Le cacciatrici si siedono in fondo, per stare il più lontano possibile da Apollo e dal resto di noi maschi altamente infetti. A me non dispiace affatto, infatti mi siedo davanti con gli altri. Faccio finta di non farci caso.
"Che forza!", esclamo, saltando su e giù sul sedile. "È davvero il sole? Pensavo che gli dei del sole e della luna fossero Elios e Selene. Com'è che ogni tanto sono loro e ogni tanto siete lei e Artemide?"
Sto ancora realizzando il fatto che questo ragazzo (davvero figo) sia il dio Apollo. È tutto vero.
"Ridimensionamento", risponde il dio. "Hanno cominciato i Romani. Non potevano più permettersi tutti quei sacrifici nei templi, perciò hanno mollato Elios e Selene e hanno affidato a noi il loro lavoro. Mia sorella ha avuto la luna. E a me è toccato il sole. All'inizio è stata un po' una seccatura, ma almeno ci ho guadagnato la macchina."
"Ma come funziona?", chiedo io. "Pensavo che il sole fosse una grossa, fiammeggiante palla di gas!"
Apollo ridacchia e mi arruffa i capelli. "Questa è solo una voce che probabilmente si è diffusa perché Artemide mi chiamava così, una volta. No, sul serio, figliolo: dipende se parliamo di astronomia o di filosofia. Vogliamo parlare di astronomia? Bah, che gusto c'è? Vogliamo parlare di quello che gli uomoni pensano del sole? Ecco, questo è piú interessante. Questo carro è costruito con i sogni che gli uomini hanno sul sole, figliolo. È antico quanto la civiltà occidentale. Ogni giorno percorre il cielo da est a ovest, illuminando ogni più piccola vita mortale. Il carro è la manifestazione del potere del sole, così come i mortali lo percepiscono. Ti torna?"Lo guardo. Cos.. Cos'ha detto? Scuoto la testa. "No."
"Beh, allora immaginalo come una macchina solare, potentissima e molto, molto pericolosa."
Decido di arrivare al punto. "Posso guidare?"
"No. Sei troppo piccolo."
Ci resto parecchio male, ma questo mi motiva a voler migliorare tutto, al campo. Mi addestrerò e sarò il migliore. Anche Percy la penserà così.
"Io! Io!", grida Grover.
"Mmh... No", risponde Apollo. "Troppo peloso."
Scivola del tutto con lo sguardo Percy e punta gli occhi su Thalia. "La figlia di Zeus! Il signore del cielo. Perfetta."Discutono un po' perché Thalia non vuole guidare, ma io perdo il filo del discorso quando Percy si siede al mio fianco. Una strana scarica elettrica mi attraversa tutto il corpo. Sento le farfalle nello stomaco agitarsi. Si è seduto vicino a me! Mi alzo per controllare i posti di fianco agli altri: le cacciatrici occupano tutti i posti dietro, al fianco di Grover c'è Thalia... Quindi l'unico posto libero era di fianco a me. Si è seduto qui per questo.
Inizio a rattristarmi quando Thalia si mette al posto del guidatore e parte a manetta, facendoci sbattere contro lo schienale dei sedili.
"Rallenta!", esclama Apollo.
"Scusi.", risponde lei, "tutto sotto controllo."
"Thalia. Vacci piano con l'acceleratore.", dice Percy spaventato. Probabilmente deve essere brutto per un figlio di Poseidone trovarsi nel regno di Zeus.
"Tutto sotto controllo, Percy!"
"Rilassati."
"Sono rilassata!"Penso che tutto questo sia davvero forte, ma vedo che Percy ha paura. E succede una cosa strana: mi viene voglia di prendergli la mano, per calmarlo. Non so perchè, ma ne ho un estremo bisogno. Nel frattempo sento Apollo dire cose tipo "gira a sinistra. No, l'altra sinistra. Ah... Un po' più in basso, dolcezza. No vi preoccupate, è capacissima! Deve solo imparare a... CAVOLO!"
Quel 'CAVOLO!' mi riscuote dai miei pensieri, e guardo fuori dal finestrino. Stiamo scendendo in picchiata. La neve del paesino sottostante si è sciolta tutta. I tetti sembrano sul punto di incendiarsi.
"Sali!", strilla Percy.
C'è una luce folle negli occhi di Thalia.
Guardo fuori dalla finestra e vedo una valle con dei padiglioni greci, un bosco, una spiaggia, un anfiteatro... È quello il campo mezzosangue?
"Frena", dice Apollo.
"Ce la posso fare."
"FRENA!"
Thalia pigia il pedale del freno. Il bus solare si impenna di quarantacinque gradi e atterra di schianto in un laghetto, con un gigantesco SPLAAAAAASH!
Un'enorme nuvola di vapore si leva dall'acqua e il bus rimane a galleggiare sulla superficie, insieme ad un paio di canoe rovesciate e mezzo affumicate."Beh", esclama Apollo con un sorriso temerario. "Avevi ragione, mia cara, avevi tutto sotto controllo. Andiamo a vedere se abbiamo bollito qualcuno di importante, ti va?"
Adorooo perché continuo a pensare che in quel laghetto Nico e Will avranno un appuntamento interrotto da una statua di Apollo. Ora Nico e Apollo ci si sono appena schiantati. Ripeto: adorooo.
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Nico Di Angelo
FantasíaLa saga "Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo" dal punto di vista di Nico Di Angelo. Ovviamente ci saranno parti inventate da me, ad esempio una piccola amicizia con qualche ragazzo del campo e qualche conversazione con Will Solace mentre sua sorell...