Prima prova

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Salve, il mio nome è Ron Weasley, ho undici anni e sto per morire.

Non é un inizio molto originale, non é vero? Eppure penso che mi perdonerete se, nei pochi istanti che mi restano da vivere, non sono riuscito a trovare un incipit più emozionante e coinvolgente di questo.

Siete mai stati, per qualche malaugurata ragione, ad un passo dalla fine definitiva della vostra esistenza? Spero per voi di no, è orribile: credo seriamente che neanche la morte stessa possa essere terribile quanto l'istante in cui capisci che quello potrebbe essere il tuo ultimo battito, il tuo ultimo respiro, il tuo ultimo pensiero.

É semplicemente agghiacciante il sapere che non ci sarà mai più un "domani", solo un "ora" e poi nient'altro. Credevo di conoscere la paura: le lezioni di pozioni con Piton, i ragni, la mamma quando è arrabbiata, queste erano cose il cui solo pensiero mi faceva gelare il sangue nelle vene, eppure mai in tutta la mia breve vita avevo ritenuto possibile provare un terrore tale da rubarti il respiro ed immobilizzarti seduta stante.
E come avrei mai potuto saperlo? In fondo, non ho mai pensato alla morte. L'ho sempre considerata come qualcosa di astratto, troppo distante perché me ne dovessi preoccupare, preferivo pensare alla finale di Quidditch o a come non farmi bocciare, piuttosto che a... lo sapete, no? Alla fine di tutto.

Diventerò un fantasma? Li ho sempre considerati estremamente fortunati: hanno a disposizione una vita infinita e non devono preoccuparsi di nulla, nessuna responsabilità o dovere, per loro esiste solo un eterno oggi. Eppure in questo momento non riesco a trovarci nulla di positivo, la loro è una non-vita, fredda e vuota, inconsistente quasi quanto loro.

Chissà cosa farà la mia famiglia una volta che sarò morto. Probabilmente mamma piangerà, lo fa sempre ai funerali, è più forte di lei. Percy farà uno dei suoi sproloqui senza capo né coda, uno pieno zeppo di paroloni strani e che nessuno, a parte lui, sembra conoscere. Ginny indosserà il suo abito migliore, quello bianco con una miriade di margherite stampate sopra, l'unico che possiede che non sia di terza o anche quarta mano. Bill e Charlie torneranno a casa solo per vedere la mia bara, per dare un ultimo saluto al loro fratellino. Papà non piangerà, non è da lui, si limiterà a guardare il vuoto con occhi assententi, aspettando il momento più adotto per esternare il proprio dolore. Fred e George, invece... non ho la più pallida idea di cosa potrebbero fare loro: non li ho mai immaginati senza un vispo sorriso sulle labbra ed una caccabomba in mano.

Ma ora basta rimandare, è arrivato il momento di dirci addio, miei invisibili spettatori. É ora di mettere fine a questa incredibile agonia.

Lancio uno sguardo verso i miei due amici. I miei migliori amici. Hermione piange in silenzio, guardandomi con aria supplicante, Harry invece sta dicendo qualcosa, probabilmente cerca di farmi cambiare idea. Non saprei, non riesco a sentirlo, non sento niente se non il mio cuore battere all'impazzata.

Gli rivolgo un sorriso sghembo. Niente ultime parole, solo silenzio.

Faccio un passo in avanti, ritrovandomi a pochi centimetri dalla Regina Bianca, in tutta la sua maestosità.

Sento il freddo marmo colpirmi alla mascella. Dolore. Un urlo. Poi più niente.

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