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Jane tornò a casa tirandosi un po' indietro i capelli, aveva iniziato a piovere. Andò nella sua camera sbuffando, aveva l'abito un po' bagnato.
«Ti rendi conto che ha iniziato a piovere come se niente fosse? Non avevo nemmeno l'ombrello, c'era il sole quando sono uscita!» si lamentò, tornando in cucina.
«Vuoi una cioccolata?» chiese, mettendo il pentolino sui fornelli, ma nessuno le rispose.
«Jonathan!» lo chiamò, ma il silenzio continuò, così decise di andare in camera sua.
«Posso sapere cosa stai- Oh...»
Stava dormendo, con Violet sopra, nascosti da una coperta, ma la ragazza vide ugualmente gli abiti a terra. Chiuse piano la porta, cercando di non fare rumore incastrandola, e tornò in cucina, facendosi la cioccolata.
Non aveva trovato nessuna casa, come si aspettava, d'altronde. Aveva cercato, sì, ma l'aveva fatto solo per i suoi amici. Sapeva che non avrebbe trovato niente, la gente non poteva vendere una casa, poteva a malapena gestirne una. Sperava soltanto che Raphael e Charlotte avessero più fortuna.
Si mise a pensare, sedendosi al tavolo con la tazza piena di cioccolata in mano, e la sua mante corse subito da William.
Era ancora con la duchessa? Che cosa stavano facendo? Jane avrebbe preferito stare con lui, che a casa da sola, con Jonathan e Violet addormentati.
Si stava facendo troppe domande inutili, e sospirò, prendendo un sorso di cioccolata. Sentì bussare alla porta e si alzò, chiedendosi se dovesse prendere la padella. Alla fine decise di no.
«Salve, posso aiutarla?» chiese al ragazzo sulla porta, che dimostrava all'incirca venticinque anni.
«Cerco un ragazzo.»
«Chi?»
«Si chiama Jonathan, abita qui?»
«No, non è qui, ma magari lo conosco, se parliamo della stessa persona. Cosa vuole da lui?»
«Lavoriamo insieme, gli devo dei soldi.»
«Se si riferisce a Jonathan Langdon può darli a me, sono sua sorella.»
«No, tesoro, non mi trufferai quei soldi.» disse lui, scuotendo la testa.
«Sono sua sorella!» ripeté, scandendo le parole. «Se non ci crede vada pure via e gli dia i soldi domani, quando lo vedrà! E gli chieda se ha una sorella di nome Jane, così magari capirà che non voglio truffarla! Arrivederci!» sbottò, chiudendogli la porta in faccia. Sospirò, irritata, e andò a finire la sua tazza di cioccolata, ormai fredda. Quando finì andò nella sua camera, prese il libro che le aveva dato Jonathan e si mise a leggere.
***
Non sapeva quanto tempo fosse passato, ma iniziò a sentire dei mugugni provenire dalla camera del fratello, seguiti da lievi schiocchi, evidentemente di baci. Si erano svegliati, senza dubbio. Jane sentì ridacchiare e non riuscì più a concentrarsi sul libro, quindi lo chiuse. Aspettò una decina di minuti girovagando e sistemando cose qua e là per la sua camera, ma poi non ce la fece più. Non era abituata a stare da sola, con le mani in mano.
Andò a bussare alla porta del ragazzo, che non si era nemmeno accorto che era chiusa.
Lui guardò Violet, inarcando le sopracciglia.
«Quanto tempo abbiamo dormito?» le chiese.
«Non ne ho idea, vestiti e va' ad aprire!»
Il ragazzo si vestì il più velocemente possibile, si alzò, rischiando di inciampare, e andò ad aprire.
«Jane, non pensavo fossi già tornata.» disse, richiudendo immediatamente la porta alle sue spalle.
«Sono stata fuori mezzo pomeriggio.»
«Oh, davvero?»
«Il tempo vola, eh?»
«Ci hai visti, vero?»
«Già.» gli rispose, facendogli stringere le labbra. «Vi ho chiuso io la porta, sai? Ringrazio il cielo che sia inverno e aveste addosso la coperta.»
«Oh, beh, noi...»
«Va' da lei, fa' come se io non ci fossi.»
«Ne sei sicura?»
«Certo! Cosa ci fai ancora qui? Vai!»
Jane ridacchiò, mentre lui rientrava nella sua camera, chiudendo la porta.
«Ha detto qualcosa?» gli chiese Violet.
«Ci siamo addormentati con la porta aperta.»
«Non posso crederci, che vergogna!» borbottò, coprendosi il viso.
«Sapeva che sarebbe successo, sta' tranquilla.»
«Come faceva a saperlo?»
«Ti ha trovata qui quasi tutti i giorni nelle ultime settimane.»
«In effetti...»
Si misero a ridere e si diedero un dolce bacio.
«Stai un altro po' qui?»
«Un altro po'.» accordò.
Jane, intanto, stava sistemando in cucina: solitamente faceva di pomeriggio tutto quello che non poteva fare la mattina.
***
«Allora io andrei, adesso. È quasi ora di cena e devo tornare a palazzo.» disse Violet, andando verso la porta, seguita da Jonathan.
«No, non andare. Perché non resti qui?» propose Jane, sorridendo alle facce dubbiose dei due che si guardavano.
«Non vorrei disturbare...»
«Non disturbi!» disse il ragazzo, un po' più velocemente del solito, e infatti le sue guance si colorarono di rosso.
«Va bene, allora. Posso aiutare in qualcosa?»
«Magari potresti far capire a Jonathan che sistemare non vuol dire buttare alla rinfusa gli abiti sul fondo dell'armadio e che ogni tanto dovrebbe sistemarlo seriamente.» le disse, trattenendo una risata di fronte al viso arrossato del ragazzo.
«Ecco perché tutto quell'ordine, allora...» rispose lei, prendendolo per la mano e trascinandolo nella sua camera.
«Ti odio.» mimò lui alla sorellastra, che gli lanciò un bacio ridendo, mentre veniva trascinato dalla bionda.
Jane si mise a cucinare, ascoltando gli sghignazzi della ragazza nell'altra stanza. Aveva toccato il punto debole di Jonathan e lo sapeva benissimo.
«Non dovresti buttare i tuoi vestiti così.» stava dicendo Violet recuperando un paio di maglie, sotto lo sguardo imbarazzato del ragazzo.
«Non devi pulire tu, davvero.»
«Mi fa piacere aiutare! E non devi vergognarti di me.»
«Non mi vergogno di te!»
«E allora perché sei tutto rosso?»
Lui avvampò di più e lei si mise a ridere, contagiandolo.
«Adesso basta con questi vestiti.» le disse sorridendo e si avvicinò, prendendola per i fianchi e baciandola.
«Sai che tra poco dovremo andare a mangiare, vero?»
«È ancora presto, non voglio passare questo tempo sistemando i miei vestiti.»
«E che idea avresti?» gli chiese sorridendo, mettendosi le mani sui fianchi.
«Potremmo dormire un po'.»
«Abbiamo già dormito abbastanza.»
«Magari sei ancora un po' stanca.»
«O forse sei tu, ad essere stanco.» gli rispose inarcando un sopracciglio, facendolo sorridere. La prese per le spalle e l'abbracciò, trascinandola verso il letto. Si sedettero, ancora abbracciati, e Violet gli poggiò la testa sulla spalla.
«Ti odio quando fai così.»
«Perché?»
«Perché mi fai stare bene.»
Il ragazzo sorrise, come poche volte aveva fatto nella sua vita, e le diede un bacio sui capelli.
«Allora ti odio anche io.»
***
«Noi andiamo, torno subito.»
«Certo, va' pure.» disse la piccola al fratellastro e augurò la buonanotte a Violet, che contraccambiò, prima di andare fuori con Jonathan.
L'avrebbe accompagnata a palazzo, non sarebbe stato via molto, e non volevano separarsi. Continuarono a scherzare e ridere per tutto il tempo, evitando di baciarsi soltanto perché erano in mezzo alla strada.
Jane, intanto, stava cominciando a lavare i piatti canticchiando una canzoncina. Era stata una serata davvero piacevole e i due avevano evitato di farla sentire il terzo incomodo. D'altronde, se non fosse stato per lei, probabilmente non si sarebbero nemmeno conosciuti.
Dieci minuti dopo Jonathan e Violet erano accanto all'entrata del palazzo reale, nascosti nel buio, a baciarsi. Avrebbero pure continuato, se la porta non si fosse aperta.
«Violet Hill!»
«Padre.» sussultò la ragazza, allontanando Jonathan e mettendosi dritta.
«Cosa diamine stai facendo? Chi è questo?»
«Padre, non raggiungete decisioni affrettate, vi prego.»
«So io che decisioni prendere! Entra immediatamente e va' nella tua camera.»
«Certo.» disse stringendo le labbra e lanciò un'occhiata al ragazzo accanto a lei prima di abbassare lo sguardo e entrare.
«Tu vedi di sparire.» disse l'uomo al ragazzo e entrò anche lui, sbattendo la porta.
Jonathan rimase lì fuori, ad osservare la porta, senza parole.
***
Jane sentì bussare e si asciugò le mani, andando ad aprire. Voleva sapere tutto da Jonathan, finalmente quel ragazzo era felice.
«Cosa ci fai tu qua?»

||spazioautrice||
Buongiorno! Aggiorno adesso perché pomeriggio verrà mia cugina. Sì, alla fine ha deciso di venire qui 😫 in teoria dovrebbe andarsene prima del prossimo aggiornamento. Cambiando discorso, spero che abbiate passato un buon capodanno e che vi siate divertiti, vi auguro un 2017 con grandi belle sorprese!
Allora, questo capitolo non è il massimo, ma c'è un'altra persona alla porta! Stavolta chi sarà? E secondo voi cosa farà il padre di Violet? *voce teatrale* lo scoprirete soltanto leggendo! Okay, la smetto, non posso essere così disagiata di mattina. Ma è tutta colpa dei Clace! Quei due mi stanno facendo impazzire, per l'Angelo, e (se ve lo state chiedendo) sì, ho passato il capodanno leggendo. Ah, sono arrivata a Città di Vetro, comunque. A proposito, domani c'è la prima puntata della seconda stagione di Shadowhunters e mercoledì riprende Teen Wolf 😍😍😍Adesso devo scappare prima che mia madre mi tolga l'iPad dalle mani, una buona giornata a tutti!
~Rob ❤️

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