Capitolo 2

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<<Cosa?!>>
Guardai allibito la donna che mi aveva generato, fissandola di sottecchi e pregando di aver sentito male.
<<Io ho aiutato ad allestire la galleria, tu aiuti a rimuovere l'allestimento, mi pare equo>>.
Mi fece l'occhiolino, senza neppure sforzarsi di comprendere il mio disappunto. Il che mi fece soltanto irritare di più.
<<Sono tuo figlio, non forza lavoro a tua disposizione!>>, sbottai infatti stringendo i pugni: finiva sempre così, con lei, non c'era nulla da fare.
<<A volte mi sembra di aver partorito un grizzly, sai? Cristina ti aspetta dopo la chiusura, hai il pomeriggio libero fino alle sette... Di che ti lamenti? Sei entrato gratis, mi sembra il minimo dimostrare un po' di riconoscenza>>
<<Fosse stato per me non sarei mai entrato!>>
Ma la conversazione era già chiusa, ovviamente.
Agata Vassalli, nata per fare l'imperatrice e cresciuta per diventare arredatrice d'interni: su qualcuno doveva pur sfogare la sua frustrazione, no?

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