Mi trovavo ancora in macchina con Madison, Melanie o come cavoli si chiama. Era stato liberatorio avere qualcuna che non fosse Jessica. Dopo la prima volta che l'ho toccata, non sono mai riuscito neanche a parlare con altre ragazze. Avevo un blocco. Ma la sera vissuta con una tizia del tutto sconosciuta, significa che mi sto disintossicando da lei. Stavo sbagliando? Ovviamente sì. Ma in fondo, anche lei è uscita con un altro, quindi che colpe avevo? Almeno, mi ero sboccato. All'inizio indugiavo un pò, ma poi lei ha preso il controllo e mi sono lasciato andare poco a poco, rilassando i muscoli. Strano a dirsi, ma mi era piaciuto.
<<Tu sì che ci sai fare! Certo, anche il mio ragazzo, ma tu sei molto più sexy! >>, cinguettò soddisfatta. Eravamo sui seggiolini anteriori, e lei mi abbracciava strofinando il suo seno sui miei pettorali.
<<Fantastico>>, farfugliai. <<Non per farmi gli affari tuoi, ma chi è il tuo ragazzo? Hai detto che se la cava a letto>>, gli chiesi annoiato, dato che non faceva altro che parlare del mio pene.
<<Un riccone viziato, snob e diciamolo, non è nemmeno così dotato. Aaron Bieber. Lo conosci? Ah, è così insopportabile!>>, mi rivelò. Sbarrai gli occhi incredulo. Non potevo crederci... Mi ero fatto la fidanzata di mio cugino! Ma chi frequenta quello lì?! Certo che è proprio disperato per farsi un'arpia del genere... <<oh, ovviamente mi faccio pagare. Vuole credere di saper fare tutto, ma non è nemmeno capace di infilarlo. Ed è vero! L'ho vissuto in prima persona! Se ora sa un pò come funziona il sesso è solo grazie a me>>, si vantò.
Uscì dall'auto vestendomi, e una volta che mi misi al posto di guida, la accesi. Lei mi chiedeva che avessi, io le rispondevo dicendole che era ora di tornare a casa.
<<Ah, sei così noioso! Che ti è saltato in mente, eh?! Volevi solo sbattermi? Ma ti ho salvato dalla droga!!>>,sbottò piena di collera appena arrivai nel suo quartiere.
<<E io ti ho ripagato con del sesso sfrenato. Cosa ti aspettavi? Una proposta di matrimonio?>>, le risposi indifferente. Ero tornato quello di un tempo.
Freddo e vuoto.
<<No, certo che no! Ma almeno potevi chiedere il mio numero di telefono! >>, certo che era una lagna...
<<Scusami, ma non voglio relazionarmi. Ho già i miei problemi>>, detto questo riaccesi l'auto e ripartì tornando a casa.
Aaron era sul divano con la testa tra le mani. Forse, voleva chiamare Madison - Melanie... Gli misi una mano sulla spalla. Dovevo dirglielo. Inspirai a fondo, e mi sedetti accanto a lui, che aveva alzato il capo con lo sguardo spento.
<<Io devo dirti una cosa...>>, iniziai, ma lui mi interruppe subito.
<<So già tutto. Mi ha appena chiamato. E' stata a letto con un certo Justin>>, mormorò a tenti stretti. <<Sei tu, vero?>>, sospettò.
<<Sì, Aaron...>>, sussurrai.
<<Vattene...>>, sospirò frustrato.
<<Ma->>, tentai di dire, però mi aveva preso per il colletto della maglia, stendendomi sul divano con forza.
<<Ti ho detto di andartene, Justin. Sei un drogato sociopatico. Non meriti di abitare in queste quattro mura. Mio padre è troppo buono con te... TROPPO!>>, sbottò infine lasciandomi in malo modo. Mi massaggiai il collo e mi diressi al piano superiore, ovviamente venivo seguito da lui e dalle sue frecciatine.
<<Ascolta, io volevo solo liberarmi dalla droga, che cazzo potevo sapere della tua relazione?! Me l'ha detto dopo la scopata che era fidanzata con te, per la miseria! Non riuscivo a sbloccarmi con le altre ragazze, ma lei mi ha messo a mio agio e ne ho approfittato>>, cercai di giustificarmi.
<<Scusami per la sciocca domanda, ma tu non ami Jessica? Non dovresti esserle fedele? Okay, magari è uscita con un ragazzo solo per riordinarsi le idee, ma di certo non sarà andata a letto con lui!>>, la difese.
<<Forse hai ragione. Ma anch'io ho i miei dubbi>>, lo liquidai.
<<Dubbi inesistenti! Ammettilo, ti sei sbattuto la mia ragazza perché non vuoi legarti veramente con Jessica, vero?!>>, mi chiese furioso mettendosi di fronte all'armadio. <<Hm... sai, ci è stata sempre quella sorta di... competizione tra noi, giusto? Ti invidiavo molto perché eri bravo in tutto, eri forte e un esempio da seguire per me, e invece solo ora noto che sei la persona più debole a questo mondo. Jessica non merita tutto questo, e di certo non merita te>>, sorrise beffardo. Strinsi i denti, cercando di restare calmo.
La forma di Jessica occupava la soglia della porta. Indossava un pigiama da coniglio, ed era così tenera... mi si scaldò il cuore vederla così preoccupata. Entrò nella stanza prendendo la mano di Aaron. Sussurrò il suo nome, chiedendogli di lasciarci soli. Lui le accarezzò la guancia, promettendole che sarebbe rimasto fuori la porta. Mi sentivo come un detenuto in quel momento...
<<Ehi, Justin>>, che strano... non aveva utilizzato il mio nomignolo <<devo dirti una cosa. Ho ascoltato tutto, e mi pare evidente che tu non voglia legarti veramente a me. Sappi nemmeno io. Sai, al ristorante ho incontrato Sawn, ricordi il tizio con cui stavo? Ecco, era lui. Cameron mi aveva...>>, la ascoltai fino a quel punto.
Le sue labbra si muovevano, così come il capo e il resto del corpo, ma non riuscivo ad ascoltarla. Sentivo le parole, ma non arrivarono alla mente. Mi rimbombava solo il nome di quel ragazzo. Shawn. Lei voleva tentare una relazione con lui, mettendo me da parte. Come un giocattolo. Uno straccio. Un telefonino vecchio. L'avevo fatta soffrire, e ne stavo pagando le conseguenze a duro prezzo... Aaron mi disprezzava, la ragazza che voleva prendersi cura di me, tutto a un tratto, sembrava avere bisogno di più cure del sottoscritto. Finì di preparare la mia valigia, mentre lei cercava di fermarmi, non so perché. Non sentivo più niente. Forse ero morto... dentro. Andai verso l'uscita della stanza, ma lei mi si parò davanti.
<<Che intenzioni hai?>>, mi chiese.
<<Andarmene. Dimenticarti>>, sintetizzai.
<<Perché? Io ti perdono anche se sei andato a letto con la fidanzata di tuo cugino! Te l'ho detto, Juss... voglio che tu rimanga qui. O ti autodistruggerai...>>, mi implorò quasi con le lacrime agli occhi.
<<Scusami. Ma voglio cavarmela da solo>>, sussurrai scostandola.
<<Oh, Juss...>>, sospirò prima di prendermi la mano <<non lasciarmi sola>>.
<<Ma non sei sola>>, le accarezzai il viso <<non lo sarai mai, Jess>>, detto questo, le diedi un casto bacio sulle labbra, liberandomi la mano da lei.
Ne approfittai per fuggire. Lei mi rincorse. Era veloce, infatti mi aveva quasi raggiunto, ma alla porta non ci arrivai. Inciampò sul terzo scalino, e il suo corpo rotolava giù. Aveva battuto violentemente la testa, e io la presi appena in tempo. Aaron non si fece scrupoli nel chiamare l'ambulanza. Mentre aspettavamo, io piangevo come un bambino disperato.
Non volevo perderla...
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Tumblr |Justin Bieber|
FanfictionJessica Albert, o meglio conosciuta come JessieLove, è una giovane diciottenne con una perversa passione per il sesso e le sue foto esplicite che pubblica scrupolosamente su il famoso social network Tumblr. Un giorno, Justin Bieber, deciderà di cont...