Tiro fuori dal mio zaino il mio telefono e le mie cuffie. Faccio partire la playlist e inizio a camminare. Inizio a pensare a ciò che mi ha detto Teddy, e al fatto che la mia vita cambierá se accetterò la sua proposta. Inizio a pensare a tutte le possibilitá che avrei. Senza accorgermene ritorno a casa mia. Non voglio che i miei si accorgano di me, così decido di entrare dalla finestra. Mi arrampico sull'albero che da sulla mia camera e entro silenziosamente. Mi siedo sul letto e mi guardo attorno. Continuo a pensare. "Bidù..." Suona il mio telefono.
Mi affretto a rispondere alla chiamata. <Serena!> dice una signora. Capisco subito che è la mamma di Teddy. <Oh Signora Smith. Sono felice di sentirla, volevo parlare giusto con lei.> dico io quasi in un sussurro. <Anche io volevo parlarti. Volevo chiederti una cosa importante. Vorrei chiederti di denunciare la tua famiglia. So che non dovrei chiedertelo, che è una cosa brutta, ma è per il tuo bene. E voglio amche che vieni a vivere con me, con Edward, Shelly, e mio marito. Saremo felicissimi di averti in casa.> dice la mamma di Teddy. Rimango qualche secondo in silenzio, poi dico:<Mi spiace signora, ma questa è la mia famiglia, non potrei fare una cosa così crudele. Però ho bisogno che lei mi faccia un favore. So che sará durissima, ma mi deve aiutare!> <Tutto quello che desideri.> mi sento un po imbarazzata a quelle parole, ma devo completare il mio discorso, così riprendo a parlare:<Deve fare in modo che Teddy non si avvicini più a me in qualsiasi maniera. Non voglio farlo soffrire ingiustamente, non voglio che gli amici di mio fratello lo picchiano per colpa mia. Le chiedo anche di convincere Teddy di licenziarsi, o se non le va bene, io potrò cercare un altro lavoro...> la mamma di Edward ci pensa un po, poi dice:<Okay, ma devi promettermi che qualunche cosa succeda tu dovrai chiamarmi, o chiedere aiuto a qualcun altro.> <Stia tranquilla signora. Io sono forte e spero che questa situazione si risolava tutto. Gli prometto che se succederá qualcosa la chiamerò.> dico sorridendo. Dopo averla salutata riattacco il telefono e lo ripongo nel mio zaino. Mi sdraio sul letto e guardo il soffito dipinto di blu con tante stelle sopra. "Bumbum" si sente bussare alla mia porta. <Sophie! Apri subito, so che sei lá!> urla mio fratello. Sbuffo e vado ad aprire la porta. Lo guardo negli occhi rossi, ma non proferisco parola. Cody mi guarda a lungo. <Devo parlarti!> sussurra. Gli faccio cenno di entrare. Si siede sul letto, ed inizia a fissare i suoi piedi. Non si era mai rivolto a me in quel modo da quando tutto era andato a rotoli. <Sophie, io non te l'ho detto prima, ma, io domani mattina presto vado via!> dice giocando nervosamente con il braccialetto che gli regalai quando avevo cinque anni. <Perchè?> chiedo. <Lo sai che io non sono davvero così, e io sto andando via per rifarmi una vita. Ricomincerò da capo, andrò a studiare in una scuola d'arte come ho sempre sognato. Tu hai due opzioni. O lasci tutto e vieni con me per ricominciare una nuova vita, oppure rimanere qui, e...> dice Cody sorridendo con gli occhi lucidi. <Cody... perchè me lo stai dicendo ora?> chiedo. <Non volevo dirtelo prima perchè avevo paura che avrei cambiato idea.> risponde Cody. <Capisco.> sussurro abbassando lo sguardo. <Allora vieni o no?> insiste Cody. <Scusa Dyl, ma non riesco a lasciarli qui.> rispondo. <Era da tanto che non mi chiamavi così.> dice Cody prendendomi per mano. <Giá, da quando è successo tutto quel casino.> rispondo. <Mi mancava essere chiamato così.> dice lui sorridendo. <Ti ricordi perchè ti chiamavo così?> chiedo accennando un sorriso. <Come potri dimenticarmelo... quando iniziasti a capire, dicesti vhe volevi un fratello che si chiamasse Dylan, ma mamma e papá non ne volevano un altro, così iniziasto a chiamarmi Dyl anzichè Cody, e io siccome non volevo essere chiamato Dyl ti chiamavo Molly. Ti arrabbiavi sempre, odiavi quel nome.> disse Cody quasi ridendo. <Ogni volta che mi arrabbiavo incrociavo le braccia e mettevo il broncio gonfiando le guancie. E tu, mamma e papá ridevate sempre.> dico. Cody sorride e poi dice:<Avevi una faccia buffissima, eri molto dolce...> Mi metto a ridere e poi dico:<Giá lo ero tanto.> <Lo sei ancora.> sussurra Cody sorridendo. Inizio a fissare il vuoto insieme a Cody. Dopo qualche minuto di silenzio Cody mi mette una mano sulla spalla e dice:<Ti va di andare fare una passeggiata?> Annuisco e sorrido. <Abbiamo un problema. Papá mi ha messo in punizione, non posso uscire questo pomeriggio.> dice sorridendo. Mi guardo attorno e poi esclamo:<La finestra!> Cody sorride e stringendomi tra le braccia dice:<Si vede che siamo fratelli! Hai preso tutto da me!> Inizio a ridere, e dirigendomi verso la finestra dico:<Ma sta zitto!> Cody ed io usciamo dalla finestra.<Prendiamo la macchina!> esclama mio fratello. <Ne sei sicuro? Non è meglio andare con la moto?> chiedo guardandolo. Cody sorride e poi dice:<No, per oggi no, perchè non saremo da soli, passeremo a prendere pure i tuoi amici.> <Ma io non ho amici!> rispondo abbassando lo sguardo. <Oh andiamo... tutti hanno almeno un amico. Come si chiamava quello coi capelli rossi? Adam?> dice Cody. <No scemo! Si chiama Edward, ma non so se dopo quello che gli hai fatto vorrá venire!> dico entrando in macchina. <Io non glio ho fatto niente!> dice Cody. <Come no, l'hai fatto pocchiare dai tuoi amichetti!> rispondo. <I miei che? Oh cazzo!> Sussurra Cody entrando velocemente in macchina. <Sophie ascoltami! Questa volta ti giuro che non sono stato io. Ieri sera ho lasciato i miei amici dopo una litigata. I miei amici dopo aver saputo che andavo via mi hanno promesso che me l'avrebbero fatta pagare attraverso te e tutte le persone che voglio bene.> dice Cody guardandomi negli occhi. <Ti credo!> dico annuendo. Cody mette in moto la macchina e poi partiamo senza che nessuno dei due proferisca parola.
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Lettere ai mortali
FantasySophie è una ragazza di 17 anni. La sua famiglia va avanti solo grazie a lei. La madre è caduta in depressione, il padre è diventato un ubriacone da quando a perso il lavoro, e il fratello ventunenne a causa di queste difficoltá familiari ha iniziat...