Feste e ospiti inaspettati (5)

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"Stare insieme da quando eravate due ragazzini.. quando si cresce, i sentimenti cambiano."
"Sibel! Ma io ero innamorata pazza di Mete! Com'è possibile questo cambiamento"
"Stai già parlando al passato e di cambiamento.. è molto più di quanto credi!"
"Volevo dire Ayaz! Cambiamento nella mia vita, per il fatto che lo penso spesso.."
"Oyku non prenderti in giro! Non sottovalutare la situazione e stai attenta "

Quella conversazione si ripeteva nella mia testa come una videocassetta bloccata nel lettore. La sapevo ormai a memoria, soprattutto l'ultima parte quando mi diceva di stare attenta e non sottovalutare la situazione. Stavo veramente sottovalutando quell'infatuazione? Era un piccolo campanello che mi stava avvertendo del cambiamento nella mia vita, oppure stavo esagerando? In quel momento non riuscivo a rispondere a quelle domande. Avevo un nodo così tanto stretto allo stomaco che avevo voglia di piangere, di sfogarmi e prendermela con me stessa. Perché mi stava davvero rovinando la vita.
Arrivai a casa, Mete era tutto contento e impaziente di darmi una bella notizia, le si leggeva in viso. Allora cercai di buttare giù tutta la tristezza che avevo dentro di me, e dedicai un bel sorriso a mio marito.

-amore! A cosa è dovuta tutta questa felicità?
-finalmente non sarò più solo! Avrò un socio con me! È un mio vecchio compagno di scuola.. mi aiuterà, non sempre, perché lui ha già un lavoro. Sono troppo felice! Non vedo l'ora di presentartelo!
-ed io non vedo l'ora di conoscerlo!
-avevo intenzione di fare una cena qui! A casa nostra. Tanto è abbastanza grande da ospitare tutti i nostri amici! Non so se loro se lo ricordano.. si chiama
*suoneria del telefono*
-scusami amore, devo rispondere.

Così se ne andò al telefono senza dirmi il nome di questo suo caro amico, e dopo quella conversazione, non ne parlammo più. Parlammo della cena, dei preparativi, di quello che dovevo cucinare e preparare, di tutto tranne che dell'amico misterioso.
Il giorno seguente, avevamo questa cena importante con tutti i nostri amici. Mi presi un giorno libero da lavoro per preparare al meglio tutto, Mete teneva tanto a quella cena e a quanto pareva anche a quel suo amico. Decisi di mettermi un vestito scamiciato nero, corto con i collant e le scarpe rosse, come il rossetto. I capelli raccolti in una coda morbida che mi cadeva nella spalla destra. Arrivarono tutti in orario: Sibel, Burcu, e tutti gli altri nostri amici che per fortuna non erano tanti. Mancava soltanto il festeggiato. Dopo 40 minuti, bussarono alla porta. Mete, che non stava più nella pelle, andò ad aprire la porta. Accolse il suo amico con un grosso abbraccio, ma Burcu, messa quasi accanto a Mete, vide la faccia dell'amico e poi guardò me con il volto bianco. Non capivo cosa le fosse preso, fin quando Mete disse:

-bene ragazzi! Questo è il mio carissimo compagno Ayaz! Da oggi in poi, mi darà una mano al lavoro. Non sono più sono, per questo sono felice e da adesso può iniziare la cena.

Non so se mi sentii morire o in quei minuti morii realmente. Chi doveva dirmelo che, tra tutti i compagni che aveva Mete alle superiori, anche Ayaz fosse un suo compagno? Chi doveva dirmelo che proprio lui aveva scelto di lavorare insieme a mio marito? Ma ancora il peggio doveva arrivare.
-amore! Vieni! Ti presento il mio amico Ayaz! Finalmente lo conosci. Sai, le ho parlato molto di te. Lei è mia moglie
-veramente? Sono contento! Finalmente faccio conoscenza di tua moglie, complimenti amico mio!
-vi lascio a parlare.. vado a servire l'aperitivo.

-beh, penso che sei felice di sapere che sono io il socio di tuo marito! Almeno hai avuto l'onore di conoscermi. Ma a quanto vedo, Mete non sapeva che noi ci conoscevamo già
-no, non le ho mai detto nulla perché non lo reputavo opportuno.
- ti sta bene il rossetto rosso.. vado a salutare Burcu, non so se si ricorda di me.

Anche in quella occasione non dissi nulla. Non sapevo se quel "ti sta bene quel rossetto rosso" era un complimento che potevo ricevere, visto il fatto che ero la moglie del suo  socio. Da quel giorno, le volte che potevo sfiorare lo sguardo del signorino Ayaz aumentavano del tutto. Non sapevo perché il fatto non mi dispiaceva, ma mi preoccupava. E in quel momento non riuscivo a capire il perché. Forse lo avevo già capito, ma non volevo ammetterlo a me stessa.

Il filo invisibile (provvisoriamente in pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora