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{Durante una doccia rilassante, Ash sente una voce nella testa che dice di essere lei. Purtroppo, dopo essersi ripresa dalla trance in cui la voce l'aveva intrappolata, non si ricorda cosa si sono detti e Ash continua tranquillamente a vivere la sua vita, inconsapevole però che solo la voce misteriosa sa dov'è Mike}.


                             •••
"Neanche un po' di luce era filtrata dopo l'ultima volta che il ragazzo-gatto era venuto a trovarlo. Ancora non era riuscito a capire dov'era e gli sembrava di avere gli occhi costantemente chiusi tanto era il buio. L'unica cosa che non gli permetteva di annoiarsi era il grattacapo che si celava dietro il suo rapimento.
-Ti sarà spiegato tutto a suo tempo dal mio capo.-
Gli rivelò l'ultima volta il suo aggressore dagli occhi felini, facendogli capire che non erano solo in due in quel posto sperduto.
-Dromeda...- Disse, prima di sprofondare in un sonno senza sogni; era il nome della ragazza che amava quello che aveva appena pronunciato, ed era tutto ciò che gli ricordava che era ancora vivo".

~~~~~

-Bene ragazzi, andate a pagina 112.-
Disse il professore. Lo feci, di malavoglia, sapendo che, con due ore di storia la mattina, nessuno mi avrebbe impedito di addormentarmi, ma stavolta potrebbe essere diverso visto che ieri sera ho preso un sonnifero. Mi sentivo più riposata, è vero, ma avevo un mal di testa assurdo e continuare a sognare Mike non mi migliorava la situazione.
Stanotte ero riuscita a capire che non c'è solo il ragazzo-gatto che tiene prigioniero il mio amico, chissà quante persone, come l'aggressore, ci sono in quel luogo. Cento? Mille? Non lo sapevo, e non volevo saperlo visto che il minimo pensiero mi terrorizzava.
Il fatto che Andromeda non fosse venuta a lezione era solo un'altra preoccupazione che mi faceva salire l'ansia, non rivolgeva la parola ne ha me, ne agli altri da troppo tempo per non pensare che stava architettando qualcosa.
D'un tratto tutto si fermò, distraendomi dai miei pensieri.
-Ma cosa...-
"Dolcezza". Disse una voce nella mia testa.
"Gesù cristo! Ma sei matto?" Urlai per lo spavento.
"Ti sono mancato?" Mi chiese ridendo.
"Affatto."
"Beh, mi dispiace tanto, ma mi diverto troppo a spaventarti." Disse continuando a ridere.
"Stronzo."
"Sappi che se mi offendi, offendi anche te stessa."
"Si a proposito di questo, come fai ad essere me? Sei un ragazzo!"
"Io sono il tuo alterego, il tuo contrario: tu sei una ragazza ed io un ragazzo, tu sei tranquilla ed educata io sono impulsivo e rude, capisci?" Mi rivelò la voce.
"E com'è il tuo nome se sei il mio contrario?" Chiesi senza indugiare.
"Ashton." Mi rispose.
"Bene, Ashton, adesso dimmi cosa sai su Mike." Pensai volendo sapere il più possibile su quella situazione.
"A cosa servirebbe? Ricordati che ogni volta che si esaurisce la trance tu dimentichi tutto ciò che ci siamo detti; c'è io potrei dirti che questa mattina hai un aspetto orribile e..." Disse Ashton.
"Smettila ho capito, allora, come facciamo?" Chiesi alterandomi.
"Ci sto lavorando dolcezza, mi sto impegnando più che posso ma..."
"Beh, è evidente che non ti stai impegnando abbastanza!" Urlai nella mia testa.
"Ascolta ragazzina, nessuno mi obbliga ad aiutarti, e sinceramente non mi diverto ad essere te."
Si era arrabbiato, fantastico.
"Allora non aiutarmi! Non ti sopporto, vattene! Non mi servi." Fu l'ultima cosa che gli dissi.
"Bene." Disse Ashton prima di andarsene facendo cessare la trance.
-Signorina Benson, questa sarà l'ultima volta che chiudo un occhio per lei, la prossima volta che si addormenterà verrà condotta dalla preside.-
"Fantastico".

~~~~~

-Luc.- Dissi sedendomi accanto a lui e accorgendomi solo dopo aver appoggiato lo zaino a terra che non era solo.
-Ciao Ash, lei è Patrizia.- Mi aveva spiegato mio cugino indicandomi la ragazza al suo fianco. Era davvero bella, lo devo ammettere, aveva pelle e capelli scuri e portava un paio di occhiali in punta al naso che le davano un aspetto innocente.
-Ciao, piacere Ashlen, sono la cugina di Luc.-
-O si, Luc mi ha parlato di te, piacere mio.- Disse dolcemente.
"Mi sta già simpatica."
-Dom e Kia?- Chiesi al biondo.
-Dom è andato a chiamarla al suo dormitorio. Sbaglio o quei due passano un botto di tempo insieme?-
-Bah sarà, comunque oggi Andromeda non è venuta a lezione.-
-Devo preoccuparmi?- Mi chiese serio.
-Non te lo so dire, ma preoccuparsi non è la cosa più saggia in questo momento.-
-Hey.- Disse tristemente Dom unendosi al nostro tavolo, anche lui si accorse di Patrizia in ritardo.
-Oh, ciao, tu sei?- Aveva chiesto Dom sorpreso di vedere un'altra persona nel nostro gruppo.
-Patrizia piacere.- Le aveva risposto la ragazza porgendogli la mano.
-No grazie tesoro, non voglio avere i germi di Luc nelle mani.- Disse scherzando Dominic.
-Cosa?- Chiese confusa lei.
"Dominic, stavolta l'hai fatta grossa".
-Dom... noi non... no.- Cercò di dire Luc, ma ormai il danno era fatto.
-Quindi è per questo che mi hai chiesto di uscire?!- Urlò Patrizia su tutte le furie.
-No, si, cioè no...-
-Mi fai schifo.- Aveva concluso lei schiaffeggiandolo e andandosene.
-No Patrizia aspetta! Posso spiegarti... grazie Dominic.- Aveva detto Luc, con il tono di chi vorrebbe ucciderti con un macete, prima di inseguire la sua conquista.
L'imbarazzo di Dominic era evidente.
-Wow.- Commentai rompendo il silenzio che era calato su di noi.
-Mi ammazzerà.- Disse sconsolato.
-Ma no dai, si riprenderà vedrai.- Gli avevo detto consolandolo prima di addentare una forchettata di pasta.
-A proposito, non eri andato a chiamare Kia?- Chiesi ricordandomi delle parole di Luc.
-Infatti, sono andato al suo appartamento come ci s'era messi d'accordo, ma la sua coinquilina mi ha detto che non è tornata dagli allenamenti ieri sera.- Disse.
-Oh, hai provato ha chiamarla?- Chiesi sentendo salire l'ansia.
-Spegne sempre il telefono quando si allena.- Mi rispose.
-Non sarà per caso...- Iniziai, ma fui bruscamente interrotta dalla furia di Luc che arrivò, rosso dalla rabbia, lanciando maledizioni assurde a Dom e alla sua lingua lunga, senza curarsi di almeno altre 50 persone che lo fissavano dai loro rispettivi tavoli.
-Luc, rilassati.- Gli avevo detto.
-Come faccio a rilassarmi? Mi c'è voluta una concentrazione assurda per chiedere alla ragazza che mi piace di uscire con me, e lei aveva pure accettato!- Disse continuando ad urlare.
-Luc piantala, stai facendo solo l'idiota sfogandoti.-
-Amico mi dispiace...- Aveva cercato di scusarsi Dom.
-Vai al diavolo.- Disse Luc prima di prendere il suo zaino e uscire infuriato dalla mensa.
-Dovrò dormire sullo zerbino come un cane ora.- Concluse Dom esasperato, ricordandomi che Luc è il suo coinquilino.
-Mi dispiace.- Avevo detto prima di dare un'ultima forchettata alla pasta.
Dom sospirò prima di iniziare a mangiare il suo panino, dopo di che, nessuno disse più nulla finché non lo salutai prima di alzarmi per tornare nella mia camera.

~~~~~

-Andromeda ciao, senti chiamami appena senti il messaggio, devo parlarti.-
Dissi alla voce che mi aveva appena comunicato che il telefono di Dromeda non era raggiungibile.
Mi trovavo per i corridoi del dormitorio sud e pensavo a Kiara. Possibile che sia stata rapita anche lei? Ma poi perché? Perché tutti i miei amici stavano sparendo uno dopo l'altro? Questa cosa mi turbava, e non riuscivo a darmi delle risposte. L'unica cosa che mi tornava costantemente in testa era quel ragazzo-gatto e i suoi occhi verdi, continuavo a sognarlo e la sua voce mi ricordava qualcuno, ma non mi veniva in mente nessun nome da associarvi.
Camminai spedita fino all'appartamento 56A, ovvero il mio. Qualcosa mi fece scattare mentre stavo infilando la chiave per aprire la porta, era caduto qualcosa di pesante dentro alla stanza.
Aprii velocemente solo per vedere Andromeda che rialzava il comodino accanto al suo letto.
-Dromeda, ti ho lasciato un messaggio... ma che stai facendo?- Le avevo chiesto vedendo un borsone sul letto.
-Vado a cercare Mike.-
-Cosa? Tu cosa?!- Urlai sorpresa.
-Devo andare Ash, devo trovarlo, ho bisogno di lui, mi manca.- Disse iniziando a piangere.
-Hey, hey vieni qua dai.- L'abbracciai stretta come se potessi assorbire il suo dolore come una spugna.
Restammo abbracciate finché l'ultima lacrima di Andromeda non si adagiò scomparendo sul mio golf grigio.
-Adesso vai a farti una bella doccia su.-
-Grazie Ash, tu si che sei un'amica.-
Disse con gli ultimi singhiozzi prima di scomparire in bagno. Era il mio turno di rilassarmi, puntai la confezione di sonniferi sul comodino e ne buttai giù uno con un sorso d'acqua, dopo di che mi misi il pigiama ed entrai nel letto, ed iniziai ad aspettare ciò che non arrivò mai.

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