Nina era di profilo davanti allo specchio, osservando la piccola curva disegnata dalla sua pancia, solitamente piatta. Guardava dritta davanti a se e con una mano ne accarezzava la superfice morbida, mentre con l'altra stringeva con forza la piccola linea rosa. Con gli occhi lucidi, girò la testa, concentrando lo sguardo sulle foto appese alle pareti, una bimba di quattro anni che giocava spensierata sulla spiaggia, una ragazzina con l'apparecchio e i capelli scarmigliati che sorrideva davanti all'obiettivo..
Sorrise, ripensando a tutti quei ricordi preziosi, appartenenti ormai ad un passato lontano. Poi con calma prese il vestito blu appoggiato sulla sedia e lo infilò, si truccò e pettinò con cura, nonostante il cuore che non smetteva di correre. Voleva che quella giornata sembrasse normale, una festa qualunque, un compleanno come tanti altri, ma sapeva che in realtà molte cose sarebbero cambiate.
Scese le scale ed entrò in cucina, i suoi genitori e Giulio suo fratello, erano in piedi accanto alla tavola colma di fiori, dolci e regali.. Solitamente Nina si sarebbe comportata come una bambina, avrebbe saltato, gridato e aperto tutti i regali in un secondo.. Ma non quella mattina. Così rimase ferma, mordendosi il labbro con agitazione, mentre il resto della sua famiglia la guardava con aria interrogativa. Sentendosi osservata, Nina prese un grosso pacchetto dal tavolo e lo aprì con cura. Sfilata la carta, si trovò tra le mani un bellissimo zaino rosso e blu, a righe. Allora abbracciò i genitori, mostrando contentezza. Poi suo fratello le porse un altro pacchettino, più piccolo ma più morbido.. appena lo aprì, Nina si sentì malissimo. Era un tutú azzurro, vaporoso ed elegante, stretto in vita.. Come una gabbia di stoffa. Nina lo lasciò di colpo, facendolo cadere sul pavimento, senza produrre alcun suono. Giulio la guardò sbalordito, mentre i genitori le chiedevano spiegazioni di quel gesto improvviso. In quel momento, un desiderio improvviso le riempì i pensieri.. Prese un gran respiro e lo disse, tutto d'un fiato. Tutti rimasero senza parole per un minuto, il silenzio occupava ogni angolo della stanza, come un peso ingombrante. Poi suo padre iniziò a gridare e Nina cominciò a piangere, raggomitolandosi in un angolo del pavimento. Le sembrava tutto così surreale.. Ogni parola pronunciata dai suoi genitori le sembrava lontana, distante.. Ormai non le importava più. Così in mezzo alle urla si alzò in piedi di colpo e corse verso la sua camera. Chiuse la porta di colpo e si accorse di essersi portata dietro lo zaino nuovo.. Un idea disperata le illuminò gli occhi, aprì con forza l'armadio e prese una manciata di vestiti, tra i più larghi e comodi e un paio di felpe. Poi prese il beauty case, tre libri, il suo orsetto di peluche, un block notes e la macchina fotografica da cui non si separava mai. Poi infilò la giacca blu notte nello zaino,arrotolandola con foga. Prese tutti i suoi risparmi dal cassetto di legno. Si cambiò di fretta, indossò un paio di jeans grigi consumati, una t-shirt azzurro sporco e si coprí con la lunga felpa rossa da cui non si separava mai. Poi si infilò gli scaldamuscoli e gli scarponcini marrone chiaro. Scese le scale di corsa e, senza guardarsi indietro, aprí la porta. In un attimo si ritrovò in strada e di colpo, si accorse che il suo viaggio era appena iniziato.

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io cammino solo per te
General Fictionfelpa fino alle ginocchia rigorosamente rossa, capelli lunghi castani e ribelli, grandi occhi nocciola, tanti sogni, voglia di libertà e il desiderio di essere felice.. questa è Nina. Almeno fino al giorno del suo diciassettesimo compleanno, in cui...