NICK
È lì. In quella maledetta macchina da corsa. Mi chiedo che cosa intende fare, forse uccidersi?
-Ma la tua amica è impazzita? Cosa pensa di fare?
La sua amica, che se non mi sbaglio si chiama Medison, si volta verso di me.
-Pensa di vincere la corsa.
Vincere una corsa di professionisti, devo dire che l’amica è più matta di lei. Continuo a guardare quella maledetta macchina prima che venga dato il via e che tutti uno dietro l’altro sfreccino ad alta velocità.
-Sta' Tranquillo. Non è la sua prima volta.
Le parole di Medison mi portano a voltarmi verso di lei e a dargli tutta la mia attenzione.
-Cosa intendi dire che non è la prima volta?
La ragazza mi si avvicina. Devo dire che è molto bella con i lunghi capelli rossi fuoco e gli occhi verdi tendenti sul castano.
-Azzurra ha iniziato a correre cinque anni fa. Da allora ogni volta che ha corso ha sempre vinto. Pensavo che lo sapessi. Suo padre era il più grande pilota d’Italia. Ma è morto durante una delle corse più importanti di sempre. Prima di morire però ha insegnato a Azzurra tutti i suoi trucchi e tutte le tecniche. Per questo dopo che è morto e dopo che sia la mia famiglia che la sua si sono trovate nei guai con le banche abbiamo deciso di fare qualcosa. Lei avrebbe guidato e avrebbe vinto le corse, mentre io conoscendo un po’ di gente avrei trovato le macchine da fargli guidare.-
Non posso credere alle parole della ragazza al mio fianco. Stupido io che le ritenevo due ragazzine ingenue, entrate in un mondo che non gli apparteneva, in un modo che le avrebbe mangiate vive.
-Hai visto chi è entrato nella macchina di quello sfigato di Ivan?-
-Idiota lo hanno visto tutti. Peccato che non sia riuscito a cambiare la mia scommessa e matematicamente certo che vincerà Azzurra.-
Sento gli uomini dietro di me parlare. Tutti conoscono Azzurra qui. Tutti sanno chi è, tranne io. Che stupido che sono stato nel pensare che fosse solo una povera sfigata che si era trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ma appena scenderà da quella macchina faremo i conti.
Quando l'ho vista in quella piazza, circondata dai miei amici ho pensato: “povera bambina”. Vedevo come l’amico cercava di difenderla e come lei confusa cercasse di non farsi mettere i piedi in testa da nessuno. Sarà stato per questo che mi sono avvicinato, sarà stato per questo che l'ho voluta per me. Il modo in cui mi ha tenuto testa, il modo in cui ha messo in chiaro che quel Marco fosse solo un amico, il modo in cui lo difendeva, tutto questo mi hanno portato a volerla. Ho avuto tante donne, ne ho ancora adesso che mi si strusciano sopra come tante troie, ma nel modo in cui desidero lei, non ho mai desiderato nessuna. Sarà il suo carattere ribelle, un po' come i suoi capelli; sarà che quando mi guarda non vedo paura, sarà che lei è diversa e che nel mio mondo in fin dei conti non riuscirei mai a vedercela. Ancora ora, mentre la vedo in quella maledetta macchina mi chiedo perché la voglia con me per un anno. A tutte ho sempre concesso un mese. Sapevo che ci sarei andato a letto e che poi mi sarei annoiato, ma non con lei. L’idea di averla intorno solo per un mese, non mi avrebbe fatto dormire la notte. Ancora ora vedendola superare tutti i suoi avversari mi chiedo perché non l’ho marchiata. Lo faccio con tutte, ma non capisco perché con lei no. Sarà perché lei è diversa come continua a ripetermi Jessica, o sarà perché sto perdendo qualche rotella.Le macchine sfrecciano tutte ad alta velocità, Azzurra è sempre costantemente in vantaggio nonostante Oliver cerchi di superarla. Lo vedrebbe anche un cieco che la corsa di stasera non è come le altre, stasera la corsa è solo tra Azzurra e Oliver gli altri sono solo una sfida in più per loro.
Ogni curva è più pericolosa dell’altra ma Azzurra se la cavare egregiamente non esce mai fuori pista e riesce sempre a tenere il controllo, anche quando per pochi secondi Oliver riesce a sorpassarla. Tutti cercano di usare il nos per raggiungerli, ma Azzurra senza sotterfugi tiene testa a tutti.
-Devo dire che Azzurra in questi cinque anni non ha perso per niente la sua classe.-
Il caro vecchio Ivan mi si avvicina con due birre in mano.
-Non sapevo che corresse.-
Mi porge la birra, ma il mio sguardo è volto ancora verso il grande televisore che mostra la corsa. Non so descrivere come mi sento. Se furioso perché non me lo ha detto, oppure arrabbiato con me stesso perché non ho fatto le mie ricerche di routine. Non so se mi sento preoccupato per paura che qualcosa vada storto, oppure se non sento nulla, perché in fin dei conti lei, per me, dovrebbe essere solo una come le tante. Ma so esattamente che non è così, è questo non mi va bene.
-È la migliore. Riesce a spingere al massimo una macchina senza alcuna paura. Ammetto che la prima volta che l’ho vista ho pensato che fosse una sfigata che si trovava nel posto sbagliato. Ma quando ha iniziato a vincere qui tutti hanno iniziato a considerarla una regina delle corse.-
STAI LEGGENDO
Ricomincio da Qui. || Completa|| CARTACEO
Storie d'amoreAzzurra è una ragazza come le altre. Tranquilla, serena, non ha mai dato problemi. Ma ormai la sua vita piatta gli va stretta. E' stanca di passare le sue giornate nelle quattro mura di casa sua. Azzurra vuole vivere. Vivere davvero. Nonostante il...