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{Ashton e Ash hanno una discussione durante un attacco di sonno di quest'ultima, e come se non bastasse, Kiara è sparita lasciando dietro di se domande confuse senza risposta.}


•••
Che cosa sto facendo? In fondo lei è una come tutte le altre, solo che per me non è così. Patrizia era bella, ma non bella come le altre ragazze che trovavo la sera in discoteca, era bella davvero, in tutte le sue imperfezioni, in tutti i suoi atteggiamenti sofisticati, in tutto. Ero letteralmente impazzito per lei, mi ritrovavo a pensare ai suoi capelli scuri raccolti in una crocchia pendente, hai suoi occhiali in punta al naso, alle sue mani piccoline che reggevano una penna. Tutto mi faceva impazzire, e non mi riconoscevo più.
"Mi sono innamorato cazzo".
Dovevo andare ad una delle solite riunioni con i miei amici e
sono circa dieci minuti che cammino nel dormitorio delle ragazze per cercare l'appartamento della ragazza che mi aveva rubato il cuore, la stanza era la 55A. Pensavo che parlandole avrei chiarito tutto, che avremmo risolto.
"Menomale è vicino alla stanza di Ash e Dromeda". Pensai mentre cercavo di preparare un discorso dove le spiegavo quanto sono stupido e dispiaciuto.
Notai che mi tremava la mano; la chiusai pugno per bussare nella porta, ma pensai che quella sera ero troppo agitato e che mi sarei scusato con lei domani stesso a pranzo, ma nel momento stesso in cui abbassai il braccio pronto per andarmene, qualcuno aprì la porta rivelando una figura imbronciata.
-Oh, scusa, non ti avevo visto... Luc?-
Era lei; non potevo più rimandare niente.
-Patrizia io...-
-Senti, io non voglio parlare con te, non voglio nemmeno vederti.- Disse la mora allontanandosi.
-Per favore ascoltami!- Le urlai dietro facendola girare di scatto. Dai suoi occhi si vedeva la rabbia che le cresceva dentro. Era un piccolo vulcano pronto ad esplodere.
"Bellissima". Pensai.
-Patrizia mi dispiace, io non avevo intenzione di fare quelle cose con te!-
-Quindi non mi trovi attraente?! Allora perché mi hai chiesto di uscire con te?-
Urlò lei accusandomi di una cosa falsa quanto babbo Natale.
-Io non ho mai detto questo! Tu sei la ragazza più attraente che io abbia mai visto, con te mi sento diverso, non ho più le mie sicurezze, ho sempre paura di fare la cosa sbagliata. Ti prego perdonami, posso dimostrarti che non sono come tutti, posso cambiare, per te.-
-Non lo so Luc... quello che ha detto il tuo amico mi ha infastidita, è come se tu gli avessi detto che mi avresti usata solo per i tuoi sporchi scopi. Io sono confusa...- Disse placandosi un po'. Come potevo rimediare? Cosa fa in modo che le ragazze si sciolgano tra le tue braccia?
"Un bacio." Conclusi.
Così mi avvicinai velocemente a lei, il suo profumo di rose mi mandava in tilt. I suoi occhi guardavano prima i miei, poi le mie labbra, e rifacevano tutto da capo finché non si chiusero, come i miei, mentre le nostre labbra si fondevano in un unico bacio casto pieno di tutte le parole che non le ho mai detto.
Il suo corpo si rilassò sotto il mio tocco delicato, e in un attimo tutto era sparito.
"Lei. Lei. Lei. Lei." Era il mio pensiero fisso, non riuscivo a deconcentrarmi da quel momento, era tutto ciò di cui avevo bisogno.
-Luc...- Mugulò lei dolcemente sulle mie labbra. Io intensificai il bacio sapendo che tutto stava per finire.
-Luc, Luc aspetta ti prego... non fare così.- Disse lei facendo finire la magia del momento. La realtà mi sembra orribile dopo quel bacio.
-Patrizia... ti prego..- Dissi ansioso.
-No, io non voglio, ho bisogno di tempo per chiarirmi le idee, ti prego di capire.-
Disse lei, prima di allontanarsi definitivamente da me per poi incamminarsi verso l'uscita dei dormitori.

~~~~~

-Allora, avete deciso cosa fare?- Chiese Dominic entrando nella camera mia e di Dromeda.
-No Dom, non abbiamo deciso niente.- Disse Luc sconsolato.
-Ash?- Mi chiamò Dromeda.
-Senti io non lo so, i sonniferi non mi fanno avere incubi. L'unico indizio che abbiamo è che Mike e il ragazzo-gatto non sono da soli.-
-Cosa intendi?- Chiese Luc.
-Il ragazzo ha nominato il suo capo, e in più sappiamo che Mike è stato rapito da più persone.- Risposi.
-E riguardo a Kia?- Chiese Dom con tono triste e preoccupato.
-Non so cosa pensare. Potrebbe essere stata rapita anche lei, ma non lo sapremo con certezza finché non avrò un altro incubo.-
-Quindi, adesso cosa facciamo?- Chiese Andromeda.
-Aspettiamo.- Dissi sciogliendo una delle solite riunioni in cui un tempo, prima di tutta questa pazzia, parlavamo di banalità come le partite di calcio. Pensai a quanto fosse cambiata la mia vita, da quando avevo sognato il rapimento di Mike; e il peso di tutto il mondo mi piombò sulle spalle, poiché ero consapevole del ruolo che avevo in quella storia. Mentre salutavo i miei amici e mi incamminavo verso il bagno, speravo che l'acqua lavasse tutti i miei pensieri, come era già successo in passato dopo l'incidente nella doccia dovuto ad un attacco di sonno.

~~~

Il ragazzo si agitava, dovevo guidare più velocemente se volevamo riuscire ad arrivare prima che il rosso si svegliasse. Iniziavo a pensare che tutto questo fosse tremendamente sbagliato. Rapire le persone, chiuderle in uno scantinato facendogli passare dei giorni pieni di angoscia per poi insegnargli ad usare le proprie capacità. A volte mi chiedo: perché continuo a farlo se lo trovo sbagliato?
-Cos'hai amico?- chiese il mio superiore.
-È che trovo che tutto questo sia sbagliato.-
-Tom, smettila. Dobbiamo farlo, siamo stati addestrati per questo.- Mi rispose infastidito.
Questi dubbi non dovremmo averceli, ci hanno insegnato a controllare le emozioni fino a sopprimerle. Per questo Zero era il più temuto, a lui non importa se sei uomo o donna, se hai fatto qualcosa di sbagliato ne paghi le conseguenze, e basta.
-Ma perché dobbiamo farlo per forza?-
Chiesi.
-È la stessa ragione per cui abbiamo preso te, non sanno controllarsi e noi dobbiamo insegnarglielo.- Rispose lui respirando profondamente, come se cercasse di non perdere il controllo.
Decisi di non continuare più, avrei solo peggiorato le cose insistendo.
Mi concentrai sulla strada ricordandomi dove dovevo svoltare e tra quanto.
"Tra dieci minuti dovremmo essere arrivati." Pensai.

Ecco che erano tornati. Gli incubi bui dai quali non potevo fuggire, e se potevo loro mi trovavano sempre, e continuavano a non farmi dormire.
-Dromeda?- Dissi nel buio della mia stanza.
-Si?- Biascicò lei svegliandosi.
-Ho fatto un altro incubo.-
-Davvero? Cosa hai sognato? Come sta Mike?- Mi chiese lei sedendosi di scatto sul letto.
-Non ero Mike stavolta.. ero l'altro rapitore. Lui è contrario a questi rapimenti, ma lo deve, lo devono fare per forza. Hanno parlato di capacità da controllare... Dromeda?-
-Si?- Mi rispose.
-Che cosa significa?- Chiesi spaventata da questi incubi sempre più bizzarri e confusi.
-Non lo so Ash.- Rispose prima di alzarsi per tenermi compagnia mentre fumavo la mia solita sigaretta per riprendermi.
"Che cosa dovevamo fare? Cosa voleva dire il sogno?" Mi chiesi sapendo che queste domande si sarebbero solo aggiunte alla lista che occupava la mia mente e quella dei miei amici.

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