• Questo nostro piccolo grande amore •

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*PRIMA D'INIZIARE A LEGGERE VI DO UN CONSIGLIO SE VI VA LEGGETE IL CAPITOLO ACCOMPAGNATO DA "QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE" DI CLAUDIO BAGLIONI, IO L'HO SCRITTA COSÌ, LA CANZONE MI HA DATO EMOZIONI UNICHE ED È RIUSCITA A FAR USCIRE TUTTO CIÒ CHE VOLEVO ESPRIMERE IN QUESTO CAPITOLO QUINDI RINGRAZIATE IL GRANDE CLAUDIO!😍😌❤️
BUONA LETTURA*

Ero lì ferma, mentre il tempo sembrava scorrere inesorabile davanti ai miei occhi impauriti e soli.
La mia vita si era ridotta ad una sala d'attesa dell'ospedale, dove la corvina era ricoverata da un mese e mezzo.
Lei non si era ancora risvegliata da quel viaggio pre-morte, era ancora in coma e la sua condizione purtroppo non tendeva a migliorare. La sua vita era in stand-by così come la mia. Senza di lei tutto ciò che avevo intorno a me perdeva di valore, rendendo ogni sensazione, ogni sguardo, ogni persona dannatamente inutile.
La mia casa era diventata l'ospedale, quel posto pieno di dolore, lo stesso dolore che provavo io ogni volta che non potevo vederla, ma sapevo bene di non avere alcun diritto su Laura, anche se avessi tentato più volte in modo ovviamente vano a convincere gli infermieri, per poterla vedere un solo secondo.
Ero sicura che se fossi riuscita a fargli sentire che ero lì con lei, che se avesse capito che non l'avevo abbandonata, lei si sarebbe risvegliata da quel maledetto coma in cui era finita e il nostro amore l'avrebbe potuta salvata, come nelle migliori favole in cui il principe salva la sua principessa dalla strega cattiva.
Ma stavolta non era la solita favola, perché eravamo due principesse innamorate pazze l'una dell'altra.
Vedevo Ben e la sua famiglia entrare ed uscire ogni giorno dalla sua stanza e questo non face altro che alimentare un po' d'invidia per quelle persone, loro potevano starle accanto davvero, potevano stringergli la mano, potevano sentire il calore del suo corpo, loro potevano baciarla, mentre io no, potevo solo sognarle tutte queste cose.
In quel momento mi resi conto, che ero solo una piccola donna innamorata di un altra donna, in un mondo fatto di giganti in cui ne l'ospedale e ne l' intera società, riconosceva il nostro piccolo grande amore.

*LA NOTTE*

Il temporale batteva forte sui vetri dell'ospedale, guardai fuori dalla finestra e la città di New York sempre incasinata sembrava stranamente così vuota, così come il mio cuore senza il suo a tenermi compagnia. Avevo freddo quella notte, ma avevo capito che non bastava una coperta per riscaldarmi, avevo bisogno delle sue mani ad accarezzare la mia pelle, del suo abbraccio per sentirmi nel posto giusto.
Ricordai quella volta che pioveva e ci ritrovammo a letto insieme, quel momento fu uno dei migliori, eravamo solo noi con il nostro amore a proteggerci dalla pioggia, dal freddo e da tutti gli altri, mentre facevamo l'amore, avrei voluto tanto che quel momento così speciale non fosse mai finito, ma è risaputo, tutto finisce prima o poi, anche ciò che crederesti non potesse mai finire.
Chiusi gli occhi per ritornare a quei ricordi così nitidi, mi accarezzai le braccia con la sola forza delle mie mani, immaginando che a toccarmi fossero le sue, ma per quanto cercassi di credere a questa falsa verità, sapevo che non era lei a sfiorarmi, perché il suo tocco era diverso, particolare, intenso ma dolce allo stesso tempo. Lei mi toccava quasi come se avesse paura di farlo, quasi come se io fossi qualcosa di prezioso e fragile tra le sue mani. Quando eravamo insieme il dolore non esisteva, è se c'era bastava che ci fosse lei accanto a me per rendere bello anche quello.
Quella sera mi resi conto, che i ricordi non mi bastavano più ad alimentare la mia fame d'amore, volevo vederla ed ero decisa a farlo, dovevo andare da lei e stavolta svegliarla da quel immenso dolore in cui era intrappolata.
Mi guardai intorno, anche l'ospedale sembrava deserto, quasi come se fosse stato abbandonato, finalmente sentivo che quella era l'occasione perfetta per far sì che la magia avvenisse, così mi diressi a passo felpato verso alla sua stanza, con nel cuore la speranza di non incrociare nessuno, che potesse impedirmi di vederla.
Appena mi ritrovai davanti alla porta della sua stanza sospirai e l'aprì subito dopo senza pensarci troppo, la voglia di rivederla era davvero tanta, ma quando la vidi li su quel letto inerme, piena di fili e aghi, rimasi scioccata, vederla così fragile mi faceva stare malissimo, mi sentivo impotente davanti a tutto ciò, avrei voluto esserci io al suo posto, se fosse stato così, forse il grande dolore che provavo in quel momento sarebbe stato più facile da sopportare.
Presi coraggio chiudendo la porta alle mie spalle e mi avvicinai al suo letto con estrema delicatezza arrivando a pochi centimetri da lei, avevo un disperato bisogno di un contatto fisico, così le presi la mano che nel frattempo era piena di lividi e ferite, di slancio gliela baciai delicatamente, quel contatto così semplice con la sua pelle nel estremo dolore mi diede una gioia inaspettata, mi mancava quella ragazza, mi mancava tutto di lei, era la mia musa e anche se non poteva parlare sapevo che poteva ascoltarmi, non so come ma lo sentivo dentro il mio cuore.
"Ciao amore mio, sai che io non sono mai stata brava con le parole, è so che forse sembro una cretina adesso e che magari tu neanche mi ascolti, ma ovunque tu sia ora, voglio che tu sappia, che sei e rimarrai l'unico amore della mia vita, perché io non posso proprio dimenticarmi di te, tu mi hai cambiato la vita, tu mi hai fatta capire che potevo sentirmi amata, che meritavo anche io di avere qualcuno che mi guardasse come mi guardi tu, tu sei la terra su cui cammino, il cielo che cerco ogni volta che alzo gli occhi, il sole che mi riscalda durante una giornata estiva, tu sei il mio cuore quando batte all'impazzata solo perché mi baci tu, tu sei ogni parte di me. Ti amo e per favore svegliati, perché è tutto così inutile senza di te. La mia vita è tornata quell'inutile vita di sempre e non voglio che sia così, voglio tornare a vivere ogni momento con te anche se è difficile e lo sappiamo entrambe. Tu sei la stella che seguo quando non so da che parte andare, e senza di te non posso andare più avanti lo sai. Quindi apri questi bellissimi occhi e andiamocene da questo posto orribile!" con quelle parole piansi a dirotto mentre strinsi le sue mani più forte ma senza fargli troppo male, "è se fosse stato tutto inutile? Se non si fosse più svegliata?" pensai mentre aspettai anche un piccolo segnale da parte sua, ma mi rendevo conto che più passavano i minuti e più quello che mi aspettavo non arrivava, forse era troppo tardi, forse lei non poteva più tornare indietro, forse era tutto inutile quel che stavo facendo.
"Mi dispiace amore mio, mi dispiace davvero tanto di non essere riuscita a salvarti con la forza del nostro amore, come se fosse possibile!" aggiunsi delusa poco dopo con un filo di voce rotto dalle lacrime, che ormai prendevano sempre più strada sul mio viso.
Mi avvicinai ancora una volta prima di andare via, per sentire le sue labbra, gliele baciai a stampo e fu bellissimo risentire quelle labbra così dolci e carnose, quelle stesse labbra che mi facevano impazzire ogni volta che le toccavo con le mie, quelle labbra che conoscevano bene ogni singola parte di me.
"Buonanotte amore mio, non mollare ti prego!" Le dissi con dolcezza mentre stavo per andare, ma come si sa la vita è piena di sorprese, e la mia sorpresa più grande fu quando sentì la sua mano stringere la mia.
"Non andartene!" mi disse con voce roca ancora con gli occhi chiusi.
Ebbi un brivido nel risentire la sua bellissima voce, finalmente si era risvegliata, il nostro amore aveva avuto la forza d'indicargli la strada giusta per farla tornare da me, come mi ero sempre ripromessa, la magia o il miracolo che sia, era appena avvenuto davanti ai miei occhi.
Ed ero felice e grata per tutto ciò che stava succedendo quella sera in quella stanza d'ospedale, ma subito mi accorsi che lei non ricambiò lo stesso sguardo, era diversa quasi perplessa nel vedermi li accanto a lei.
"Che ci fai qui? Dov'è il mio fidanzato?" Aggiunse confusa e un attimo dopo il mio mondo pieno di aspettative su di lei crollò, demolendo tutto quello che rimaneva del mio cuore.
Voleva Ben e non me, si era chiaramente dimenticata per sempre del nostro piccolo grande amore.

*Spazio dell'autrice*
Eccomi qua con un nuovo capitolo per la felicitá di Verop22 e per quella di @JessicaMorgillo3 per criticarmi 😌😂
Ragazze fatemi sapere sempre se ci sono errori, che appunto non vi prometto che non c'è ne siano.
Come sempre ho cercato di metterci cuore e spero di riuscire ad emozionarvi tanto quando l'ho fatto io mentre scrivevo.
Ovviamente come avrete capito, il capitolo è scritto dal punto di vista di Taylor, ho preferito così visto che la povera Laura era in coma.
A presto 👋🏻❤️

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