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L'estate era appena iniziata quando papà morì in un incidente in treno.

Ora invece, è appena finita e devo mettere piede in una scuola pubblica e sconosciuta che non sono abituata a frequentare.

Ebbene sì, prima della morte di mio padre, li avevamo i soldi ,e mi potevo permettere il lusso di frequentare la più prestigiosa delle scuole private, i vestiti più costosi, i locali più vip di tutta la California.

Mio padre era un pezzo grosso, ma nonostante ciò, dalla sua morte , quello che ci manca di più in questa casa è la felicità.

Io, mia sorella e mia madre non siamo più le stesse e io prendo ancora le pillole per il mio inizio di depressione nonostante siano passati tre mesi.

L'unica cosa che è rimasta della nostra fortuna, è la grande villa con piscina affacciata sull'oceano e il nostro yacht privato.

Sarei ipocrita a dire che tutti questi soldi fin'ora non mi abbiano fatto comodo ma, quello che voglio più di tutto è staccarmi da tutto ciò che ricordi la ricchezza di mio padre.

Vorrei avere dei vestiti usati, abitare in una bettola, vendere la barca e frequentare la scuola più merdosa, dimenticandomi chi ero.

Ma non posso. Ho ancora i miei bei vestiti, abito in una villa grandissima, ho la barca e la scuola è pubblica, ma non di merda, anzi, devo dire che non è niente male.

Sono ancora davanti al grande specchio di camera mia a sistemarmi la tenuta scolastica composta da gonna e camicetta infilata dentro di essa, quando la mamma grida di sotto.

-Abbie, sbrigati o farai tardi al tuo primo giorno di scuola!-

Nella grande casa la voce risuona acuta.

Siamo solo io e mamma in quanto mia sorella è già partita per il suo nuovo collage non privato.

Fortunatamente è il mio ultimo anno di scuola e poi potrò raggiungerla e stare con lei. Mia madre è odiosa da quando è morto mio padre.

Mi risistemo le ciocche lunghe e dorate che mi ricadono numerose sulle spalle e poi prendo lo zaino e volo di sotto.

-Oh, finalmente.- brontola appena mi vede comparire all'entrata, dove mi sta aspettando nella sua camicia di dolce&gabbana e la gonna coordinata.

Seppur mia madre non guadagni tanto quanto guadagnava mio padre, guadagna pur sempre bene, ma non siamo ricchissimi, semplicemente stiamo bene economicamente.

-Ragazza mia, ascoltami. Qualunque cosa succeda a scuola sappi che sono solo tutti invidiosi. Fatti scivolare le parole addosso e buona fortuna.- queste sono le parole dell'unica donna che manda avanti la famiglia mentre prendiamo le nostre macchine nel vialetto di casa.

Mi liquida così, senza nemmeno lasciarmi rispondere, e se ne va sfrecciando.

Ingrano la marcia della mia macchina rossa fiammante e mi dirigo a scuola seguendo Google Maps.

Ma che felicità! Il mio primo giorno di scuola e non ho nemmeno mia madre a sostenermi. Non è mai stata così acida.

Entro nel recinto della grande scuola di mattoni e parcheggio al primo posto che capita fiondandomi dentro la struttura.

Beautiful disaster.Where stories live. Discover now