Mille sono i pensieri che mi passano per la testa in questo momento, ma la domanda che più mi sorge spontanea è: ''Cosa ci fa lui qui?''.
Il suo sguardo sicuro, mi scruta da cima a fondo, come se volesse scoprire il segreto piú intimo, ed infine, con una nota di indifferenza, riprende ad ammirare la bella Los Angeles con la consapevolezza che in questa stanza, in questo preciso momento, non ci sia nessuno degno delle sue attenzioni.
«Scusate» dice ad un certo punto mio padre strisciando la sedia in dietro e prendendo dei fogli sulla sua scrivania «devo andare a fare una cosa» Spiega alzandosi e posando un bacio sulla mia fronte.
Prima di andare fa un cenno di saluto a tutti ed esce dall'ufficio.«Nell'ultimo periodo l'azienda sta svolgendo molte indagini di mercato perciò adesso è andato a dare un occhiata al settore indirizzato a questo campo» dice mia madre.
«Ti capisco cara questo è il periodo in cui bisogna fare queste ricerche ,anche l'azienda di mio marito ne è piena , ma sai com'è la moda cambia sempre.»
risponde la famigliare signora.Quest'ultima mi si avvicina con un sorriso radioso e con fare elegante: testa alta,spalle rilassate e fierezza.
«Probabilmente ti starai chiedendo chi io sia..» inizia poggiando una mano sulla mia spalla aspettando una mia risposta.
Ma l'unica domanda che mi affligge in questo momento è "cosa ci fa quel tizio qui".
Mi immergo nei suoi lineamenti,le labbra, i capelli scuri, la camicia bianca che non nasconde il suo fisico e noto anche la sua faccia da perfetto menefreghista.«Oppure ti starai chiedendo chi sia il ragazzo seduto nello studio di tuo padre...» ride mia madre con la signora.
Il ragazzo dopo aver alzato il busto poggiando i gomiti sulle sue gambe e le mani, chiuse a pugno, sul suo viso, inizia a guardarmi come io feci precedentemente con lui.
Mi squadra da capo a piedi come per cercare ogni singola imperfezione che affligge il mio corpo.«Okay,ehm...Allora tesoro, il mio nome è Camilla Smith»
Tossisce l'elegante signora, porgendomi la mano destra.
«Piacere... S-Sophie Collins»
Balbetto non tanto per la presenza di Camilla ma bensì per la presenza dell'individuo che continuava a guardarmi fiero.
Sbruffone.«Oh so chi sei, Sophie... comunque io sono una stilista»
Viene interrotta da una tosse finta proveniente dalle sue spalle.«Oh, sì certo dimenticavo... Questo ragazzo è mio figlio Lucas ed è venuto qui per aiutarmi a portare tutte le stoffe» indica prima suo figlio ed infine la pila di stoffe che prima non avevo notato posta su un tavolino.
«Sai tesoro mio figlio essendo molto muscoloso è molto utile come chauffeur» aggiunge.
«Ciao Sophie» richiama la mia attenzione Lucas.
«Ehm,ciao» rispondo.
«Mamma cosa ci fa una stilista nel nostro studio?» chiedo a bassa voce a mia madre.
«Ora te lo spiega lei.»
«Allora Sophie,so che ogni anno la tua scuola prepara un ballo per dare inizio ad un nuovo anno scolastico»
«sfigati» tossisce Lucas
«Lucas smettila» lo rimprovera la madre «dove ero rimasta? Ah,sí, e tua madre mi ha chiesto se potessi disegnare per te e per tuo fratello dei vestiti per la magica serata»
«Sophie , ho un idea per quanto riguarda il tuo vestito, io e Camilla sceglieremo insieme il modello e le stoffe per il tuo vestito, così sarà una sorpresa.Cosa ne pensi ?» Domanda mia madre Con i suoi grandi occhi verdi ,uguali ai miei, che in quel momento luccicavano di felicità.
Come posso dirle di no?
«Okay,mamma. Mi raccomando,niente di sgargiante del tipo "per favore,notatemi." Ti prego.»«Allora è deciso. Lucas, Sophie, attendeteci qui mentre noi andiamo a prendere dei fogli» continua Camilla.
Quando Camilla esce dalla stanza,prendo mia mamma per un braccio e le dico:« Mamma, non voglio rimanere da sola con lui»
«Sophie ma è un bellissimo ragazzo»
«Brad Pitt è bellissimo,non quello seduto sui divanetti in questo momento, mamma.»
«Dai Sophie, non fare la suora e fai amicizia» mi lascia andandosene.Mi siedo alla sedia di mio padre,dietro la scrivania e dopo pochi secondi una voce risuona in tutta la stanza
«Cos'è Starlet? Hai paura di rimanere sola con me? Cosa provi ora? Gambe tremanti, pensieri non poco casti, attrazione?»
«Disgusto» rispondo iniziando a digitare qualcosa sul computer per fargli credere di essere occupata,chissà mi lascia in pace.«Non ti facevo cosí divertente, sai Starlet..» ride a crepapelle.
Non rispondo e continuo a digitare qualcosa sul computer.
«Ragazza di poche parole, dicevano.»
«Con persone che non conosco,sí»
«Ma noi ci conosciamo Starlet»
«Credo proprio di no, dato che non sai neanche il mio nome. Mi chiamo Sophie e non Starlet»
«Non fare la finta tonta, Sophie»Continuo a rimanere in silenzio ed inizio a navigare su Internet.
«Mi odi cosí tanto da non parlarmi, Sophie?» ride.
«Il mio non è Odio, è Indifferenza, Lucas.»
«Hai pronunciato il mio nome, facciamo passi avanti,bene.»La porta dell'ufficio si apre e mostra mia madre e Camilla con una foto in mano.
«Guardate» ci mostra la foto.
Una bambina e un bambino si azzuffano su un prato.
«Ma questa sono io»
«Questo sono io» diciamo insieme io e Lucas.
«No» «No»
«Aspetta» «Aspetta»
«che?» «che?» continuiamo.
Le nostre mamme ridono.Siamo tornate con un nuovo capitolo pieno di sorprese.
I nostri protagonisti ne vedranno delle belle...
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If Looks Could Kill..
RomanceIF LOOKS COULD KILL (se gli sguardi potessero uccidere) è una storia scritta in collaborazione con @MartinaGuerra5. A volte attraverso uno sguardo si riesce a capire tutto di una persona: è tutto nascosto negli occhi, loro sono lo specchio dell'anim...