la mia storia

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Ciao a tutti, mi chiamo Daisy.
Sono nata a Miami on America, e Vivo in un paesino vicino a Londra.
Vivo da sola, I miei genitori mi hanno abbandonata all'età di 6 anni, quando la povertà dominava la nostra famiglia, vivevamo in una roulote, era piccola, molto piccola.
Poi, un giorno i miei genitori persero la situazione dalle mani e i nostri amici non ci permisero più di tenere la roulote affianco a casa loro, non ascoltammo, così la polizia il giorno dopo venì a prendercela, quello fu il giorno più brutto della mia vita.
I miei genitori non sapevano più cosa fare, comprare una nuova casa e gestire una bambina piccola in quegl'anni non era semplice, mia mamma non lavorava, mio babbo invece con la campagna che si faceva d'estate faceva il fruttivendolo, non prendeva tanti soldi.
La storia della nostra famiglia si concluse in questo modo, abbandonandomi la notte del mio compleanno.
Compievo 6 anni, ma quell'anno non lo festeggiai.
Mi svegliai la mattina del giorno dopo, da sola, in una strada di Londra.
I miei genitori mi avevano portato fino a li.
Per poi abbandonarmi (raccontandomi che stavamo andando a Londra per un lavoro come barista che aveva appena trovato mia madre. La cosa mi sembrava un po' strana, ma ero eccitata)
Di fianco a me c'era il mio orsacchiotto "taddy" o almeno lo chiamai così, da quel che ricordo.
Da quel giorno la mia vita non si poté più definire vita.
Da quel giorno sono stata sempre una ragazza solitaria.
Una di quelle ragazze che se ha una sigaretta tra le dita e un paio di cuffie nelle orecchie è apposto.
All'età di 6 anni dormivo nella stazione.
Mi nascondevo tra un muro e i binari del treno.
A volte quando passava il treno avevo la tentazione di andarci sopra e vedere dove mi portava.
Se mi portava da i miei genitori.
Dalla mia famiglia.
Insomma da una mia parente.
Ho sempre avuto il dubbio di avere una sorella magari più piccola o più grande di me, non conosco la mia famiglia, sono orfana.
Ma non me ne lamento.
Perché tanto mi avrebbero portato in un collegio quei fottuti carabinieri che ti fanno domande sulla famiglia.
Io della famiglia so che era povera e se i carabinieri lo avrebbero scoperto, mi avrebbero portato via.
Da piccola guardavo la vita con un altro punto di vista, mi piacevano gli unicorni, i panda, credevo nelle sirene, nelle fate, ora invece credo solo che nel mondo due cose mi rendono felice: il nero e la musica.
Una volta, mi ricordo, ero incazzata, così mi misi a dipingere tutta la mia casa di nero, tutta nera, buia, vuota.
Non ho amiche, le ho perse tutte dall'abbandono.
Non provo amore per nessuno.
Appena mi svegliai nella strada, avevo al collo una collana, un YIN YANG, e ho sempre pensato che nella parte bianca il puntino nero sta a significare il male che c'è nel bene.
Mentre la parte nera sta a significare il bene che c'è nel male.
Io avevo la parte nera. Ma mi sono sempre fatta una domanda.
Chi ha l'altra metà ?

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