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*FLASHBACK*

«Ti va di uscire con me quindi?» domanda Marco. Non per male è un bel ragazzo ma troppo immaturo, diciamo che pensa di essere il figo della situazione solo perché ha il cappellino al contrario e i pantaloni a vita bassa. Ha capelli neri corti e degl'occhi blu oceano, zigomi evidenti e labbra rosee. Il fisico ,beh, non va in palestra ma si mantiene bene dai.

«Amm no scusa, ora devo andare alla prossima . Ciao» sorrido timidamente e lo accompagno verso la porta di camera mia per poi quella d'ingresso. Ero tornata da poco da casa di Anna e avevo dimenticato il pacchetto di sigarette li, siccome Anna si doveva cambiare e sa che non so vivere senza la nicotina ha chiesto a suo fratello di un anno più piccolo ,Marco,di portarmele. E a proposito glie ne dirò quattro perché sa che suo fratello mi fa il filo da sempre e nonostante ciò lo ha spedito a casa mia. Cavolo sarò dipendente ma aspettare un'ora ce la facevo comunque.

Il ragazzo davanti a me si gira di scatto prima di uscire da camera mia, mi afferra per i polsi e mi fa sbattere contro il suo petto..pensando di fare una cosa figa ma ha fallito...come sempre...

«Non potrai rifiutarmi per sempre ,prima o poi cascherai ai miei piedi come tutte ma tranquilla ti accoglierò lo stesso» pochi centimetri separano i nostri volti. Mi viene un'idea ,avvicino il mio volto al suo come per baciarlo ma poi gli tiro un forte calcio nello stinco. «Porca..» si prende la gamba dolorante e la avvicina al petto mugolando dal dolore mentre io sorrido beffarda.

«Già aspettando quel momento che sarà moolto lontano tu continua a illuderti» gli apro la porta della camera da letto e lo conduco verso l'entrata «Ah e dì a quelle ragazze che solitamente cadono ai tuoi piedi di prenotare una visita dall'oculista ,fidati» gli ho praticamente sbattuto la porta in faccia ma cavolo nessuna faccia deve avvicinarsi in quel modo così vicino alla mia.

«Stronza» lo sento dall'altra parte. Scosto la tenda della finestra vicino alla porta, la apro e gli rispondo «Grazie» mettendo una mano sul petto in corrispondenza del cuore e l'altra facendo finta di asciugarmi una lacrima per la commozione.

Vado in camera mia per cambiarmi e siccome è luglio decido di mettermi dei pantaloncini corti bianchi strappati , una camicetta bianca a quadri rossa infilata nei pantaloncini e scarpe basse rosse. I capelli li raccolgo in una crocchia disordinata . Prendo lo zaino e ci metto tovaglia da mare, crema e olio, soldi, chiavi, sigarette e dei jeans lunghi chiari sempre strappati per questa sera.

Prendo il costume e i vestiti preparati precedentemente e vado a lavarmi.

Ci siamo concordate con Anna che saremmo andate al mare con gli altri, cioè le gemelle e James ,il mio migliore amico.

È un ragazzo dolcissimo, alto quanto basta ,fisico giusto al punto giusto,capelli corti scuri e occhi verdi ,labbra piene e rosee e le guance perennemente rosee. È il mio piccino anche se ha un anno in più di me.

Dopo essermi messa un po di mascara e matita interna nero esco prendendo lo skate.

Invece di fare la solita strada affollata decido di prendere un'altra stradina alternativa dove non c'è nessuno per eseguire qualche salto. Mi sento osservata. Mi giro per vedere se c'è qualcuno ed effettivamente vedo una macchina che sta accelerando nella mia direzione.

Inizio ad indietreggiare sapendo che non potrei correre via essendo una stradina senza vie, non potrei neanche urlare perché sprecherei fiato siccome nessuno potrebbe sentirmi.

Più si avvicina più riconosco quella macchina tanto familiare.

Più si avvicina l' auto più si avvicinano due occhi blu intenso

Marco?

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