Capitolo 2

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Da revisionare.


Dopo le prime quattro ore di lezione, fra torture e interrogazioni, preceduta da Claire e da Ashley ci avviciniamo al bancone della mensa dove le inservienti ci distribuiscono una porzione di purè e una mela rossa lucida come quella di Biancaneve... strano per la "qualità" della nostra mensa, potrebbe essere avvelenata. 

Magari ci sarebbe un principe però a risvegliarmi, come ho sempre sognato. Dolce, che con un delicato bacio mi avrebbe portata nel Paradiso, che si sarebbe preoccupato di me, che mi ama come nessun'altro ha mai fatto, incondizionatamente dalla mia esteriorità o dal mio passato, senza pregiudizi, un amore vero. 

Io desidero solo non soffrire più per amore, nient'altro. E ora? Mi ritrovo con una lametta in mano, sperando che mi dia quell'amore che non mi da nessuno. Ma un oggetto non può donarti amore, ti illude solamente. E così ti ritrovi a sperare, per poi soffrire ancora di più, ma in silenzio, come se non potessi più parlare, tanto forte il dolore.

Mi siedo insieme alle ragazze al mio solito tavolo nell'angolo per attirare di meno l'attenzione. A quanto pare però ho fatto una scelta sbagliata, perché mi ritrovo davanti il tavolo di Justin e la sua compagnia. Ho la perfetta visuale mentre cercano di attirare l'attenzione dei ragazzi, tranne di un moro che si guarda intorno. 

Ad un certo punto si gira e riconosco Chaz. In effetti, ora tutto ha più senso. Poi la mia attenzione si sposta su Justin che ha una ragazza sulle gambe che gli palpa continuamente la maglietta e ridendo ogni tanto. Sono tutte così uguali e prevedibili.

Qualcosa nella mia pancia si muove, una sensazione fastidiosa mi avvolge per farmi nascere un fitto mal di testa. Sarà la fame, cerco di convincermi, almeno spero sia questo, oppure mi starà arrivando il ciclo.

Chaz ad un certo punto incrocia il mio sguardo e mi regala uno dei suoi splendidi sorrisi.

"Ciao Selena!" dice a voce leggermente alta, attirando l'attenzione di qualche ragazzo nei dintorni che nel frattempo avvisa i suoi amici e in pochissimo tempo una buona parte della mensa si gira verso il tavolo nella quale sono seduta. Nascondo il mio viso tra le mani, cercando di scacciare gli sguardi da me, ottenendo il contrario. 

Il mio debole è sempre stato questo, vado in crisi quando c'è troppa attenzione su di me. Se fossi un'altra, amerei essere al centro della scuola, ma io sono così e non ci posso fare niente. Di certo, non ho deciso io il mio carattere, bensì ho scelto chi essere.

Lui si alza in piedi e lancia il pure addosso a qualche ragazzo sfortunato, facendo passare l'attenzione della mensa verso quel povero ragazzo. Stranamente non ribatte, ma corre in bagno fra le risate delle persone che lo guardano.

Sembra che il ragazzo abbia paura di Chaz, come se lo temesse per qualche ragione a me sconosciuta.

Ma come si fa ad avere paura di un ragazzo come Chaz, è così dolce e sensibile. 

Piuttosto Justin mi mette i brividi, lui si che è inquietante. Sembra perennemente avvolto nei suoi pensieri, come se avesse piani e progetti da quello che ho visto prima. Era da tanto che non lo vedevo, che non lo sentivo, è indescrivibile il modo in cui mi sento adesso.

Forse mi sento come se avessi le ali, e stessi volando nel vuoto, ma nel frattempo sento un forte vento, l'aria che si muove sul mio corpo come se stessi volando a filo sul mare con la brezza fresca dell'acqua che mi colpisce il viso e un qualcosa mi sorregge per non farmi cadere. Una presa calda e rassicurante, di cui mi fiderei anche se fossi ceca, anche se non fosse la persona più affidabile del mondo, questo tocco mi fa sentire sicura e protetta, e credo di non aver mai provato una sensazione così forte. 

Suicide Girl-JelenaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora