Treat you better

216 13 19
                                    

Le gambe non avevano la minima intenzione di fermarsi, e quando sentì odore di aria marina, capii che ero vicino alla spiaggia. Forse, una birra e una vista sul mare potevano aiutare. Mi fermai in un bar per comprare il liquido giallo ambra, il barista mi guardò sconvolto mentre era alla cassa, forse per gli occhi gonfi e rossi che avevo. Mi sedetti sulla sabbia con le ginocchia al petto, stappai la bottiglia e iniziai a berla con dei gran sorsi. Volevo solo dimenticare... tutto. Era un'agonia vivere in quelle circostanze. Ero combattuta. Justin era drogato, sociopatico e bipolare, mentre Shawn era una persona normale, con problemi normali e una vita assolutamente normale. Perché quando l'ho visto mi tremavano le gambe e ho fatto quella figura del cavolo? Forse, provo ancora qualcosa per lui nonostante tutto... non l'ho trattato come meritava. L'ho usato come un giocattolo, e lui non merita questo. Merita decisamente di meglio. Con la birra ormai finita, ero completamente sola, sentivo solo il rumore del mare che con insistenza, attacca la sabbia sbattendoci sopra. Decisi di alzarmi e fare un'emerita stronzata. Mi tolsi i sandali, e li lasciai lì, mentre il mio corpo mi condusse verso le onde, che sembravano aspettare me. Il freddo mi entrava fin dentro le ossa, ma non mi importava. Volevo liberarmi dai miei demoni interiori, e la mia mente aveva deciso che farsi un bagno gelido alle dieci di sera, sarebbe stata la cura più adatta. Ed io la assecondai. Mi feci immergere con così tanta naturalezza, da essere quasi irreale; mi adagiai al pelo dell'acqua, e i miei occhi viaggiarono da una stella all'altra, fino a incontrare la luna. Era piena, bianca e maestosamente bella. Chiusi gli occhi, facendomi trasportare, e quando li aprì mi accorsi di essere un po' troppo lontana dalla terraferma. Nuotai verso di essa, per poi sedermi a riprendere fiato. Le onde accarezzavano le mie gambe, faceva quasi il solletico. Mi alzai, e iniziai a camminare vicino all'acqua calpestandola.

<<Jessica>>, mi sentì chiamare. Non capì chi fosse, così aspettai che mi raggiungesse. <<Cos'hai?>>, mormorò il ragazzo aprendo le braccia, come per accogliermi.

<<Tutto. Ho semplicemente tutto>>, sussurrai abbandonandomi al suo abbraccio terapeutico. <<Rivoglio papà>>, singhiozzai facendo uscire le lacrime. 

<<Shh, ehi, ci sono io adesso, puoi raccontarmi tutto ciò che è successo>>, mi spronò staccandomi dall'abbraccio, per poi guardarmi dritto negli occhi, con il mio volto tra le sue mani.

<<No. Non posso ferirti ancora. Non meriti tutto questo, Shawn. Sono solo un errore, un grossissimo errore>>, mi maledì. 

<<Ti sbagli. Sei tu che meriti di meglio, lasciatelo dire. Sei troppo fragile per sopportare altri episodi spiacevoli. Non so cosa ti sia successo, ma di certo non è stato bello>>, invece era bellissimo. Avevo fatto il sesso migliore del mondo, con la persona più malata che conosca.

<<E' complicato da capire>>, borbottai. 

<<Lo so bene, ti conosco abbastanza da capire che non stai passando un meraviglioso momento. Forse, non dovevi incontrarmi>>. Si poteva dire che mi aveva letto nel pensiero... era vero. La sua presenza mi aveva stravolto tutti i piani che avevo per prendere il controllo di una vita 'normale', anche se era tutto eccetto quello. 

<<Non so chi l'abbia voluto questo, il fato, il destino, l'onnipotente... ma è successo. Qualcuno ha voluto che succedesse tutto questo, e non sono una che crede al caso>>, ammisi.

<<Voglio aggiustarti, Jessica. Aggiustare il tuo cuore, renderti consapevole, e perché no, farti innamorare di me. Io lo sono, anche se abbiamo avuto una relazione piuttosto breve, ma è stata intensa. Con te ho avuto la prima volta in tutto, e vorrei che ti facessi aiutare veramente. Da me. Sono più che certo, che non ti sei fatta aiutare da molti. Forse, tu hai aiutato gli altri, ma a te chi ci ha pensato? Sbagli a dire che merito di meglio. Quella che davvero lo merita, sei tu>>, confessò prendendomi per la vita. Era pericolosamente vicino, e non volevo infangare il ricordo meraviglioso di Justin con un drammatico bacio. Misi una mano di fronte alle sue labbra, ma lui non si era mosso nemmeno di un centimetro. Forse, voleva ammirarmi, o semplicemente aspettava che io facessi la prima mossa.

Tumblr |Justin Bieber|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora