Always in my head

Summertime Sadness

Cammino. Guardo la strada che sto percorrendo, che ho percorso per anni, sorridendo, piangendo, ridendo, a piedi, in bici, con lo skateboard, con il sole, con la pioggia, con la Neve, da sola, con amici, nemici, sobria, sbronza.
Ripenso a tutte le volte che l' ho percorsa.
A quando ero piccola, e papà mi insegnò ad andare in bici, a quando facevo la discesa d'impicchiata e talvolta alla fine mi sbilanciavo e mi sbucciavo le ginocchia.
A quando, crescendo, mio fratello mi insegnò ad andare sullo skate, altro grande problema.
Penso a quando, alle prime sbronze, finivo per terra lì, e ci mettevo almeno cinque minuti a rialzarmi.
A quando correvo e correvo per scappare dai miei pensieri.
A quando ci passai con il primo ragazzo, che puntualmente, meno di tre mesi dopo, sempre lì, mi lasciò.
Ripenso a quando stavo ore a guardare le rotaie del treno, e a tutte e volte che ho desiderato esserci sotto.
Ripenso a quando provai a realizzare il mio desiderio, senza successo.
Ripenso a tutte quelle estati, a quella tristezza estiva che puntualmente arrivava, e mi portava a fare cose di cui mi sarei pentita.
Corro. Corro più forte che posso, e arrivo alle rotaie. Le guardo e penso a quando salvai un ragazzo che stava cercando di far avverare il suo desiderio, il suo triste desiderio estivo che era il mio stesso.
Mi ricordo che gli presi il braccio e lo strattonai prima che il treno investisse tutti e due.
Gli parlai, e lui era arrabbiato, furioso con me.
Poi parlammo, e lui rimase, parlammo e parlammo.
Lui è stato il mio primo amore, primo e unico.
Lo amavo, ma lui evidentemente amava di più quel desiderio, che dopo un anno avverò.
Mi avvicino di più ai binari e guardo nella direzione del treno che sarebbe arrivato a minuti.
Lo feci. Avverai i miei due più grandi desideri, andai da lui, lo riabbracciai, in una calda giornata di tristezza estiva.