Il calcio, la nostra vita....

4. Un bravo ragazzo

Anne rientrò dopo un'ora, stanca, ma con il sorriso sulle labbra.

Abbracciò i suoi tre figli più piccoli, poi si rivolse ad Harry e lo baciò sulla fronte.

" La madre di Zayn mi ha dato dieci sterline. L'ho aiutata a scaricare il camion della frutta " disse il ragazzo, dando alla madre la banconota.

Anne non la prese.

" Tienila tu, tesoro, hai bisogno di un paio di scarpe nuove e poi inizia la scuola...ci sono i libri, i quaderni. Ne hai bisogno anche tu, come Gemma e John "

" No, mamma, usala per i bambini. Le mie scarpe non sono ancora da buttare e la signora Dawson, la bibliotecaria della scuola, mi ha detto che, come l'anno scorso, mi darà i libri gratis e in più mi regalerà quaderni e penne.
È contenta dei lavoretti che faccio per lei! " disse Harry.

Anne accarezzò i ricci del figlio e sussurrò :

" Sono così fiera di te e anche tuo padre, se fosse ancora vivo, lo sarebbe. Al mattino ti alzi alle cinque per consegnare i giornali prima di andare a scuola, studi e prendi buoni voti, giochi a calcio, aiuti i genitori di Zayn in negozio e al mercato e, al sabato e alla domenica, fai il cameriere in un ristorante.
Non so come farei senza di te "

" Mamma " disse Harry abbracciandola " tu fai dei turni massacranti nella fabbrica di scatole e fatichi molto più di me.
Ti prometto, però, che diventerò un calciatore professionista e ti farò vivere come una principessa "

Anne sorrise e strinse a sè il figlio, augurandogli con tutto il cuore di poter coronare il suo sogno.

Harry viveva per il calcio e si allenava duramente nel campo malridotto della scuola.

La Muppet, la squadra in cui giocava, non era eccezionale, ma si era sempre comportata bene nel campionato scolastico.

Dopo aver coccolato un po' il suo ragazzo, Anne si staccò e si avviò verso la cucina a preparare la cena.

Harry, invece, si sedette su una sedia e prese il libro che stava leggendo.

Non aveva un computer, non aveva un cellulare di ultima generazione, ma un vecchio modello senza internet, eppure, suo malgrado, era felice e viveva unicamente nel sogno che, un giorno, avrebbe dato a sua madre e ai suoi fratelli una bella casa e una vita senza preoccupazioni.