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Beakhyun stette a fissare il muro della sala d'aspetto dall'oncologo pediatrico, perso nei suoi pensieri. Jongdae al momento era in remissione, ma dovevano ancora continuare con i controlli di check-up.

Al bambino non piaceva venirci, ancora traumatizzato dalla sua prima esperienza di chemio. Non perché fu particolarmente orribile (piuttosto per Baekhyun e la madre, ma Jongdae con capiva ancora la gravità della situazione) ma semplicemente perché comporta attesa e aghi, e Jongdae li odiava.

Baekhyun allora, a fine seduta, lo portava, per rimediare, a mangiare un gelato.

Grazie al suo essere socievole, Jongdae aveva già fatto amicizia con una bambina che, come lui, era in attesa nella sala d'aspetto. Giocarono insieme con i giochi che Jongdae aveva portato, mentre il padre della bambina li guardava.

Nel mentre, la mente di Baekhyun era ancora sul contratto che aveva riposto nel cassetto di camera sua.

Essere piccolo e grazioso e avere un bel viso non gli aveva mai giovato così tanto. Con la recessione economica, la criminalità era aumentata esponenzialmente e di solito avere un aspetto da duri era più sicuro. Certo, guardarsi allo specchio era bello, ma non era a questo che Baekhyun prestava attenzione.

Non aveva mai pensato al suo corpo come fonte di guadagno. Era una delle cose che la sua mente aveva già etichettato sbagliate tanto tempo fa, fino al punto da non averci mai pensato veramente (così come drogarsi).

"Byun Jongdae" chiamò un'infermiera.

"Baekhyun sorrise a vedere lo sguardo di Jongdae riempirsi di preoccupazione e delusione al sentirsi chiamare. "Su Dae, sarà veloce, promesso." Lo rassicurò. "E poi andremo in gelateria!"

Taeyeon fu più che felice di vedere Baekhyun tornare la notte dopo. Il ragazzo era ancora terrorizzato dalla piccola donna. Non gli piaceva come lo guardava.

Taeyeon lo portò nella cabina armadio del suo ufficio e gli trovò un'uniforme della tua taglia. Era la classica uniforme da cameriere, eccetto il fatto che fosse più attillata delle solite uniformi che aveva visto in passato. Si abbottonò la camicia bianca, un papillon rosso e un gilè nero delineato dallo stesso rosso del papillon.

Quando ebbe finito di cambiarsi, uscì dalla cabina e si fece esaminare dalla donna.

"Dovresti tingerti i capelli di castano o biondo." Suggerì poi. "E...Oh, lo so!" lo afferrò per un braccio e lo fece sedere sulla sua sedia. Il nervosismo cominciò a crescere in Baekhyun quando vide la donna tirar fuori da un cassetto un'enorme trousse.

Spese un po' di minuti ordinandogli di guardare su o giù per poi aggiungere un quantitativo di trucco che mai Baekhyun aveva pensato sarebbe stato necessario.

"Perfetto." Disse quando ebbe finito, sorridendo al suo capolavoro. "Adesso vai, sono sicura che Kyungsoo ti spiegherà tutto."

Baekhyun annuì. "Cosa ne faccio dei miei vestiti?"

"Gli armadietti sono nella stanza seguente a destra. Usa quella con la targa 'Kibum', poi la farò cambiare con il tuo nome."

Il ragazzo annuì di nuovo e uscì. Raggiunse la stanza degli armadietti e si fermò un attimo a leggere le targhe.Kyungsoo, Jimin, Ten, Suho, Taeyong, Jin, Xiumin...e presto Baekhyun.

Di fronte agli armadietti c'era uno specchio, rimase scioccato quando vide il suo riflesso. Non aveva mai usato l'ombretto e l'eyeliner prima d'ora.

Forse il trucco l'avrebbe aiutato a fingersi un'altra persona mentre era lì.

Little Midnight SunWhere stories live. Discover now