❲Panic At The Discoᴺᴱᴵᴹᴱᴰᴵᴬ❳
Min Yoongi / 민윤기
—VERDE SMERALDO"J-Jimin" Yoongi accarezzò gentilmente i capelli di Jimin mentre il più piccolo gli lasciava dei baci veloci sul collo.
Entrambi erano distesi su un prato, era notte fonda, la luna piena brillava sui loro corpi come se entrambi fossero ricoperti da mille e colorati strati di paillettes.
"Jimin" gli aveva ripetuto il più grande,questa volta però facendolo con un tono di voce più duro.
"Jimin,Jimin,Jimin" Yoongi lo costrinse a voltarsi verso di lui per poter baciare le sue labbra e per riuscire ad affondare la mano sulle sue sottili cosce "Se è vero che mi vuoi, io prima voglio portarti all'esasperazione"
Jimin torturava le labbra di Yoongi, sospirava e tirava leggermente i suoi capelli "e se adesso mi sposto, tu che fai?" riuscì a dire.
"Non provarci neanche" gli ringhiò Yoongi prima di premere le labbra sulle sue.
Yoongi si svegliò di soprassalto, con il cellulare ancora poggiato sul cuscino e con la fronte sudata a causa di quel tremendo sogno. Dopo essersi alzato con fatica dal letto controllò il suo registro chiamate: si scombinò i capelli e diede un leggero pugno alla ceramica del lavandino quando lesse la scritta in grassetto "Park Jimin, 3 ore e 45 minuti"
Da ubriaco era un disastro. Perché,tra tutti, doveva chiamare proprio Park Jimin? Aish, guardarlo in faccia quella mattina sarebbe stato imbarazzante. Non ricordava nulla della sera precedente, Yoongi era confuso e dalla sua memoria aveva completamente rimosso quella lunga chiamata notturna. Forse, quella notte era stato consolato dal suo dongseng? O magari, gli aveva confessato qualche segreto e adesso si era cacciato in guai seri.
Ma Jimin era gentile e onesto, Yoongi sapeva che il suo dongseng non gli avrebbe mai fatto delle minacce per ferirlo. E forse, proprio per questo motivo, Yoongi lo detestava ancora di più. La sua onestà lo innervosiva.
Perché lo aveva chiamato? Perché doveva sognarlo? Perché doveva tormentare la sua realtà e adesso anche i suoi sogni?
Il giorno prima aveva fatto l'amore con la sua ragazza, aveva provato a svuotarsi la mente da ogni preoccupazione ma senza riuscire ad arrivare al suo vero scopo. Intrecciare il suo corpo con qualcun altro non gli era servito a stare meglio con se stesso. Yoongi sentiva lo stesso una nuvola grigia sulla testa. Privo di ombrello per riparare i suoi sentimenti, adesso aveva paura a poggiare anche solo un piede sul pavimento di quel laboratorio. Entrare dentro quella classe significava scatenare un violento uragano nella sua vita.
Jimin era seduto proprio davanti alla sua tela, soddisfatto mentre osservava il suo disegno completo. Il ritratto di Yoongi era colorato con delle sfumature di blu, di viola e con qualche macchiolina di grigio.
"Sorprendente!" esclamò la professoressa "Park Jimin tu hai del talento!"
Yoongi non disse nulla, studiò quel disegno con molta curiosità e attenzione. Sentì le guance prendere a fuoco. Yoongi per la prima volta si sentì bello, ogni tratto del suo viso era dipinto in modo dolce e leggero, l'unica piccolezza che riuscì a turbare l'animo del ragazzo fu vedere la sua espressione. Il suo sguardo dipinto sulla tela sembrava spento, perso e difficile da poter comprendere.
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RESILIENZA
Fanfiction[yoonmin]❝Jimin era Gennaio, Yoongi era Giugno.❞ title cred: © blackhairblackdress