Emilio, sto arrivando.

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Vidi mia madre dormire al mio fianco, con un'espressione corruciata. Povera donna... ne sta passando di terribili. Sarà un motivo in più per stare attenta.
La svegliai. Mi diede il buongiorno con un bacio, si preparò e mi accompagnò in stazione come promesso.

"Amore mio, riguardati, devi stare attenta là fuori. Quelli non hanno pietà per nessuno e..."

"Mamma, lo so. Non ti preoccupare, me la caveró al meglio. Se mi cerchi, il mio nome sarà follia, ti amo tanto"

La abbracciai e scoppiò a piangere mentre passavano due militari.

"Signora, perché piange? Dove state andando?"

Mia mamma rispose prontamente.

"Se permette, mia figlia si è appena iscritta all'università, e andrà via di casa per tutto l'anno. Posso piangere nel salutarla o volete vietarci anche le lacrime adesso?"

Il soldato scattò ma io mi affrettai a calmare le acque.

"Signore la scusi... sa, le sono rimasta solo io... mi papà è morto in guerra e mio fratello è disperso in Russia, dunque..."

Ci squadrarono e facendo un cenno con la testa andarono via.

"Sei fantastica mamma"

"Tale madre, tale figlia tesoro mio. Ora vai, e cerca di stare attenta. Non vedo l'ora di rivedervi. Ti amo tanto anche io"

La salutai per poi salire sul treno e guardarla andare via dal finestrino.
Il viaggio passò velocemente, chiacchieravo con delle signore anziane davanti a me, alla quale a quanto pare non stavano simpatici nè i tedeschi, nè i fascisti. Feci un sorrisino senza dire nulla, al che, una che era stata zitta per tutto il tempo disse sporgendosi verso di me con aria curiosa:

"E tu? Hai un fratello?"

Non mi fidavo.

"No signora. Magari lo avessi avuto... mi avrebbe risparmiato la noia dell'essere figlia unica durante l'infanzia hahaha"

Le altre signore risero, dicendomi che ero una ragazza simpatica. Tutte tranne la signora che mi fece la domanda, mi sorridevano.

"Hai sentito parlare dei ribelli?"

Mi si gelò il sangue. Me lo chiese di punto in bianco, molto tranquillamente.

"Beh certo signora. Quei ragazzi che combattono no? Sinceramente ai tempi d'oggi non capisco più niente..."

"Si! Si! Loro! Bravissima! E dimmi, qualche tuo amico che tu sappia è un ribelle?"

La guardai stranita.

"Che io sappia no"

Una delle signore che fino a poco fa ridevano con me, uscì con una dubbia frase.

"Tesoro mica devi avere paura a dirlo..."

"Dai dicci la verità ragazzina" Disse di nuovo la più seria di tutte.

"Signora, le ho già risposto. Se permette siamo quasi arrivati alla mia fermata. Con permesso"

"Che bella coincidenza, è anche la mia. Non vorresti aiutarmi a scendere?"

"Certamente!" Dissi afferrandola per il braccio.

"Ecco fatto signora! Arriveder..."
Non feci in tempo a finire la frase.

"SIGNORI! SIGNORI! NE ABBIAMO PRESO UNA! UNA RIBELLE! UNA RIBELLE!"

"PREGO?!" Le dissi strappandole il mio braccio dalle mani.

4 ragazzi in camicia nera mi si avvicinarono.

"Bel lavoro mamma!" Disse uno di questi. Avevo il cuore in gola.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 13, 2016 ⏰

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