La guardo da lontano, perché ormai è l'unico modo in cui posso farlo.
Riesco a scorgere il suo magnifico sorriso, ma non sorride più a me, sorride a lui, che ha appena avvolto le braccia intorno alle sue spalle, per poi stringerla delicatamente.
Non lo facevo spesso io, non ero tipo da sdolcinatezze, ma se avessi saputo che questo l'avrebbe tenuta con me, l'avrei fatto, mille volte e ancor di più.
Ma non ho fatto neanche ciò che lei preferiva: ballare.
Non ho mai voluto ballare con lei, se non una volta, quando entrambi eravamo ubriachi. Ballavamo tendendoci per mano. Lei aveva la guancia appoggiata al mio petto, io le accarezzavo piano i capelli, le note di una canzone di Frank Sinatra ci cullavano.
L'ho portata a tante feste, ma poi l'ho lasciata sola sulla pista da ballo, mentre non le prestavo l'attenzione che si meritava. Ma non l'ho fatto, e lei mi è scivolata dalle mani.
La guardo ballare con lui e le scrivo un biglietto, pentendomi ogni secondo di più di non averla trattava come meritava."I hope he buys you flowers,
I hope he holds you hand,
give you all his hours, when he has the chance,
take you to every party cause I remember how much you love to dance."
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Always in my head
Historia CortaQuesta è una raccolta di brani- elaborati dalla sottoscritta- basati su vari testi di canzoni, il quale titolo sarà scritto come prima cosa.