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Tra la locanda, William e i problemi di Jonathan, Jane non si era accorta che maggio era già arrivato. Le giornate passavano troppo velocemente per i suoi gusti. Si accorse del tempo che era passato solo quando vide il cielo sempre sereno, l'aria sempre calda e la pancia di Charlotte crescere a dismisura da un giorno all'altro. Era quasi sicura che durante quella settimana il capo sarebbe passato dal locale, sicuramente per controllare che le voci di paese non fossero vere, e non sapeva cosa sarebbe successo quando avrebbe visto che non c'era nulla di falso. I due ragazzi non avevano ancora trovato una casa, ma una signora gli aveva assicurato che gliene avrebbe procurata una nelle prossime settimane, facendo risollevare il morale della ragazza.
Jane stava sistemando nell'armadio i vestiti estivi al posto di quelli invernali, sospirando. Avrebbe preferito andare fuori, magari al lago, ma doveva sistemare l'armadio.
«L'estate è arrivata proprio per tutti.» sentì dire e sussultò, girandosi. Era soltanto William.
«Già, e preferisco decisamente l'autunno.»
«Perché? L'estate è bella.»
«Non proprio, quando devi uscire la mattina per andare a rintanarti in un luogo chiuso pieno di uomini.»
«Beh, non posso darti tutti i torti. Stavo pensando a una cosa.» le disse, avvicinandosi e appoggiandosi con la spalla all'armadio, osservandola.
«Del tipo?»
«Del tipo che potremmo farci un bagno in piscina senza la paura di prenderci un malanno.»
«E senza doverci nascondere da tuo padre.» sottolineò la ragazza.
«Forse su questo dovremmo ancora lavorarci.»
«Perché mi odia così tanto?»
«Non ti odia, è solo che-»
«Odia vedermi con te
«Credo sia perché si era già fatto un'idea del mio futuro come Re, con una donna importante accanto a me, ma evidentemente non ha considerato che il suo parere sull'importanza è diverso dal mio. A me non interessa del titolo che ha la ragazza accanto a me – o se ce l'ha – mentre per lui è quasi essenziale.»
«Quindi mi odierà sempre, in pratica.»
«Forse, ma non m'importa. Sarei disposto a scappare con te, se ce ne fosse bisogno.»
«Tradiresti il regno, saresti odiato da tutti, forse anche diseredato.»
«Correrei il rischio.» le disse e le fece un occhiolino, mentre lei tratteneva un sorriso.
«Che ne dici di uscire?»
«Dove andiamo?»
«C'è una cosa che non hai mai visto.»
La ragazza lo guardò, incuriosita, mentre sistemava un altro abito nell'armadio.
«Cosa sarebbe?»
«Vedrai.» le rispose semplicemente, scrollando le spalle.
«Dammi il tempo di finire qui.»
«Tutto il tempo che vuole, signorina.» le disse, facendola scoppiare in una risata e le lasciò un bacio sul lato del collo prima di sedersi sul letto.
***
«Devi per forza?» gli chiese, cercando di non inciampare sui suoi piedi.
«Dopo mi ringrazierai. Togliti le scarpe.»
«Cosa?»
«Fidati.» le disse soltanto, continuando a tenerle le mani sugli occhi.
«Va bene.» sospirò, e fece come le aveva detto William.
«È freddo a terra.» disse, con un brivido che le saliva per la schiena.
«Tutto questo è stupido.» continuò, sbuffando.
«Vedremo se lo dirai dopo.»
«Mi sto preoccupando.»
«Non ne hai motivo.»
«La temperatura si sta abbassando.»
«Giusto.»
«A terra sta diventando ancora più freddo.»
«Esatto pure questo.»
«Non è che mi butterai in acqua, vero?»
«No, tranquilla.»
«C'è qualcosa che mi solletica i piedi.»
«Siamo quasi arrivati.»
«Se non mi scopri gli occhi entro due minuti ti do un calcio, giuro!»
«Non ce ne sarà bisogno, siamo arrivati.»
Le scoprì gli occhi, sorridendo, e lei restò senza fiato mentre si guardava intorno. Erano in una serra, a terra c'era soltanto prato e tutti i muri erano completamente ricoperti di rose, di ogni colore. Dal tetto scendevano delle piante, semplicemente meravigliose, e c'erano anche un paio d'alberi. Era enorme, sembrava un piccolo bosco. La luce trapelava poco e niente, per questo c'era meno caldo, e l'atmosfera era semplicemente unica.
«Vuoi ancora darmi un calcio?» scherzò lui.
«No.» rispose assorta, guardandosi ancora attorno.
«Sapevo che ti sarebbe piaciuto.»
«È meraviglioso... Non l'ho mai visto, come è possibile?»
«Perché siamo dietro il castello, dove tutti pensano che non ci sia niente.»
«È incredibile.»
«Puoi sederti, se vuoi. O puoi salire su un albero.»
«No, adoro i prati.» disse, mettendosi in ginocchio e poi seduta.
«Anche io.» concordò lui, e fece lo stesso.
«Come avete fatto a creare una cosa del genere?»
«Merito dei miei bis-bis-bis-bisnonni. Passa da generazione in generazione, nessuno ha mai voluto abbandonarla.»
«Ci credo, sarebbe triste non curarla.»
«Credo sia la parte migliore del palazzo. Almeno, per me è così.»
«Hai ragione. Scommetto che adesso mi dirai che non hai mai portato nessuno qui.»
«Ti sbagli, ho portato Violet.» le disse, facendola ridere.
«Ci rinuncio.» sospirò Jane, sorridendo e stringendo un po' le mani a terra.
«Tra poco più di un mese compirai gli anni. Festeggerai?»
«No, certo che no. Non siamo abituati a queste cose e poi mi piacerebbe trascorrere i miei diciotto anni semplicemente con le persone a cui tengo.»
«È un bel pensiero. Di solito da noi si fanno grandi feste, con una miriade di gente e la musica alta. Lo fanno perché è il momento in cui entri nell'alta società, è quando inizi a contare sul serio e puoi decidere da solo, anche se poi non si rivela sempre così.»
«Da noi solitamente sta a significare la libertà di esercitare i propri poteri, dopo la registrazione. Non cambia molto, non abbiamo nessuna entrata in società, lavoriamo già da prima, è più o meno la stessa cosa.»
«Odio essere nato così.»
«In che senso?»
«Essere principe.»
«E ti lamenti?» disse la ragazza, ridacchiando.
«Non è solo una vita agiata come potrebbe sembrare, sai? Sei controllato in ogni movimento che fai e sono guai se sbagli un punto. Non sei così libero, in realtà non puoi decidere quasi nulla della tua vita.»
«Beh, magari dopo aver passato una settimana al mio posto cambieresti idea. Perché è bellissimo dover andare a faticare ogni mattina, sopportando tutti quegli uomini che ti fanno le battutine appena ti giri, per poi tornare a casa, non far altro che cucinare o pulire, per poi andare a letto e ricominciare. È una vita fantastica. E non dimentichiamoci delle case semi-distrutte e di tutte quelle povere ragazze che vengono promesse a uomini che non dovrebbero nemmeno esistere. Immagino che vivere in un castello con qualsiasi lusso si desideri, non dover andare a lavorare per mangiare un po' e avere sempre l'acqua calda sia molto faticoso.» disse ironica, sbuffando.
«Non intendevo questo...»
«Beh, sembrava proprio così.»
«Mi dispiace, mi dispiace tanto di averti fatto capire quello, ho detto una sciocchezza.» disse lui, avvicinandosi e mettendole un braccio attorno le spalle.
«Sembra quasi di essere tornati all'inizio, quando ti scusavi per tutto.»
«È un male?»
«Non lo so.»
«Vieni qui.» le sussurrò e lei si spostò verso di lui, appoggiandogli la testa sulla spalla.
«Questo posto fa pensare.» disse dopo un paio di minuti, ancora appoggiata a lui.
«A cosa pensi?»
«A tutto. A me, a te, a Jonathan, ai miei amici...»
«Sono cose belle o brutte?»
«Un po' tutti e due, forse. Credo che in tutto ci sia un lato positivo e uno negativo.»
«Potresti pensare di più a te stessa, invece che a tutti gli altri.»
«No, non posso. La mia vita non è incentrata su di me, non sono sola, in un modo o nell'altro faccio tutto per qualcun altro e se non lo faccio è come se... Vivessi una vita che non è la mia. E non è giusto.»
«Non ti rendi nemmeno conto di quello che dici.» le sorrise.
«Perché?»
«Perché hai praticamente detto che gli altri sono più importanti di te.»
«In parte è vero. Se non lo pensassi, sarei egoista ed egocentrica.»
«Sei fantastica.» si lasciò fuggire William insieme a una risata e le stampò un bacio, facendola sorridere.
«Vieni.» le disse e si lasciò andare sul prato, con la schiena a terra e le mani sotto la nuca. Lei fece lo stesso, osservando il tetto della serra.
«Puoi venire qui quando vuoi.» le disse.
«Non saprei cosa farci da sola.»
«E chi ti ha detto che ti lascerei qui da sola?» chiese, facendola ridere.
«Avrei dovuto immaginarlo.»
«Avresti dovuto immaginare pure questo.» continuò, girandosi e mettendosi sugli avambracci per baciarla.
«Forse sì.» sorrise, dopo che lui si fu spostato, ma con ancora il viso sopra il suo.
«Non sono mai stato così bene con qualcuno.»
Jane sorrise, non sapendo cosa rispondere. Con chi era stata meglio? Non ne aveva idea.
Il ragazzo si chinò per baciarla di nuovo, ma un rumore li interruppe.
«Cosa è?» chiese lei, alzandosi col busto.
«Non lo-»
La ragazza cacciò un urlo. Arrivavano getti d'acqua da tutti i lati – e anche dal tetto – ed erano lanciati con abbastanza potenza, visto l'impatto sui loro corpi.
«Vieni, andiamo!» disse William alzandosi e prendendole la mano, trascinandola verso l'uscita.
«Sono irrigatori, si attivano da soli, per dare l'acqua alle piante.» le spiegò una volta fuori, passandosi una mano sui capelli per togliere un po' d'acqua. Jane, invece, si stava passando le mani sul viso per togliersi i capelli dalla bocca e dagli occhi.
«Hai tutti i capelli bagnati, pure i vestiti.»
«Beh, me ne sono accorta e tu non sei da meno.»
Si guardarono e scoppiarono a ridere.
«Vieni, ci diamo un'asciugata.» le disse e la portò nella sua camera, direttamente attraverso il giardino.
Si asciugarono un po' i capelli con una tovaglia e lui le offrì anche dei vestiti asciutti, ma lei rifiutò, mentre lui si cambiava la camicia.
«Come sta Violet?» gli chiese.
«Non si fa vedere molto in giro e mio zio non ne parla.»
«Non vai a trovarla nella sua camera?»
«Sì, certo che ci vado, ma la maggior parte delle volte non mi fa entrare.»
«E quando te lo permette, invece?»
«Si mostra sorridente e felice come al solito, ma è più che ovvio che non è così. Aveva seriamente pensato di andarsene, sai?»
«Dove?»
«A casa sua, ma suo padre non gliel'ha permesso.»
«Perché?»
«Non ne ho idea. Non dicono mai nulla sui loro discorsi, soprattutto ultimamente.»
«Tu cosa ne pensi?»
«È difficile da capire. Mio zio è cambiato molto dopo la morte di mia zia e quella che ne ha sofferto di più è certamente Violet. Non hanno mai avuto un bel rapporto.»
«Come è morta sua madre?»
«Sinceramente? Non si sa. L'hanno trovata nella sua camera, sembrava semplicemente svenuta.»
«Deve essere stato un duro colpo...»
«Sì, Violet non riusciva ad accertarlo, aveva un rapporto meraviglioso con lei. Poi c'era anche il padre...»
«Cosa faceva?»
«Le diceva che sua madre era morta per colpa sua.»
«È orribile.»
«Lo so. Mio padre gli ha fatto capire che non era così o, almeno, ci ha provato. Ha smesso dopo quasi un anno, ma non si sa se ancora pensa a queste cose. Almeno non le dice più ad alta voce e Violet non ne risente.»
«È strano che lui non sia diventato più affettuoso con la figlia dopo una perdita del genere.»
«Ha preso l'altra via possibile, purtroppo. Fatto sta che dopo quel fatto non è mai stato molto di buon cuore con la figlia.»
«È una cosa tristissima.»
«Ci sono stati periodi bui e continuano a esserci. La gente non sa di queste cose, ovviamente. Pensano che la sorella della regina sia morta a causa di una malattia e che il padre continui sempre a consolare la figlia.»
«Quindi la madre di Violet era la sorella di tua madre.» rifletté Jane.
«Esatto. E sono morte tutte e due. Quando si dicono gli scherzi del destino.»
La ragazza rimase in silenzio, non sapendo cosa dire. Anche sua madre era morta, poteva capire benissimo cosa si provava. Sì, sembrava quasi uno scherzo del destino.
«Comunque sia, credo proprio che Violet stia passando uno dei suoi peggiori periodi. Sembrava così felice fino a un paio di mesi fa, è cambiata veramente da un giorno all'altro.»
«Anche a Jonathan non va molto bene. Non lo mostra più apertamente, ma si nota.»
«Vorrei proprio sapere perché lo rifiuta con tanta determinazione.»
«Anche io.»
Il ragazzo andò a sedersi sul letto accanto a lei e l'abbracciò.
«Hai ragione, non si può fare a meno di preoccuparsi per chi vogliamo bene.»
Le nacque un sorriso.

||spazioautrice||
Buonasera! Spero che il capitolo vi piaccia, innanzitutto. Poi boh, non so che dirvi 🙈 oggi ci hanno mandato da scuola prima per il freddo, spero lo facciano anche domani, così mi salto spagnolo 😅 oggi è uscita anche la nuova puntata di Teen Wolf, l'ho semplicemente adorata! E Cody Christian è sempre più bravo e più bello, l'amore mio 😍
Buh, non ho più idea di cosa dirvi, oggi sono senza ispirazione, scusatemi. Xoxo
~Rob ❤️

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