1. Da Londra a Hogwarts

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~ Primo anno ~

Il grande giorno era arrivato.

Tutto era pronto e, come dalla magica visita di Cyrilla Pilgrim, Hermione non stava più nella pelle di partire.

Aveva passato il resto dell'estate a leggere tutti i libri di testo della scuola e anche quelli che riguardavano il Mondo Magico, tra cui Storia di Hogwarts, Storia della Magia, Manuale degli Incantesimi e Guida pratica alla Trasfigurazione.

Si era esercitata molto con alcuni incantesimi che, ovviamente, le erano riusciti alla perfezione.

Faceva progressi molto in fretta e non vedeva l'ora di imparare sempre di più sulla magia.

— Hai preso tutto? — chiese suo padre guardando il carrello.

Hermione risaltò giù dall'auto di famiglia, dove aveva lasciato un libro di testo sulle creature magiche, e affiancò il padre guardandolo interrogativa.

— Sì. Aspetta... dov'è Grattastinchi? —

In quel momento, un gatto dal pelo rossiccio balzò giù dalla macchina miagolando. — Eccoti qua! Ora possiamo andare.

Dopo aver chiuso la macchina ed essersi allontanati dal parcheggio, i Granger entrarono a passo veloce nella stazione di King's Cross; ma, un attimo prima di arrivare ai binari 9 e 10, si fermarono.

— Noi ti salutiamo qui, tesoro — disse la signora Granger dispiaciuta e imbarazzata, ma sempre sorridente.

Hermione abbracciò i suoi genitori. — Mi mancherete.

— Anche tu. Scrivici qualche volta, così ci terrai aggiornati. —

— Certo, lo farò. —

— Allora divertiti, studia e fatti tanti amici! —

La ragazzina spinse il carrello e voltandosi un'ultima volta disse — Vi voglio bene!

La salutarono con la mano e preso un respiro profondo, Hermione prese la rincorsa e si lanciò contro il muro.

Con sollievo di Hermione, non avvenne nessuno schianto: quando riaprì gli occhi, venne travolta dal vociare delle persone e dal fischio assordante del treno.
Un sorriso le illuminò il volto mentre alla contemplava il cartello sopra la sua testa:
9¾ Hogwarts Express.

Ad un tratto, però, qualcuno le venne addosso: un ragazzo dai capelli rossi e dagli sfavillanti occhi marroni la guardò divertito.

— Ehi, sta' un po' attento! — esclamò lei, protestando.

— Oh, non ti scaldare, ragazzina. Non l'ho fatto mica apposta — ribatté l'altro, scompigliandole i capelli.

Hermione si scostò, guardandolo torva.

— Non chiamarmi ragazzina; e poi, non ti hanno insegnato le buone maniere? —

— A quanto pare no — rispose allungando ancora la mano verso di lei.

— Smettila subito! —

— Freddie, dai andiamo! — lo chiamò qualcuno tra la folla.

Fred si voltò, mentre Hermione sgranava gli occhi alla vista di un altro ragazzo identico a quello che aveva davanti.

Fred & HermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora