E' arrivato il fatidico giorno, si parte! Prossima destinazione Buenos Aires!
Mi trovo a fare il check-in all'aereo porto. I miei genitori come sempre molto felici di cambiare paese eppure io ogni volta che devo dare il mio documento alla persona incaricata mi sento triste, ma loro non se ne accorgono e come se pensassero solo ai loro sogni e non pensino mai ai miei. Non mi hanno mai chiesto che cosa vorrei fare dopo aver compiuto 18 anni. Questa volta sono felice di andare a Buenos Aires perché lì almeno già conosco qualcuno, grazie Internet!
Mentre sono concentrata nei miei pensieri sento una voce:
Il volo 0256 per Buenos Aires sta per essere imbarcato.
I miei mi fanno un cenno dicendomi di andare e ci imbarchiamo. Dopo qualche ora l'areo atterra e andiamo a prendere i nostri bagagli e ci dirigiamo a casa.
Mentre siamo in macchina continuo con le riflessioni ma ad un certo punto:
Lali che succede? Sento mia madre con un filo di voce: - Non dirmi che ci risiamo con la stessa storia? - E allora? Tanto a voi non importa quello che penso, vi basta pensare solamente ai vostri viaggi e ai vostri sogni e che io venga dietro di voi... rispondo in modo arrabbiato perché sento che è il momento di dire la verità.
- Lali non dire così, quando sarai grande.. Cosa vorresti dire papa? Ho già 17 anni ne sto per compiere 18 e voi due mi dite che quando sarò grande capirò tutto questo? ..Forse si capirò, ma non potete dirmi che succederà quando sarò grande. A voi due non vi è mai passato per la testa che io abbia già capito tutto?
Dopo aver finito di parlare inizia quel silenzio che nessuno vorrebbe, quando vedo gli sguardi dei miei genitori mi sembra che abbiano capito che ho ragione, ma questa illusione so che finirà dopo qualche ora, al massimo un giorno.
Il tragitto verso casa continua in pieno silenzio. Arrivati a casa, io non vedo l'ora di mettermi sul letto con il mio cellulare e avvertire Euge di essere arrivata, ma il mio pensiero viene interrotto con l'immagine di una montagna di valige vicino la macchina. Cerco di ignorarla, infatti cerco in tutti i modi di entrare in casa senza farmi sgamare e stranamente ci riesco.. molto strano.. forse dopo la chiacchierata, chiamiamola così, i miei abbiano capito tutto quello che sta succedendo.
Arrivo in camera, appoggio la valigia vicino al letto e infine mi stendo su di esso. Prendo il cellulare e mando un messaggio ad Euge:
<<Euge, sono appena arrivata, dove ci incontriamo?>>
Dopo qualche minuto ricevo un messaggio..
<<Incontriamoci al parco, sai dove si trova?>>
<<Si, penso.. in un modo o nell'altro arriverò al parco!>>
<<Haahaha, okay cerca di non perderti per la città, ci vediamo verso le 17>>
<<Ok a dopo>>
Appena inviato il messaggio mi preparo è vedo cosa mettermi. Dopo essermi preparata esco correndo perché so di aver fatto tardi.
Fuori c'è mio padre che sta ancora sistemando tutto, io esco correndo.
- Papà io esco!
- Lali dove vai?
Mi fermo di botto dicendogli per non farlo arrabbiare
- Vado al parco..
- Sai dove si trova?
- Si, mi sono fatta spiegare la direzione da Euge.
Loro sanno di Euge, quindi posso andare tranquilla, almeno questa volta...
Mentre cammino tranquillamente guardo l'orologio e mi accorgo di star facendo tardi e inizio a correre. All'improvviso mi ritrovo a terra:
–Ehi stai più attento la prossima volta. Alzo lo sguardo e mi rialzo.
–Scusami sei tu che stavi correndo, quindi devi stare tu più attenta.
Appena sento quelle parole percepisco la sua aria da menefreghista e penso tra me e me<< neanche mi chiede scusa, guarda che roba>> Dimentico tutto e m'incammino per andare al parco.
Scrivetemi nei commenti che ve ne pare. E' la mia prima storia quindi penso che ci siano molti errori. Spero che vi piaccia il primo capitolo.(POTETE ANCHE DARMI DEI CONSIGLI)
$٠f
STAI LEGGENDO
Amore senza fine
FanfictionSalve, sono Mariana Esposito ma tutti mi chiamano Lali. Sono una ragazza di 17 anni e vivo con i miei genitori a Buenos Aires, attualmente. La mia famiglia si può vantare di un record cioè una volta al mese noi cambiano città, per questo non vedo l'...