Capitolo 27

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Ero messo comodo in uno dei sedili del mio personale aereo, portavo con me il giornale della notizia che girava una settimana fa. Lo rigiravo nelle mani, ancora non realizzavo l'accaduto, ma era vero. Posai il giornale nel sedile di fianco al mio, poggiai la desta nel cuscinetto che tenevo nell'aereo, e provai a chiudere gli occhi, nel tentativo di addormentarmi, dopo qualche minuto mi addormentai.

Sentii il pilota darmi l'avviso di essere arrivati, e di allacciare le cinture. Feci come detto, e dopo le ruote dell'aereo entrarono in contatto con il terreno asfaltato di Los Angeles, atterró.

"Siamo arrivati" disse il pilota, attraverso l'altoparlante. Prima di scendere, mi disse, "chiami se ha bisogno". "Ciao" risposi solo, cazzo se mi serviva, non aspettavo di certo i suoi comandi...

Da revisionare

*******

"Ok, ma guai a te" rispose Jonh guardando me, per dirmi di tacere.

"Evvai, faremo i bravi" ridisse Max. Vi prego pietá, una giusta non ne combinano.

"Ma si fate con comodo tanto la mia opinione non conta, ma chi cazzo vi credete di essere, non potete scegliere per me" replicai incazzata io. O certo ora devono fare il ruolo della mammina, che commenta ogni due minuti che se non vai a fare la spesa ti leva i videogiochi. Ma il cervello lo avete? No, perché non sembra.

"Cosa ti costa cenare con Max" disse Jonh, capendo cosa volesse da me, sucuramente voleva che io mi facessi dare il codice da Max. Ah scordatelo lurido babbano. Ma quello che mi insospettiva era, e se avrei parlato, come poteva saperlo? Non poteva, ci doveva essere un tranello, e ho l'impressione che presto sapró di cosa si tratta.

"Dai piccola, é solo una cena, ora vado a farmi una doccia.." disse Max. È ripugnante. Piccola, levatelo dalla bocca o ti crucio.


"Piccola?! Ma dove siamo arrivati"

Oh andiamo Max. Avevo notato lo sguardo dei due incrociarsi. Non é mio padre Jonh, capii subito che lo sguardo che aveva usato Max, era come per chiedere il permesso del nomignolo dato. Cosa vuoi che gli interessi. Jonh rispose con un alzata di spalle come per dire cosa vuoi che mi interessi.


Quando si sentí l'acqua della doccia iniziare a scorrere, Jonh si avvicinó a me, prendendomi il braccio e stringendolo, poi mi disse..

"Vi conosco voi ragazze, non sapete tenere un segreto, avete sempre quella cazzo di bocca aperta, non potete fare a meno di non dire nulla, quindi ora ti do questo microfono e questa telecamera, cosí ti terró d'occhio" finí la frase con un ghigno malizioso, per dire ahah volevi.

Ahah, sti cazzi.

Mi vestii in un bagno dell'hotel, quello che usavano i camerieri, uscii e alla porta trovai Jonh con telecamera e microfono in mano, mi sistemó il tutto in modo che non si vedesse notassero.

Tornammo in stanza, mi sedetti nel mio letto, in attesa che Max fosse pronto per andare, e sperando che la serata finisca al piú presto. Qualche secondo dopo uscí Max dal bagno,con i box e petto in fuori, carino... mmm.. no!!

Sicura che non ti piace ??
S

entii una vocina nella testa. Oh bene sto diventando pazza.


Spazio autrice

Eheh, no non vi lascio senza capitolo. Eccoloo !!

Allora che succederá ?
Aereo privato, mm.. chi é ??

E bhu, non so che domande farvi per creare suspans. Prenderó lezioni, il prossimo capitolo con piú suspans. Lo speroo !! Ora vado...

CIAONE !!

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