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Devo fare la solita noiosa premessa che un po' tutte le fan fiction hanno: il carattere delle persone citate nella storia è completamente inventato da una mente contorta quele la mia,vi chiedo inoltre, nel caso troviate degli errori di segnalarmeli, e infine vi chiedo di farmi sapere se possibile, la vostra opinione sul capitolo.
Grazie,G.💓

"Ciao Cass "le sussurro dirigendomi verso la porta del locale, " Ciao...e buona fortuna per domani"mi risponde con uno dei suoi bellissimi sorrisi.
L'aria fresca di Londra si scontra sulla mia pelle in modo violento facendomi sussultare, è ormai da quasi un anno che lavoro nel locale per pagarmi, con l'aiuto dei miei risparmi l'Università.
Mi piace puntare in alto e dopo l'ultimo anno di liceo che frequenterò quest'anno , vorrei continuare gli studi.

Cammino velocemente, ho intenzione di arrivare a casa il più presto possibile,voglio essere pronta per domani.

Sento una sorta di soglievo quando mi accorgo di essere vicina a casa, devo ammettere che questi quartieri nella periferia di Londra sono poco animati,anzi deserti, non sono buoni quartieri questi , ma d'altronde anche quelli con appartamenti meno costosi.
Mi fermo davanti alle strisce pedonali aspettando che scatti il verde,sono tentata di attraversare lo stesso,non vedendo nessuna macchina, ma mi convinco di rimanere sul posto senza fare la sbadata come sempre, tiro fuori il telefono e quando sul semaforo appare il colore verde,inzio a camminare e a digitare sulla tastiera;

"Emily
Ei, pronta pr domani?"

Emily è una mia amica, per non dire quasi l'unica che ho,la conosco da quasi due anni si è trasferita qui per ragioni lavorative di suo padre,lei è veramente meravigliosa, non dico soltanto da un punto di vista fisico, ma anche caratteriale.

Quando clicco il tasto "invio" sul mio telefono,sono ormai quasi arrivata sul marciapiede ,alzo di poco lo sguardo verso sinistra e l'unica cosa che riesco a vedere e sentire sono due luci gialle che vengono verso di me e lo stridere di due ruote.

Un'Audi nera mi viene addosso facendomi cadere all'indietro e sbattere la testa contro il freddo asfalto.

Con la mano destra tasto la testa e mi scappa un gridolino quando vedo del sangue sulla mia mano.

"Oh cazzo" sussurra una voce roca
"no,no,no"continua con voce strozzata chiudendo lo sportello e correndo verso di me.
I miei capelli mori mi coprono il volto non facendomi vedere la figura piegata vicino a me ,ma non ho la forza neanche di spostarli.

Mi faccio forza sulle gambe e cerco di alzarmi ma ricado con ancora più violenza sull'asfalto.
"non muoverti sta' ferma,ti prego" insiste lui
"ti porto da un medico"dice avvicinandosi e sporgendosi verso di me per prendermi in braccio."Non toccarmi,perfavore "dico, girandomi di colpo verso di lui, trovo due occhi verdi smeraldo a guardarmi, capelli corti ma con degli accenni al ricciolo.
Ha un volto così familiare,così conosciuto, ma la mia scarsa conoscenza del mondo dello spettacolo  non aiuta di certo." Voglio solo aiutarti" e continuando a guardarmi in volto e prendendomi in braccio.
Mi porta sulla sua macchina che costerà talmente tanti soldi, da far finire la fame in SudAfrica, e prima di ripartire tira fuori il telefono dalla tasca dei jeans digitando un numero velocemente:
"Maike?"
"Si sono io" continua
"È successo un casino stavo andando da Kendal e ho investito una ragazza"
"Si lo so" alza gli occhi al cielo
"È vero sono un coglione" dice girando lo sguardo verso di me.
" Puoi chiamare Jo?"sussurra
"Perfetto mandalo a casa mia" dice e poi riaggancia.

Quando vedo il suo telefono mi viene in mente il mio, infilo lentamente la mano nella tasca della mia giacca e ne estraggo quello che doveva essere il mio telefono, si doveva,perché è completamente rotto, lo schermo è scheggiato e la schermata è di un colore bluastro.
"Te lo ricompro" dice il ragazzo accanto a me
" ti compro tutto quello che vuoi"continua con voce tremante
" non serve" dico stizzita.
"Senti sai chi sono io?"mi domanda
"Non mi interessa saperlo" gli rispondo
"Harry Styles" ora lo riconosco, ha i capelli molto più corti rispetto a prima.
"E cosa cambia, mi hai investita sulle strisce pedonali,con il rosso e a parer mio potevi essere anche la regina Elisabetta "gli rispondo, sorprendendomi del mio stesso tono.
"È questo il punto, una cazzata come questa potrebbe far passare alla mia carriera un periodo di merda-continua lui-certo che anche tu potevi stare più attenta"esclama.
"Si hai ragione la prossima volta mi vesto di rosso e mi metto un lampeggiante in testa,contento?" Gli rispondo per poi girarmi verso il finestrino, sententolo borbottare.

"Come ti chiami?"
"Hope"

Ci fermiamo davanti una villa bianca e con il suo aiuto scendo dalla macchina.
Mi blocco quando vedo che la piscina è più grande del mio appartamento.

Quando vede dove è rivolto il mio sguardo fa un sorrisetto,fiero, troppo per i miei gusti.
"Sta qui, tra un po arriva un dottore, non toccare niente"mi dice facendomi sedere sul divano e uscendo dalla stanza.
Mi alzo lentamente, andando verso lo specchio con rifiniture vintage attaccato alla parete.
I miei capelli castani sono tutti arruffati, ho un leggero graffio sulla fronte, ma che noto solo sporgendomi verso lo specchio;la ferita ha smesso di sanguinare e il dolore è diminuito.
Mio padre mi ha sempre detto che quando ti fai male,la botta,il giorno dopo è sempre più dolorosa.

Chissà come farà male domani...
Oh no domani
te ne sei ricordata finalmente
Devo andarmene.
Capisco che la scuola è importante ma, nella stanza accanto c'è Harry Styles, molte ragazze pagherebbero per essere investite da lui. Puoi anche trasgredire al tuo voto di castità una volta.
Cosa?ma quale voto di castità.

Perché sto' parlando da sola?

"Buonasera ,sono il dottor Crowley" vedo nel riflesso dello specchio un uomo abbastanza alto, corporatura robusta e volto amichevole
"Buonasera" rispondo  voltandomi
"Diamo un' occhiata a questa ferita" continua avvicinadosi.

Scosto i capelli dando modo al medico di fare il suo dovere.

Passano 10 minuti e il mal di testa non vuole cessare. Non so precisamente cosa stia appuntando il dottore sul suo taccuino, ma dalla sua espressione capisco che non è niente di buono.

"Signorina?"
"Hope"
"Hope, ascolti, la ferita è profonda e ho bisogno di più controlli. Non mi sembra niente di grave,ma vorrei esserne certo" conclude alzandosi.

"Harold, vorrei portare Hope nella mia clinica privata per fare più controlli " ripete uscendo.

Mi prendo la testa tra le mani.
E soffoco un grido disperato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22, 2018 ⏰

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