Capitolo cinque. - "Maledetti soldi."

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Erano le 06:30 A.M., ero completamente in ansia. Lauren, la notte prima mi aveva avvisata che sarebbe passata a prendermi.

L'attesa nel sentire il clacson suonare era alta, da una parte avrei voluto che Miss Jauregui venisse a chiamarmi, ma da un'altra parte no. Le mie amiche non sapevano cosa stesse succedendo tra me e lei.

Nel dubbio presi i soldi dal tavolo solo che, però, il suono del clacson mi fece sobbalzare e mi fece volare i soldi.

«No! Cazzo!» esclamai, mi piegai e cercai le monete sotto al divano.

Dopo averli trovati, notai il viso di Lauren spiaccicato sulla finestra, mi fissava mentre ero piegata.

Volevo morire.

Uscii da casa, notai Lauren con il suo giubbotto in pelle nero e con le mani nelle tasche, mi sorrise. Il suo rossetto marrone la rendeva più sensuale del solito, era vestita semplicemente con una t-shirt, dei jeans blu che mostravano le sue curve fantastiche, scarpe con tacco ed il giubbotto.

Era meravigliosa, davvero, da sentirmi male.

«Camila?» mi chiamò e io caddi dalle nuvole, la guardai male.
«Ti sembra il caso di guardarmi in quel modo?» domandai.
«Mh?» alzò il sopracciglio.
«Ero piegata, e tu... Mi guardavi in un certo modo.»

«Devi sapere una sola cosa.» disse avvicinandosi a me, avidamente. «Ti insegnerò a piegarti più spesso.» disse al mio orecchio, mi morse il lobo.

Poggiai le mani sul suo petto e la respinsi, le mie guance presero fuoco. «Dobbiamo andare a fare questa cavolo di colazione o cosa?» domandai alquanto nervosa.

Lauren sghignazzò. «Certo, dai su.» disse e mi fece salire sulla macchina, andammo al Bar's Red Beard. La velocità con cui correva con quel veicolo era alta, mi mantenni al poggiamano dello sportello.

Parcheggiò, entrammo dentro e prendemmo due cappuccini, aggiunsi anche una ciambella alla vaniglia.

Ci sedemmo ai tavoli nell'attesa che i due cappuccini fossero pronti, io intanto mangiucchiai la ciambella, come una bambina.

Lauren mi guardava con interesse, come se fosse incantata da me, come se avessi qualcosa di bello.

Notai che cadde dalle nuvole non appena il barman venne a servirci i due cappuccini, noi lo ringraziammo ed iniziammo a fare colazione, erano le 07:35 A.M., ci saremmo potute godere tutto con calma, senza fare nulla di fretta, non avrei dovuto prendere nessun bus per dirigermi alla mia scuola, non avrei dovuto fare nulla, tanto c'era Lauren a portarmi.

«Sei bella anche quando mangi quella ciambella.» disse, sorrisi mettendomi una mano davanti alle labbra. «No.» disse guardandomi intensamente.

«C-cosa?» chiesi togliendo la mano.

«Voglio che tu sorrida senza quella mano, devi mostrare quel sorriso a tutti, a me specialmen-...»
«Ti piace tanto?» domandai.

«Il tempo è davvero bello oggi, non credi?» chiese guardando fuori dalla vetrata.

Mi aveva ignorata.

Dopo un po', tornammo alla macchina, Lauren pagò anche per me.

Mise la musica, la canzone mi piaceva, la cercai con Shazam: "PILLOWTALK" di Zayn.

La voce di Zayn era una cosa di mistico, assurdo. Avrei voluto vederlo un giorno, cantare su un palco davanti ad un sacco di pubblico pronto a cantare tutta la scaletta. Le sue canzoni erano le migliori, uniche. Mi mancavano i tempi degli One Direction, la loro unione, divisione, tutto quanto. Mi mancavano, tantissimo.

Lauren cantava la canzone, e che voce aveva, rimasi ad ascoltarla più che volentieri. Una melodia che sembrava una voce da sirena.

La canzone continuava, non appena iniziò: "It's you", arrivammo.

«Togli il cd, mettilo nella custodia, mettilo in borsa.»

Così feci, ma non capii cosa volesse intendere per "mettilo in borsa".

«Come scusa?»

«Te lo regalo, se ti piace prendilo.» disse e mi guardò.

«Dici sul serio?» chiesi incredula, oh mio Dio, avevo qualcosa di suo!
«Sì, sul serio.» disse e si avvicinò col viso al mio, me lo mantenne, poggiai una mano sul suo polso, mi mancò il fiato, mi baciò la guancia, sapevo benissimo che voleva altro.

«Oggi ti voglio a casa mia, ti prego.» disse.

«Sto mancando troppo da casa, e devo far...» mi fermò poggiando l'indice sulle mie labbra.
«Non voglio scuse.» disse.

«M-miss...» balbettai.

«Scendiamo.» mi disse con voce roca.

Dopo essere scese, io rimasi con Dinah, Normani e Ally in cortile, Lauren intanto andò dentro la struttura.

«Mila... Ma che succede?» domandò Dinah.
«Ragazze, non voglio che si sappia, ma penso che la professoressa Lauren Jauregui provi qualcosa per me, non lo so... Ma oggi ero con lei, anche ieri! Non capisco, ci sono persone più belle di me, perché io?»

Esatto, bella domanda, perché io?

Le mie amiche mi guardavano con tenerezza e ridacchiarono. «Magari, le piaci e basta. Sappiamo che l'amore non lo comanda nessuno.» disse Mani e io annuii.
«Lo so, però... Però non credo sia possibile una cosa del genere... Cioè.»
«Forza, Chancho. Ci pensi troppo.» disse Dinah dandomi una spintarella.

«Non appena le dirò della mia sessualità, come minimo smette di guardarmi.» risi ironica ma nessuna delle mie amiche lo fece. «Scusate.» sospirai.

«Suvvia, è pure una donna che si basa sul sesso sfrenato, apprezzerà ciò che porti tra le gambe, sarà una nuova esperienza in caso fosse etero.» riprese la nera e io la fulminai. «Che c'è? Come minimo quella ti cavalca come non so cosa.»
«Normani, basta.» alzai la mano mentre il mio tono di voce si faceva più duro. «Non è divertente, per niente.»

Tutte risero.

Ma io non ci trovavo nulla di divertente, anzi, provavo ancora più ansia. Sospirai e tirai su con la testa per prendere più aria possibile.

Magari mi sarebbe venuto un mancamento d'ossigeno e di conseguenza sarei morta e sepolta.

Lauren, non smettevo di pensare a lei. Non mi era mai capitato di innamorarmi di una professoressa, dopotutto, ormai sono passati troppi mesi dalla prima volta in cui l'ho vista.

Dopo aver realizzato di essere rimasta da sola, mi giro ed entro verso l'entrata. Sicuro la campanella era suonata da un po'.

Non mi interessava ciò che sarebbe successo, ma una cosa era certa, Lauren Jauregui mi aveva regalato il cd di Zayn Malik, il suo cd.

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