43.♠

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Non appena entrai in casa,mio padre mi bloccò.

-Emily,preparati. Uscirai con me.- disse lui.

-Per andare dove?- chiesi nervosa.

-Non ti riguarda,vestiti comoda,ci sarà da camminare. Si parte tra mezz'ora.- disse e poi si chiuse in ufficio.

Questa giornata era proprio da dimenticare,come la precedente.

Mi vestì con una tuta leggera,mi legai i capelli e tornai da mio padre.

-Sono pronta,ho dieci minuti d'anticipo,andiamo.-dissi.

-Devo finire di lavorare,siediti e aspetta.- disse lui.

Sbuffai,oggi mi volevano morta.

Mi sedetti,dopo dieci minuti,papà si alzò.

-Ok,prendi la jeep,guido io.-disse.

Annuì.

Una volta in cammina lo guardai.

-Posso sapere dove stiamo andando?- chiesi.

-No,stai buona adesso.-rispose.

Sbuffai di nuovo,mi sedetti comoda.

Era una strada nuova,non l'avevo mai percorsa prima.

-Sei sicuro di sapere dove stiamo andando?- chiesi.

-Si.-rispose.

Dopo un pò,la macchina si fermò.

-Scendi,aspettami qui.- disse lui.

Scesi e feci come mi aveva detto.

Dopo un pò mio padre tornò con una vecchia.

-Emily,lei è Malika,l'antica sciamana del luogo.- disse mio padre.

-Benvenuta,mia cara,seguimi. Abbiamo molto di cui parlare.- disse la vecchia.

Io la guardai,guardai mio padre.

-Ma che sei impazzito? Da quando ti affidi alle vecchie?- chiesi.

-Porta rispetto,Malika è una demone nobile con poteri particolari.-disse lui.

Non aggiunsi altro,seguì la vecchia.

-Accomodati,Lucifero resta fuori.- disse lei.

Mi fece entrare in una piccola casa,presumo fosse la sua.

-Siediti,cara.- disse.

-Senti,io non ti conosco,non so cos'abbia in testa mio padre,ma non mi farò leggere la mano o roba così.-dissi.

-Niente di tutto ciò verrà fatto,mia cara. Mio padre mi ha solo chiesto di aiutarti a capire meglio ciò che adesso ti è sconosciuto,faremo solo una semplice chiaccherata. Tu non mi conosci,è vero,ma io conosco te da quando eri piccola. Devi sapere,piccola,che io sono una demone molto stimata da tuo padre,ho aiutato tua madre nel corso di tutte le sue gravidanze,ho consigliato tuo padre in molte situazioni difficili. Il mio potere,semplicemente,consiste nell'avere un quadro generale delle decisioni future di tutte le persone che voglio. E' per questo che,se me lo permetterai,ti spiegherò ciò che penso e credo ti accadrà.- disse lei.

Non sapevo cosa pensare,ero davvero così disperata agli occhi di mio padre?

Non importa,avrei avuto molto tempo per arrabbiarmi con lui,dopo.

-Va bene.- dissi solo.

Lei mi sorrise,era una donna anziana ma ancora di bell'aspetto. Portava i capelli legati in una lunga treccia grigia e aveva occhi verdi,molto espressivi.

-Bene,piccola. Che ne dici di parlarmi un pò di te? Di ciò che desideri nella tua vita?- chiese lei,sedendosi di fronte a me.

-Beh,mi chiamo EmilyRose,questo presumo tu lo sappia già,ho diversi interessi,dall'arte,alla musica,in ogni sua forma,alla scienza,alla meccanica. Non so cosa voglio di preciso,so solo che mi piacerebbe primeggiare in tutto,valere qualcosa.- dissi.

-Ti piacerebbe avere accanto qualcuno che ti faccia sentire così?- chiese.

-Si,credo sia scontato.-risposi.

-Hai in mente qualche ragazzo che possa farti sentire la prima?- chiese.

-Tutti,in ogni caso potrebbero.- risposi.

-Devo contraddirti,concentrati solo su chi credi che ti ami realmente e non solo per l'effimero desiderio di stare accanto a chi è la più bella.- disse.

Ci pensai.

-Beh,ci sarebbero Daimon,Caleb,Derek e George..-risposi.

Lei mi fissò intensamente.

-Hai conosciuto qualcuno,di recente?- chiese.

Ci pensai.

-Si,due ragazzi. Di uno non conosco il nome,il secondo si chiama Oscar,è ibrido come me.-risposi.

-Bene,ciò che posso dirti,mia cara,è che la persona adatta a te è già arrivata,la conosci,la tua decisione sarà dettata dal cuore e,credimi,non sempre il cuore concorderà con la ragione. La tua scelta sarà sofferta,questo ragazzo ti porterà dolori,rinunce e ti farà mettere in discussione ogni cosa certa.- disse.

-Non voglio.- dissi.

-Non puoi evitarlo,sarà così.- disse lei.

-Tu,tu sei solo una vecchia megera!- urlai.

Uscì di corsa dall'abitazione,spinsi mio padre.

-Emily! Malika voleva solo aiutarti!- disse lui.

-Tu e le tue malsane idee! Non volevo complicazioni,non volevo sapere! Invece,adesso,so che nella mia vita patirò per questo stupido sentimento che esiste! Per questo amore! Io non lo voglio! - urlai.

-Emily,calmati. Ascolta,Malika è molto saggia e tua madre mi ha chiesto di..- lo interruppi.

-Tu e mia madre dovete restare fuori dalla mia vita! E' chiaro?!- ringhiai.

-Ma..- cercò.

Lo presi dalla giacca,strinsi forte.

Il cielo si era fatto nero,nero come il mio umore.

-E'. Chiaro?.- sibilai.

-Si..-mormorò.

Senza aggiungere altro,mi teletrasportai a casa.

Lui mi raggiunse poco dopo.

Non dissi nulla,mi chiusi in camera mia.

Nessuno,niente,poteva farmi soffrire così.

Non avrei permesso ad un ragazzo,anche se me ne fossi innamorata,di rovinarmi la vita.

Ero cambiata,ero una vincente,non mi sarei mai più piegata.

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