Anzichè la cosa giusta bisognerebbe fare la cosa che ci rende felici

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~Anziché la cosa giusta bisognerebbe fare la cosa che ci rende felici~

Camminano lentamente dirigendosi verso il cinema. Hanno deciso che vedere un film sia la cosa migliore da fare in questo pomeriggio che sembra promettere tanta pioggia quanto vento. Ora sono davanti all'entrata, e fissano il lungo serpente di persone che si snoda di fronte a loro.

È strano come la gente venga attirata dalla stessa cosa, che sia anche solo un banale film in un cinema in centro. È brutto però vedere che alcune persone vengono attirate da altre persone solo per soldi, per guadagnarci. comunque è interessante sapere che chi lo fa sa esattamente cosa vuole la gente, conosce perfettamente i suoi gusti e sa come fare per attrarla. È impressionante. Eppure, pur sapendolo, loro si fanno attirare lo stesso. Cadono nella trappola, e non ne riescono ad uscire.

La coda sta iniziando a smaltirsi. Le persone che escono dalle sale lasciano il posto a quelle appena arrivate, come degli automi.

Lei e Dorian entrano e aspettano ancora, questa volta davanti alla biglietteria. Scelgono un film drammatico, giusto per stare in tema col tempo, nebbia e pioggia che fanno venire voglia di chiudersi in casa a dormire. La sala è strapiena di gente, un mormorio eccitato si diffonde tra le file.

Lei ha l'aria concentrata: cerca di ricordare quand'è stata l'ultima volta che ha messo piede in un cinema. - Sarà stato a quattro anni? O forse a tre...? - non le viene proprio in mente. L'unica cosa che le importa adesso, è il fatto di essere con lui, con Dorian. Lui le ha dato la forza di credere in sé stessa, di non sottovalutarsi e di non pensare mai di essere inutile.

Perchè chiunque troverà sempre qualcuno per cui è la cosa più importante in assoluto. Ogni satellite troverà un pianeta attorno a cui ruotare. Ogni filo d'erba troverà il suo prato. E ogni cuore troverà il suo gemello.

La storia parla di una ragazza che è scappata di casa per realizzare il suo sogno di fare la violinista, e quando torna dopo dieci anni dai genitori decisa a riallacciare i rapporti, scopre che sono morti entrambi in un incidente avvenuto mentre pattugliavano la zona per cercarla. Abbastanza banale per lui, ma fin troppo struggente per lei, che rimane abbracciata al suo eroe finchè la sala non è completamente vuota.

Ora stanno di nuovo camminando. Le nuvole si sono diradate, e un timido sole illumina debolmente la città. Fissano entrambi la propria ombra mentre vagano per il centro tenendosi per mano. Strana cosa, l'ombra. Sempre pronta a seguirti per ogni cosa che fai, ma mai disponibile ad aiutarti quando sei in difficoltà. Si potrebbe pensare che non abbia alcuna utilità, se non si conoscesse il suo utilizzo scientifico, che ci permette di capire se il sole è alto o basso nel cielo, e di conseguenza calcolare approssimativamente l'ora.

Si fermano davanti a una vetrina: mostra delle meravigliose composizioni floreali decorate con fiocchi, legno, cartoncini tutti in stile vintage.

Seguono con lo sguardo le persone incolonnate di fronte a loro: camminano nella strada, chi in un verso chi nell'altro, e la riempiono, la affollano. Ce n'è di ogni età, di ogni nazione, di ogni altezza, eppure sono tutte lì in quella strada a vedere le vetrine dei negozi.

Di colpo lo sguardo di lei si posa su una donna slanciata, mora, dai tratti asiatici, la pelle ambrata e le ciglia sottili...

Non può essere lei. Non può assolutamente essere lei. Non si è fatta vedere da troppo tempo. Non avrebbe senso incontrarla lì, proprio questo lunedì in cui ha conosciuto un ragazzo che è da poco entrato nella sua vita. Non può succedere tutto nello stesso giorno. Eppure...

"Mamma?"

La donna la guarda con aria interrogativa, poi rilassa la fronte e finalmente realizza di avere davanti sua figlia.

Corre ad abbracciarla e scoppia in un pianto disperato. Ora che si sono ritrovate, niente potrà più separarle.

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