Mentre mi alzavo,lentamente,mi sentivo una completa stupida ad essere caduta nella trappola di Tayler,lui era solo uno dei tanti che voleva portarmi a letto,non che m'importasse,in realtà ero solo arrabbiata con me stessa,per la mia ingenuità. Mi rivestì velocemente,comunque,volevo evitare di incrociarlo in corridoio. Avevo memorizzato le stanze,sapevo dove fosse l'entrata principale,me ne sarei andata prima che lui fosse uscito dalla doccia.
Sentivo l'acqua scorrere,nessun pericolo.
Senza indossare le scarpe,per evitare qualsiasi rumore,uscì dalla camera.
Mi sentivo tanto una prostituta che,dopo l'atto e il pagamento,esce in silenzio,così com'era entrata.
-Dove vai?-sentì dietro di me.
Imprecai varie volte,in mente mia.
-Me ne vado,non mi sembra ci sia altro da fare.- risposi,guardandolo.
-Beh,magari potremmo divertirci ancora.- rise.
-Non credo proprio,addio Tayler.- dissi.
Non disse nulla,nemmeno un semplice " Ti riaccompagno a casa. ", nulla.
Presi un taxi,mi sentivo molto stanca e non avevo alcuna voglia di sprecare le ultime energie per teletrasportarmi,avrei avuto tutto il tempo per gestire al meglio la situazione,la rabbia,almeno era quello che speravo.
Mi addormentai,in silenzio.
-Signorina,siamo arrivati,dove la lascio?- sentì all'improvviso.
-Accosti pure qui,grazie.- risposi,aprendo gli occhi.
Dopo aver pagato,scesi di corsa,mi vergognavo come una ladra.
Entrai,ancora scalza,notando che,Daimon,era seduto su uno dei tanti divani.
Non dissi nulla,non disse nulla,preghai vivamente che non lo facesse nemmeno dopo.
Presi il telefono.
-Hardin,sono Amy,per favore,per favore,torna a casa.- implorai mio fratello.
Che vergogna,io che imploravo.
Non gli diedi il tempo di rispondere,chiusi la chiamata e aspettai.
Non dovetti aspettare molto,lo vidi entrare di corsa,come se avesse corso,furioso.
-Dimmi l'indirizzo di quel figlio di puttana! Adesso!- urlò.
Glielo diedi,non avevo la forza di cercare di fermarlo.
Dietro di lui entrarono Lucio e Abel,seguiti dai miei genitori e da Vine.
I miei fratelli andarono da Tayler,mia madre mi guardò compassionevole,mio padre,invece,mi disse che gli Anderson,oltre al sangue,chiedevano agli umani gli interessi in denaro.
Sapevo che,in qualche modo,quest'organizzazione non era proprio delle migliori,in ogni caso non me ne curai,mio padre aveva già organizzato tutto per farla fallire.
Daimon si avvicinò a me,tutti se ne andarono.
-E così preferisci quelli che ti fanno sentire come una puttana,piuttosto di qualcuno che ti dà il cuore?- chiese,sadico.
Non risposi,non c'era niente da dire,mi alzai e mi chiusi in camera mia.
Avevo sbagliato,lo sapevo,ma non con lui,non con gli altri.
Avevo sbagliato,di grosso,ma con me stessa.
E questo, non me lo sarei perdonata facilmente.
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Fallen.
RomanceEmily è sempre stata una ragazza dolce,felice di stare con gli altri. Amava tanto i suoi fratelli, i suoi amici e la sua vita. Un giorno, però, tutto cambiò. Lei cambiò.