Capitolo 13

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Avevo le occhiaie, il trucco colato ed il colorito bianco, avevo il mal di testa e la nausea, il ricordo di ieri sera mi faceva star male. Quel giorno in ufficio tutti mi guardarono in modo strano, come se potessero leggermi nella mente. Non ricevetti chiamate o visite da Peter e realmente non me le aspettavo. Quando tornai a casa sua quasi mi meravigliai di non trovare tutta la mia roba sul marciapiede là davanti, se fossi stata in lui io lo avrei fatto. Bussai alla porta, dato che non avevo ancora le chiavi. Peter mi venne ad aprire, vestito in giacca e cravatta leggermente allentata, un velo di barba ed i capelli in disordine che gli stavano bene. -Buona sera- mi salutò, riuscì per fino a sorridermi, ma si vedeva che si dovette sforzare più del solito per sorridermi, e fra di noi c'era una strana tensione. Mi lasciò entrare e chiuse la porta. -Ottimo tempismo, se fossi arrivata più tardi non mi avresti trovato- disse. Mi girai a guardarlo -Cena romantica?- gli chiesi fingendo un sorriso, lui scosse la testa -Mi vedo con dei vecchi amici- mi spiegò. -Già sanno del matrimonio?- gli domandai posando la borsa sul divano, come se fosse casa mia. -No, gli volevo dare la notizia proprio oggi, quando li vedo- mi spiegò come se mi dovesse una spiegazione. Qualcuno bussò alla porta, Peter andò ad aprire e sorrise ai ragazzi e li fece passare. -Allora, ho un piano geniale per oggi, bar, discoteca e strip club- disse il ragazzo coi capelli bruni-rossicci. -Ciao- disse il ragazzo più alto coi capelli mori, rivolto a me e mi sorrisi. Molto carino, alto, muscoloso e con la pelle bronzea. Il ragazzo che prima stava parlando si girò verso di me. -Ma non sapevo avessi visite- disse -non possiamo portarla con noi, ci rovinerebbe il divertimento- si lamentò. -Agustin, lei è Lali, Lali loro sono Agustin e Victorio i miei due migliori amici da quando ricordo- ci presentò. -Lei chi è per te?- domandò Victorio. -Be', lei è mia moglie- disse cingendomi le spalle. I due spalancarono gli occhi e rimasero a bocca aperta per diversi minuti. -E da quando ti sei sposato? Perché non ci hai invitato? Che amico sei?- disse Agustin. -è stato un matrimonio veloce, ci siamo trovati subito e non volevamo sprecare quel momento- spiegò Peter, immaginai che avesse detto la stessa bugia a tutte le persone intorno a lui. -Secondo me è stato avventato- commentò Victorio. -Secondo me è stato egoista e la festa d'addio al celibato?- Peter scosse la testa -Non l'ho fatta- disse. -Allora dobbiamo rimediare, la facciamo oggi- disse euforico Agustin, come se non fosse più arrabbiato con Peter per non averlo invitato al matrimonio. Victorio gli diede un pugno sul braccio, lui si portò una mano al punto in cui l'altro lo aveva colpito e guardandolo gli chiese -Ma perché lo hai fatto?- Victorio sospirò e gli fece notare -Non mi sembra adeguato dire certe cose davanti a sua moglie- lui ci pensò su un attimo, ma poi scrollò le spalle -Non ho mai detto che lei non potesse venire o fare una festa d'addio al nubilato- disse. -Sei proprio indecente- commentò l'altro. -Scusalo, pensa solo al sesso e alle donne- si scusò Victorio per lui. -Non preoccupatevi, io devo lavorare- dissi prendendo la cartella che avevo lasciato sotto al tavolino per dimenticarmene. -Ma no, mi dispiace lasciarti da sola, ordiniamo delle pizze e ci vediamo un film, mentre tu lavori. Scommetto che anche oggi sei rimasta a digiuno per tutto il giorno- disse Peter e mi sorrise. Quel sorriso non era fasullo e sembrava che non gli costasse nulla farlo, nemmeno ad una persona orribile come me. -Ok- dissi e mi sedetti al tavolo che c'era in salotto, mentre loro sceglievano il film e Peter prendeva il telefono. -Allora, pizza e salame piccante per Agustin, pizza coi peperoni ed i funghi per Victorio e per me una pizza salsiccia e patate. Tu Lali? Cosa preferisci?- mi domandò. Io alzai la testa dalle carte e dissi -Margherita- lui fece cenno di si con la testa e digitò il numero della pizzeria, poi disse tutti i nostri ordini. Quando alle 22 e 30 bussarono alla porta io stavo ancora lavorando. Peter mi tolse la penna di mano e disse -Basta lavoro, ora riposto- e mi costrinse a sedermi con loro sul divano mentre mangiavamo la pizza. Il divano costoso e bianco si sporcò, il pomodoro colò dalla mia pizza, ma lui non disse nulla, oltre rise e rise pure quando per sbaglio gli versai il mio bicchiere di birra addosso, si andò a cambiare e tornò in 5 minuti, indossando il pigiama. Parlammo di tutto, del film, del tempo, del mio lavoro e di come io e Peter c'eravamo conosciuti, finsi di conoscerli, finsi che Peter mi avesse raccontato tutto di loro, per non farli sentire male e per non farci cadere nei pasticci. 

Narra Peter:
Agustin e Victorio erano un po' arrabbiati del fatto che non gli avessi parlato di Lali, ma tentarono di non farmela pesare, per via della sua presenza, a mezzanotte quando se ne andarono, io li accompagnai alla porta e quando tornai in salotto Lali stava dormendo sul divano, sorrisi. Spensi la televisione e decisi di non svegliarla, ma se avesse dormito sul divano il giorno seguente avrebbe avuto molti dolori alla schiena. Decisi di prenderla in braccio e portarla in camera sua, la stesi sul letto e rimasi a guardarla per un po', e proprio quando me ne stavo per andare notai che la sua mano stringeva il mio braccio. -Ti prego non andare- sussurrò nel sonno, sorrisi, mi tolsi le scarpe e mi stesi accanto a lei, l'abbracciai da dietro e le sussurrai -Io non me ne andrò mai via da te, non ti lascerò mai sola, per quanto tu mi respinga e mi allontani, io non me ne vado, ne penso di farlo- dopo poco mi addormentai anche io. Dormire con lei era tutt'altra cosa, era facile, non mi creava gli stessi problemi che avevo di solito, non facevo incubi, ne mi svegliavo nel cuore della notte urlando il nome di Martina, e poi sentivo il suo profumo e venivo cullato dal battito del suo cuore e dal suo respiro regolare, dolce e leggero, sulla mia mano posata vicino al suo viso, non sognai nulla, perché avevo già tutto ciò che desideravo, lì, lo stringevo proprio fra le braccia. 

Ti amerò per sempre. LaliterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora