Erano già le 11 di sera e io mi ritrovavo a fissare quel posto vuoto davanti a me come ogni sera da quando quel giorno mi stravolse la vita.
Ero già alla settima birra e intanto guardavo le persone davanti a me ridere, scherzare,chiacchierare; io non sorridevo. Non scherzavo. Non parlavo. Non pensavo. Ero semplicemente vuoto, un profondo pozzo nero senza fine, vuoto e dimenticato. Senza di lei non ero niente, non ero nessuno, ero solo uno scheletro che vagava sulla terra senza provare emozioni e sentimenti.
Non riuscivo neanche più a pensarla, a ricordarmela perché ogni volta diventava sempre più doloroso.
Mi alzo, lascio dei soldi sul bancone di quella tavola calda, esco, prendo le chiavi della macchina e sfreccio via.
Volevo mettere fine alla mia esistenza, era tutto troppo difficile da accettare. Pigio forte il piede sull'acceleratore, non riesco a vedere granché avanti a me, poi una forte luce davanti ai miei occhi, di fari, una macchina;dopodiché buio totale.