-Capitolo 17

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Pov. Crystal

Quando vidi Alex in procinto di cadere nel fiume, corsi d'istinto verso di lei e la chiamai disperata, ma il nome che uscì dalle mie labbra fu un altro: Alis.

Non capii più cosa stava accadendo, avvertivo solo una grande confusione nella mia testa e l'impatto con l'acqua gelida.

Però in quel momento ero troppo impegnata a mettere in ordine i miei pensieri, per potere pensare ad altro.

-Alis!-.
Una voce candida da bambina stava pronunciando con tono allegro quel nome.

Improvvisamente mi resi conto di trovarmi nei miei ricordi.

La bambina stava correndo in un prato e appena mi concentrai a focalizzare la sua immagine, riuscii a distinguere perfettamente il suo volto: gli occhi enormi di un azzurro limpido, che risaltavano su quel viso paffuto.
I capelli lunghi di un rosso accesso, che circondavano il suo volto, le davano un'aria più allegra.

Quella bambina ero io, ne ero sicura.

Vidi me stessa tornare piccola, correre spensierata verso una ragazza concentrata a suonare il suo violino.

Aveva l'aria incredibilmente familiare, se non fosse stato per la presenza dei suoi occhi viola.

Ne rimasi incantata: ne avevo sentito parlare nei racconti, ma non pensavo potessero esistere anche nella realtà.

Le ragazze si diressero verso il fiume, gettandosi in quelle acque incredibilmente calme.

Le vidi giocare spensierate, ancora ignare del male celato in questo mondo e appena vidi risalire la ragazza dagli occhi viola, mi accorsi che teneva una mano chiusa a pugno.

Appena la aprì, ne rimasi meravigliati e stupita:all'interno erano custodite due preziose pietre di colore ametista e l'altra azzurra.

Una di quelle pietre era simile al mio bracciale.

Infine non riuscii a vedere oltre, perché mille ricordi cominciavano a sovrapporsi uno sull'altro, ma riuscii a distinguere perfettamente delle parole riferite a me:- Cry...
se dovesse capitare di perderci, non ti dimenticherò mai.

Sei stata l'unica persona, in grado di riempire il vuoto della mia vita, mi hai donato l'amore di una sorella, mi hai sempre sgridato come fa un padre, mi hai protetta da tutto come fa un fratello e hai curato le mie cicatrici come fa una madre.

Perciò, per quanto mi impegnerò per dimenticarti, sarà impossibile e spero che con questo braccialetto, non ti dimenticherai mai di me.
Ti voglio bene Crystal.
Dalla tua Alexandra.-

Troppo tardi mi accorsi, che quelle parole d'affetto erano della mia amica.

Quella ragazza dagli occhi viola era Alex.

Pian piano mi ripresi e aprendo gli occhi, mi accorsi subito di non trovarmi più nel verde dei boschi, ma in una stanza calda e accogliente.

Dove sono?

Mi alzai velocemente, non vedendo l'ora di trovare i miei amici e farmi raccontare tutto nei minimi dettagli.

Sono abbastanza confusa.

Però, appena posai i piedi per terra, inciampiai in un groviglio di vestiti e creai un frastuono udibile a chilometri di distanza.

Bene, ottimo modo per farti trovare.

Infatti in men che non si dica, vidi un gruppo di ragazzi entrare dalla porta e senza avere modo di riprendermi, una ragazza si scagliò su di me.

-Oddio Cry, mi hai fatto spaventare! Perché devi essere sempre così impulsiva?!-

Il Rumore Delle Ombre #wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora