Il Terremoto di Amatrice ha sconvolto l'Italia e il mondo, migliaia di persone interessate e di case distrutte, letteralmente impilate l'una sull'altra, tanto che il tetto è arrivato al piano terra.
Lo slancio delle persone per aiutare è stato encomiabile, ovunque sono state fatte raccolte di alimenti non deteriorabili, di vestiario nuovo, di prodotti intimi, e organizzate cene con lo slogan "Un Amatriciana per Amatrice", con il cuore sulla parola Ama di Amatrice.
Ovunque i Volontari di Protezione Civile pronti a scavare sulle macerie, a consolare chi aveva perso tutto, ad approntare tendopoli e ad intervenire con un sorriso.
La gente però, visto l'avvicinarsi della stagione invernale, rigida da quelle parti, ha deciso, più o meno autonomamente, di trasferirsi sulla costa.
Allora chi è rimasto sui luoghi terremotati?
Chi non è potuto andare via. I genitori dei bambini che vanno a scuola, chi ha gli animali, chi non se la sente di traslocare, gli anziani, chi deve mantenere in piedi il sistema antisciacallaggio, i Vigili del Fuoco, i Tecnici e, in alcuni posti, i Volontari di Protezione Civile.
Il Comune di Amatrice, in accordo con la Regione Lazio, di cui sono Volontario da ben dieci anni, ha deciso di non fare come gli altri comuni, cioè di fare convenzioni per vitto e alloggio degli operatori specializzati, ma di appoggiarsi al lavoro dei Volontari.
Decise le cucine da campo da realizzare, tre per l'esattezza, a Sommati, ad Amatrice, a Torrita, si è proceduto all'allestimento. Servono tende che resistono alla neve, Cucine da Campo, Container bagni, Contanier docce, Container dormitori, Corrente Elettrica, Fosse Biologiche, Gruppi Elettrogeni.
Allestito il tutto si parte, per tutte e tre le cucine. Almeno secondo la logica. Perché non è stato proprio così. Qui troverete raccontato ciò che è successo nel campo di Torrita. Hanno deciso di realizzare un pavimento in pannelli per armatura dell'edilizia, murali, tavole e chi più ne ha più ne metta.
Quando hanno realizzato il piano all'esterno del tutto hanno usato pochissimo rulli e livellatrice, l'asfalto è venuto tutto storto, con un dislivello da riportare di trenta centimetri.
Una volta riportato il piano e messo i murali, all'interno della tenda sociale si è lavorato veloce ed alacremente. Appena una decina di pannelli hanno avuto bisogno di lavori di ritaglio.
La stessa cosa non è successa quando abbiamo dovuto fare il pavimento attorno alla Cucina Campale (Cucina Campale che sarà oggetto di scheda a parte). Il furbo che l'ha posizionata ha dimenticato di rapportare la cucina con la tenda che le è stata costruita attorno.
Il risultato??? Oltre il riporto dei trenta centimetri di altezza da fare si è dovuto ritagliare i pannelli per fare il pavimento attorno alla cucina.
La mattina della scossa famosa del 6.1//7.1 e ancora non si è capito da quanto era, siamo partiti, con l'Associazione di cui faccio parte, per andare a Torrita a finire di fare il pavimento e far partire finalmente la Cucina Campale.
Continua...
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Diario di un Volontario di Protezione Civile della Regione Lazio
RandomLibero diario di un Volontario di Protezione Civile della Regione Lazio... Qui tutti sono accetti... nessuno escluso... Questo diario nasce dall'impossibilità oggettiva di poter scrivere liberamente sul proprio profilo Facebook...