Capitolo3

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Esattamente 27 giorni dopo,in una casa di soli maghi, tutti stavano allestendo una festa. Tutti tranne una figura avvolta dalle coperte del proprio letto, di cui si potevano scorgere solamente una chioma di folti capelli castani scarmigliati e due occhi nocciola, che si stavano lentamente aprendo. La figura cercò a tentoni i propri occhiali nel comodino, una volta trovati si alzò e finalmente si poté vedere un bel ragazzo alto, magro, con delle orecchie a sventola e degli occhiali rotondi che coprivano quasi tutto il suo viso. Per quanto il ragazzo potesse avere una faccia angelica, lui era un vero e proprio malandrino.
James Potter (quello é il suo nome) in quel particolare compleanno , il suo undicesimo compleanno, poteva fare ogni cosa che desiderava; e lui di certo, da buon malandrino quale era, non si fece perdere l' occasione.
Dopo una mattina passata a fare scherzi, arrivò l' ora di pranzo e, mentre la famiglia Potter pranzava, un maestoso gufo grigio, entrò dalla finestra e consegnò a James una lettera.
Lui non esitò un secondo e la aprí, poi lesse ad alta voce il contenuto della lettera:
SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Preside: Albus Silente
(Ordine di Merlino, Prima Classe,
Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso,
Confed. Internaz. dei Maghi)

Caro signor Potter,

Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
L'anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo.
Distinti saluti,

Minerva McGonagall
Vicepreside

James saltò letteralmente dalla sedia quando finì di leggerla, tanta era la felicità. Dopo anche i suoi genitori si congratularono e insieme festeggiarono tutta la sera.
Quella notte James non dormì, era veramente emozionato, avendo aspettato tutta la mattina la famosa lettera, all' ora di pranzo aveva ormai perso ogni speranza.
Invece era arrivata e ci mancò poco che si mettesse a piangere insieme a sua madre per l' emozione.
All' immensa felicità però, si contrapponeva ad un grande  senso di vuoto. Tutti gli "amici" che erano presenti alla festa infatti, non si potevano definire come tali.
Avevano più volte voltato le spalle a James quando  ne aveva avuto bisogno; perciò lui era certo sul fatto  che quelli non fossero veri amici e di conseguenza che non poteva  fidarsi di loro.
Immerso in questi pensieri si addormentò in un sonno tranquillo e profondo.

Ecco a voi il terzo capitolo!
Spero che vi sia piaciuto.
Nel prossimo parlerò di Hogwarts e del binario 9 e 3/4.
Cercherò di aggiornare presto.

Fatto il misfatto,
Maty

Jily: Ti ho odiato così tanto da amarti all' infinitoWhere stories live. Discover now