La mia vita non è perfetta, ho avuto una infanzia e una adolescenza bruttissima, non sono mai stata amata da nessuno, anzi ero la vergogna della mia famiglia, non credo che posso chiamarla famiglia, mostri così va meglio. Mi hanno abbandonata a casa di mia zia, dicendo che hanno fatto lo sbaglio più grande della loro vita avermi.. Avevo solamente quindici anni, ho sofferto tanto, mi sono anche ritirata dalla scuola a quei tempi, ero così distrutta.. Mi sentivo così sbagliata, mi sentivo così sola anche se avevo molte persone attorno a me.. Crescendo ho cercato di non pensare più al passato, ma di vivere il presente...Mia zia mi ha trattata come una principessa, mi voleva bene ed io volevo bene lei.. L'unica persona che mi voleva bene se n'è andata, non c'è l'ha fatta purtroppo, la sua mancanza si sente tantissimo.. Lavoro per vivere, faccio la cameriera in un bar, li ho conosciuto una grande amica, Sofia,il nostro incontro è stato banale, gli stavo portando il caffè che aveva ordinato, avevo preso una storta e rovescio tutto il caffè addosso a lei, è stata molto gentile dicendomi di non preoccuparmi, che tutto apposto. Li è nata la nostra amicizia, è venuta a vivere da me, dividiamo le spese, e un'altra atmosfera in casa.. Vivo in quartiere di Roma, abbastanza lontano dal Colosseo. Sono una ragazza abbastanza chiusa, non racconto nulla a nessuno della mia vita, sono troppo riservata, neanche Sofia sa della mia vita, del mio passato.. Voglio cambiare, voglio essere una persona abbastanza sicura di me, voglio essere una ragazza con meno paure e con più coraggio.. Ho appena finito il mio turno di lavoro, finalmente si torna a casa.. Ho bisogno di dormire, ho bisogno di riposarmi. Sono troppo stressata.. Ritorno a casa a piedi come al solito, come tutti i giorni. Fa freddo, cerco di coprirmi con il giubbotto.. È abbastanza lontano il mio appartamento dal lavoro, però ormai adoro camminare.. Torno a casa e prendo le chiavi dalla mia tasca, apro il cancello, chiudo il cancello alla mie spalle e mi dirigo verso le scale, abito al primo piano,per fortuna.. Apro la porta del mio appartamento ed entro, c'è Sofia sul divano, come mai già qui? Sono curiosa..
"Hei Sofia, come mai già a casa?" Dico posando le chiavi sulla tavola.
"Dafne ho fatto prima al lavoro, come è andata la giornata al lavoro?" Dice prendendo il telecomando sul tavolino di fronte a lei.
"Come al solito" dico sentendomi accanto a lei sul divano.
"Hai fatto qualche danno?" Dice girando i canali alla TV
"Tantissimi" dico prendendo la busta di patatine sul tavolino.Le parete iniziamo a rimbombare dalla musica forte che ha messo il nostro vicino di casa, Riccardo, lo odio tanto. Non siamo andati mai d'accordo, anzi litighiamo sempre. E l'amico del fidanzato di Sofia, Davide. Davide e una persona davvero brava, non so come fa a farsela con Riccardo.
"Continua così da quando sono venuta, ogni tanto la smette e poi inizia" dice Sofia prendendo una patatina.
"Se continua così, lo busso." Dico alzandomi.Passano una decina di minuti e continua ancora, anzi alza di più la voce. Sto arrivando al limite, ora lo busso e gli dico che può abbassare la voce. Dopo una giornata di lavoro, ho bisogno di stare un po' tranquilla, ma non si può per un coglione.
"Mi sono rotta" dico aprendo la porta del mio appartamento.
La sua porta e quasi attaccata alla mia, busso e mi metto difronte alla sua porta. Non sentirà la porta di sicuro, il volume è troppo alto. Ribusso più di cinque-sei volte. Finalmente abbassa il volume, ribusso. Qualche secondo dopo sento dei passi provenire verso di me. Apre la porta.
"Cosa vuoi?"dice con un tono incazzato.
"Puoi abbassare gentilmente il volume?" Dico guardandolo.dietro di lui ci sono molti ragazzi, starà facendo una festa, sinceramente non m'importa, in casa mia sembra una discoteca.
"Me l'hai detto con questo tono sexy, abbasserò il volume bellezza" dice sorridendo.
"Ah grazie" dico voltandomi.Mi blocca il braccio e mi fa voltare verso di lui, lo guardo. I suoi amici tornano a ballare come ubriaconi.
"Lasciami" dico cercando di togliermi dalla sua presa.
"Vuoi entrare anche tu?" Dice guardandomi.
"Ho altro da fare, che starmene in questa stupida festa" dico tirando il braccio dalla sua presa, finalmente riesco a liberarmene.Riccardo è uno stronzo, ma è molto bello. Ha i capelli marroni, occhi azzurri come l'oceano, è molto alto. È un ragazzo perfetto se non avrebbe questo caratterino.
"Se cambi idea sai dove venire" dice chiudendo la porta.
Non ci vado alla sua stupida festa, neanche se mi pagano. Ci sono troppi ubriaconi, poi preferisco starmene nel silenzio che nel casino. Entro nel mio appartamento e mi busso sul divano.
"Io esco" dice Sofia dandomi un bacio sulla guancia.
"Sta attenta"dico guardandola.L'ho sempre trattata come fosse mia sorella, si avevo una sorella, era più grande di me. Ma ha fatto più schifo della mia famiglia, ha permesso di farmi abbandonare, non ha voluto più vedermi. Diceva "noi due sorelle per sempre" col cavolo, lei ha sempre dato soddisfazioni alla mia famiglia, era la figlia che loro desideravano, ed io invece un loro errore, allora perché mi hanno messa al mondo? Perché mi hanno cresciuta?..Mi picchiavano su tutto, per un brutto voto, per il letto non fatto, per l'armadio disordinata. Ormai ero la loro vittima. Non voglio pensare, non voglio ritrovarmi a piangere sempre. Devo riuscire a dimenticare il mio passato, ci riuscirò. Il volume lo alza di nuovo, lo fa apposta ma non mi va di bussarlo di nuovo, così me ne vado nella mia stanza. Mi butto a peso morto sul letto, prendo il mio telefono dalla tasca. Apro whatsapp e mi ritrovo un messaggio di Sofia.
"Vuoi che ti porti qualcosa da mangiare?"
"Si, una pizza würstel e patatine"
Poso il telefono sul letto, chiudo gli occhi e mi addormendo senza neanche accorgermene, sono troppo stanca.
STAI LEGGENDO
• Change •
FanfictionForse sarò sbagliata, forse c'è l'ho voluta io questa vita,voglio cambiare.. Se non ci riuscirò, ci riproverò altre mille volte, fine è quando sarò cambiata. Riuscirò ad arrivare al mio obbiettivo, ci metterò tutta me stessa.. non voglio essere anco...