Cam.» sputa lei con una tale acidità da sorprendermi quasi. «Andiamocene, Hayley.» impettita, m'incalza a ritornare al mio posto di lavoro, e non so se essere più sbigottita dal modo in cui la frase sia uscita dalla sua bocca, o dal contenuto di quest'ultima.

Deglutisco a forza, ancora attonita, e mi costringo ad annuire. «Hai ragione.» asserisco, amareggiata al pensiero di Cameron che usa la stessa "tecnica" con chissà quante altre ragazze. «È inutile perdere tempo, qui.»

La risata armoniosa di Nash è uno sprazzo di luce in questo cielo oscuro, che ci coglie tutti di sorpresa, in un misto di disappunto e comicità.
«Dai, Hayley!» stempera questi. «Non puoi rifiutarlo...guarda quanto casino per chiederti semplicemente di uscire.»

«Esattamente, Nash.» concordo accigliata. «Avrebbe potuto scriverlo anche in un messaggio, se solo si fosse degnato di rispondere.»

Cameron inarca un sopracciglio. «Ma che pesantezza!» sbuffa con fare pratico, suscitando un'ulteriore risata da parte dell'amico, e la reazione esattamente opposta in me e in una Camila imbronciata. La fisso lasciandomi scappare un accenno di sorriso; se questo suo modo di prenderla è da intendersi come una sorta di preoccupazione nei confronti, devo ammettere di esserle del tutto grata. È bello sapere di avere qualcuno, al proprio fianco, su cui poter contare.

«Allora, Hayley cara.» biascica a quel punto il ragazzo dagli occhi azzurri. Si avvicina con naturalezza e prende ad accarezzarmi in maniera delicata il braccio, sotto il mio sguardo sospettoso. «Cos'è che ti preoccupa? La signorina Olden? Perché se è lei il problema...Be', posso inventare una cazzata, e convin...»

«No, Nash, non mi preoccupa nessuno.» l'interrompo con un sospiro, prima che si perda in uno dei suoi soliti discorsi privi di fondamento. La sua mano indugia ancora fin troppo sulla mia pelle. «Non voglio andarci. Non voglio stare in sua compagnia, almeno per ora.»

«Impossibile!» esclama lui. «Nessuno è mai stato in grado di resistere al fascino e allo charme di Cameron Dallas!»

«Allora presumo di essere l'eccezione alla reg...Nash!» d'improvviso mi sento afferrare dalle sue mani possenti. «Che diavolo stai facendo?» strepito quando mi vedo trascinata di peso il più lontano possibile da Camila, il cui volto incredulo s'anima per inveire contro il suo collega.

«Ti sto solo ringraziando per tutte le volte in cui mi hai salvato dal licenziamento.» commenta lui facendo spallucce. Colta alla sprovvista, tento di divincolarmi in tutti i modi che mi sono possibili, aiutata persino dagli sforzi della mia amica che, una volta raggiunto il ragazzo di 1.80 di altezza, si sforza di liberarmi mediante pugni fiacchi alla schiena di Nash, che non suscitano nessun effetto su di lui.

«Lasciami subito, idiota!» urlo scalciando, e lui sembra tuttavia obbedirmi, scaricandomi sul sedile della jeep verde bottiglia di Cam.

«Ecco fatto; ti ho lasciata!» sottolinea Nash trionfante, chiudendomi lo sportello in faccia. «Buon viaggio, piccioncini.»

Summer love. ||Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora