CAPITOLO 1

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Sono le 6:20 quando suona la sveglia, penso tra me e me << uff.. un'altro anno scolastico>> Mi trascino fuori dal letto, e vedo mia sorella Laura che si prepara per andare a lavoro, <<buongiorno tesoro>> mi dice, rispondo con un buongiorno sussurrato, <<la colazione è pronta sul tavolo>> Scendo e vedo mio fratello luca seduto a mangiare , cosi inizio a pensare al monologo che dovrò fare davanti ai professor,i per presentarmi come ci fanno fare ogni anno. quando luca mi interrompe per dirmi che posso andare a lavarmi. arrivo in camera e prendo i primi vestiti che mi capitano in mano, sto per avviarmi in fermata per prendere il pullman quando lo vedo passare davanti a me, inizio ad impanicarmi quando vedo Dylan dall'altra parte della strada bestemmiare per aver perso il pullman, lo guardo e sorrido vedendolo imprecare in quel modo, quando ad un tratto lui si accorge di me, mi giro e inizio a camminare a passo veloce dopo averlo guardato con odio. <<Farò tardi sono sicura, che cazzo di sfiga>> sussurro, <<infatti sei sfigata>> sento dietro di me, alzo gli occhi al cielo e sbuffo << non rompere Dylan, stai zitto e non seguirmi>> dico senza guardarlo <<andiamo nella stessa scuola, la strada è questa!>> dice divertito <<si ok>> dico superandolo senza interesse. Arrivata a scuola ancora stupita di essere arrivata in tempo, salgo le scale e arrivo in classe scegliendomi l'ultimo posto accanto a Sharon la mia migliore amica, quando entra il prof. più figo che abbia mai visto in vita mia, tutte le ragazze della classe improvvisamente iniziano a guardarlo con occhi sognanti e a bisbigliare:<< quanto è belloooo>>, mentre i ragazzi se ne fregano facendo i grossi. << Giuuu, ma quanto è bono questo? quest'anno saremo attentissime a matematica>>, sorrido <<puoi scommetterci!>>. Quando il prof prende voce in classe piomba il silenzio.<<Allora ragazzi io mi chiamo Saltzaman sono il nuovo professore di matematica, quest'anno è la prima volta che insegno in una scuola pubblica, perché ho sempre insegnato in quelle private, mi sono trasferito da Milano per problemi famigliari che adesso non vi sto qui a raccontare.. ma cambiando argomento vorrei conoscervi di più, perché non vi presentate un po così tanto per passare il tempo>> dopo che si sono presentati quasi tutti mi inizio ad agitare  <<bene..adesso tocca a me>> dico a Sharon a bassa voce <<allora mi chiamo Giulia Rivera ho 17 anni vivo con mia sorella Laura e mio fratello Luca, anche io sono di origini italiane, pero mi sono trasferita qui a park Slope quando avevo otto anni>>  <<aaah bene allora andremo d'accordo spero signorina Rivera, però mi permetta una domanda, dove sono i suoi genitori?>> abbasso lo sguardo, sapevo che l'avrebbe chiesto ma le parole non mi escono di bocca, inizio a tremare pensando a loro ma  alla fine mi convinco sforzandomi a parlare <<i miei.. i miei so->> <<TOCCA A ME!>> sento una voce alla mie spalle non avevo fatto caso al fatto che era entrato anche lui <<il professore mi rivolge un ultimo sguardo dubbioso e poi rivolge la sua attenzione dietro di me <<bene se è cosi ansioso di presentarsi, prego inizi>> <<mi chiamo Dylan Foster  ho 18 anni, sono più grande di tutti perché da piccolo ho perso un anno per trasferirmi,gioco nella squadra di football, della quale mi sembra scontato dire che sono il capitano perché sono il migliore>>  il professore lo guarda stupito << vedo che la modestia è una dote che sicuramente non hai ragazzo mio>> lo guarda per bene e poi cerca un foglio, lo legge annuendo << ho capito chi sei, e dato che sei il migliore, credo che ti converrà studiare quest'anno perché non so chi, ne come è riuscito a tenerti in squadra con una media di voti cosi orrenda>> dice con una faccia schifata << ma le regole le sai, per stare in squadra devi avere almeno la sufficienza, e se non ti impegnerai io non sarò disposto ad aiutarti>> sento Dylan sospirare << ok ok, ho capito>> sono sicura che ha qualcosa in mente,  non si sarebbe mai arreso cosi facilmente. tocca a Sharon << sono Sharon ho 17 vivo con mio padre ma praticamente sono sola perché mio padre sta sempre fuori per lavoro ehm che altro dire faccio scuola di canto>> il prof la interrompe all'istante <<CANTO?!? Divertente>> in quel momento sentiamo bussare alla porta <<Mi scusi prof ma la signorina Rivera dovrebbe scendere in portineria che deve prendere una cosa portata da sua madre>> Sharon si gira di colpo per guardarmi io mi gelo, <<è impossibile >>dico sussurrando a Sharon allora mi alzo ed esco dalla classe cercando di dimenticarmi quel momento terribile dove mi sono ricordata di quando mia madre mi veniva a prendere a scuola, quando arrivo in portineria è vedo mia sorella che stava parlando al telefono <<eccoti quanto ci hai messo a scendere? tieni sono le chiavi di casa oggi non ci sono perché ho un problema con il lavoro, Luca ritorna tardi perché deve andare ad una festa quindi sei sola in casa.>> <<ok ma va tutto bene con il lavoro?>> << sisi i soliti problemi che succedono quando fai la biologa.>>mi sorride e se ne va. ritorno in classe quando suona la campanella per la ricreazione <<FINALMENTE RICREAZIONE>> sento urlare da dietro le mie spalle << DYLAN modera i toni!>> lo rimprovera il prof << si si scusi>> dice senza interesse mentre esce dall'aula <<che bello>> sento dire da tutte le ragazze che scoppiano a ridere dalla sua reazione, <<aah le ragazze di oggi>> dico con un tono sarcastico a Sharon e iniziamo a ridere come due pazze, scendiamo giù e mi scontro con Dylan <<Dylan guarda dove vai!>> gli urlo contro mentre mi rialzo da terra <<non è colpa mia se non ti tieni in piedi >> mi dice con un ghigno divertito facendo ridere tutti i suoi amici. Mentre parlo con un mio amico vedo Dylan fissarmi in modo strano e alquanto inquietante suona la campanella e salgo in classe quando sento qualcuno prendermi per il polso e trascinarmi in un angolo << DYLAN>> <<shh non urlare o ci sentiranno>>  << ma si può sapere cosa vuoi?! lasciami in pace una volta per tutte>> dico cercando di andarmene da quella situazione  <<è cosi che si ringrazia un ragazzo che ti para il culo con il professore?>>dice con un sorrisino soddisfatto  << ma di che cosa diavolo stai parlando?>> dico perplessa << prima con il professore quando ti ha chiesto dei tuoi genitori... ti ho aiutato>> << e quindi ti devo dire grazie? non te l'ho chiesto mica io>> sta per controbattere quando arriva il prof abbastanza arrabbiato << LA CAMPANELLA E SUONATA DA 10 MINUTI SE NON VE NE SIETE ACCORTI>> dice urlandoci contro <<prof stia calmo se no le scoppia la vena sul collo>> dice Dylan ridendo, <<signorino faccia meno lo spiritoso con me>> dice il professore cercando anche lui di non ridere << sisi certo professore>>.

finalmente le 2. esco da scuola e mi dirigo verso la fermata del pullman cercando di evitare Dylan che cercava di parlare con me <<Dylan ma cosa vuoi mi lasci in pace non sono in vena di litigare con te adesso>> <<voglio solo continuare il discorso di prima...>> mi dice mettendosi davanti a me <<ma perché vuoi parlare con me, ti ricordo che ti sei allontanato te,quando mi hai lasciata sola in un periodo brutto quindi continua a non parlarmi>> gli dico arrabbiata e delusa   superandolo <<LASCIAMI IN PACE>> urlo per l'ultima volta. 

<<FINALMENTE A CASA>> urlo buttandomi sul divano esausta mi preparo un panino e mi metto a leggere adoro leggere. Quando sento bussare alla porta penso tra me e me chi sara mai perché è impossibile che sia luca stava ad una festa ed laura neanche visto che stava al lavoro, mi alzo e vado ad aprire quando rimango sorpresa  della figura che mi si para davanti  <<cosa ci fai qua? Hai stancato sei venuto anche a case per darmi fastidio non ci posso credere>> non mi fa finire di parlare quando riesce ad entrare facendomi spostare con forza sbuffo e chiudo la porta <<allora tu non mi puoi parlare in quel modo ok io volevo solo scherzare con te come facevamo da piccoli  ricordi?>> Mi dice <<si Dylan mi ricordo ma ricordo anche quando mi hai tradita per la fama quindi vai via>> e sento in quel momento gli occhi riempirsi di lacrime  faccio di tutto per non piangere davanti a Dylan rimasto la a guardarmi come una statua, così apro la porta e gli dico di andarsene lui fa finta di niente e si mette sul divano  <<non mi va di lasciarti da sola e se vuoi piangere puoi sempre piangere davanti a me>> dice mentre accende la tv <<fai come vuoi >> mi siedo e continua a leggere il libro, <<vedo con piacere che non sei cambiata ti piace ancora leggere i libri>> dice Dylan interrompendo il silenzio che si era creato <<cosa stai leggendo adesso? Mi ricordo quando leggevi i tuoi romanzi d'amore.>> sorrido <<si mi ricordo quando dicevi che i romanzi rosa sono pallosi>>dico e ci mettiamo a ridere tutt'e due.
<<Hai fame?>> Dico mentre vado in cucina <<ah adesso sei diventata gentile?>> Dice sorridendomi  mentre mi viene incontro << non mi va di farti morire di fame>> mi sorride, <<perché adesso sembra che ci tieni a me?>> Me ne esco interrompendo il silenzio e noto subito che si inizia ad agitare sta per parlare quando entra mia sorella <<Giuliaaa sono a casaaa>> entra urlando come una matta <<ho sentitoo>> rispondo ridendo <<quanto sono stanca ho fatto la spesa mi vieni ad aiutare?!?>> <<ARRIVOO>> esco dalla cucina con dietro Dylan <<eccomi>> dico<<giulia ma e possibile che sei cosi lenta ogni volta>> dice <<laura c'è Dylan>> dico per sovrastare la sua voce che blatera confusa <<oh! ciao Dylan come mai qua?!>> dice rimettendo la spesa a posto <<diciamo che volevo dare fastidio a giulia ma adesso posso pure andare via>>dice guardandomi <<non rimani a cena?>> adesso la uccido, ma è per caso pazza? <<NO! certo che no Dylan ha da fare adesso>> dico spingendolo alla porta << no grazie Laura ma credo che giulia non mi vuole proprio a prestoo >> dice sorridendo come uno stupido << non tornare più e non parlarmi non mi dimentico di quello che mi hai fatto.. ciao Dylan>> dopo aver chiuso la porta ritorno in cucina ad aiutare mia sorella a cucinare questa sera ci siamo solo io e lei << sorellina vuoi vedere un film??>> chiedo  <<no tesoro domani, oggi sono abbastanza stanca adesso vado a letto notte>> <<ok allora anche io vado a letto>> dico mentre mi avvio verso la stanza <<notte>> e chiudo la porta dietro le mie spalle, mi sdraio sul letto e mentre sto per addormentarmi, squilla il telefono

Messaggio da Dylan:
"So che non mi perdonerai mai, ma oggi sono stato bene, notte"

Messaggio a Dylan:
"È stata una tua decisione perdere tutto quanto, notte Dylan"

invio il messaggio è mi metto a dormire.

Ricordati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora