Guardai Peter mentre guidava verso casa, i suoi genitori volevano passare del tempo pure con Euge, perciò erano andati a stare a casa sua. Dopo il bacio Peter era diventato più distante di prima, se lo toccavo si spostava, se cercavo di parlargli non rispondeva ed il suo sguardo era perso nel vuoto. Per me il bacio era stato stupendo, uno dei più belli che mi avesse mai dato, eppure per lui non era stato così, si era staccato velocemente e non mi aveva più parlato per tutto il resto del tempo. Parcheggiò la macchina e mi aprì la portiera, mi porse la mano per aiutarmi ad uscire ed io l'accettai. -Grazie- dissi. Lui non rispose, la sua bocca si posò sulla mia, avida e forte, non era un bacio dolce, ma passionale, il fuoco era vivo, ed era dato con foga. Peter mi alzò da terra e mi condusse in casa e mi lasciò sul divano, mentre si toglieva la camicia, scoprendo il torace muscoloso. Lui si appoggiò su di me, sorridendomi. -Non aspettavo altro- disse, e mi sfiorò le labbra e poi posò la bocca sul collo, e mi morse l'orecchio. -ti desidero Lali- mi sussurrò, prima di mettermi una mano dietro la schiena e facendo scendere la cerniera del vestito. In quel momento il cellulare di Peter squillò, lui mise la mano nella tasca dei pantaloni e rispose. -Che succede?- rispose con furia, come se fosse arrabbiato. Si alzò dal divano ed iniziò ad andare avanti ed in dietro. Mi sedetti sul divano e lo guardai. -Non rompere Agus- concluse la telefonata e lanciò il cellulare sul pavimento. Lui si girò verso di me, sorrideva di nuovo. -Il solito stupido Agus- disse e mi si avvicinò, si sedette accanto a me e mi spostò una ciocca di capelli dal viso e fece in modo che mi girassi verso di lui. -Dov'eravamo rimasti?- mi domandò avvicinando il suo viso a mio. Io mi allontanai un po', lui sospirò -Ora che c'è? I miei non verranno e credo nemmeno i tuoi, lo stesso vale per i miei amici e le nostre sorelle, quindi perché mi stai allontanando?- mi domandò esasperato. -Perché lo stai facendo? In questi giorni sei stato distante e scorbutico, so che mi odi Peter- gli dissi, gli occhi mi si erano riempiti di lacrime e le mani mi tremavano, avevo tanta voglia di piangere. -Tu mi stai chiedendo perché lo sto facendo? A me mi sembrava abbastanza chiaro il fatto che io ti amassi, ma forse mi sbagliavo. Lali ti amo, dal primo momento in cui hai aperto la bocca, dal primo istante in cui mi hai fatto ridere. Devi sapere che il momento in cui ho scoperto che eravamo sposati ho dovuto trattenermi dal sorridere, e devi sapere che ogni giorno quando tornavo a casa ero felice perché sapevo che c'eri tu, che non mi sentivo solo se pensavo a te, e la tristezza non esisteva più se ti avevo accanto. Poi tu mi hai detto che era meglio essere solo amici ed in quel preciso istante mi sono sentito morire, però non riuscivo a dimenticarti o a odiarti, e se ti trattavo male era solo per far capire al mio cuore che dovevo dimenticarmi dei momenti felici, che tu non eri l'amore della mia vita, che eri solo un peso, eppure non riesco ad allontanarti, vederti ogni giorno mi fa stare male se so che devo trattarti male. Voglio trattarti come una principessa, come meriti di essere trattata, voglio amarti, ogni notte stringerti a me e sussurrarti parole dolci, ogni giorno voglio svegliarmi sorridendo guardandoti stesa accanto a me, baciare ogni parte del tuo corpo, voglio fare tanti figli con te, e raccontargli del nostro amore per insegnargli il significato di quella parola- gli sorrisi e gli baciai le labbra, abbracciandolo, scompigliandogli i capelli. -Ti amo anche io- dissi staccandomi un momento dal bacio e poi tornando a baciarlo. Lui rise. -Questo è solo un sogno?- mi domandò. Io scossi la testa. -E se lo è, viviamo questo sogno e trasformiamolo in realtà- dissi, stendendomi sopra di lui. Sentì un rumore acuto e metallico, ma lo ignorai, continuai a baciare Peter con foga, passione ed amore. Poi sentii di nuovo quel rumore e dissi -Ignoralo- lui fece cenno di si con la testa. Ma la terza volta guardai male la porta, -Ma chi potrà essere mai a mezzanotte?- domandai. Lui alzò le spalle in segno. -Ascolta, vado a vedere chi è e poi continiamo, abbiamo tutta la vita d'avanti- mi disse e si alzò dal divano, io gli sorrisi. Il salotto dove stavamo, non permetteva di vedere la porta. Sentii la porta aprirsi e Peter dire -Martina, ma che fai qui?- alzai un sopracciglio, era il nome della sua ex moglie. -Mi sono pentita di averti lasciato- disse lei. -Ti amo Peter e mi manchi tanto- Mi alzai dal divano ed andai a vedere la scena. Vidi la donna che lo baciava, e lui che si scansava. Strinsi un pugno, una rabbia cieca mi invase, ero gelosa. Mi avvicinai e dissi -Come ti permetti?- le urlai contro, Peter mi guardò e disse -Lali, scusami, non volevo- scossi la testa -Non preoccuparti, so che non sei stato tu- dissi. -Sono Martina, la moglie di Peter- disse lei. Risi, era una risata falsa e secca. -Oh, no cara, sei l'ex moglie di Peter, io sono la moglie di Peter- dissi. -Lei chi è?- domandò Martina a Peter. -Lei è Lali, mia moglie- le rispose. Io mi girai verso Peter e gli baciai le labbra, chiudendo la porta con un piede.
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Ti amerò per sempre. Laliter
FanfictionLali e Peter non si conoscono...affatto, ma un giorno, si ritrovano in un letto di un albergo, completamente nudi, e...sposati. Loro due conducono vite completamente diverse, e da quel momento, si vedono costrette ad unirle, e a dover convivere per...